Assessore

                       Sviluppo del Territorio

        

 

 

 

 

UN NUOVO CENTRO PER MILANO

LA RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE STORICO DELLA FIERA DI MILANO.

UN ESEMPIO UNICO E RIPETIBILE

 

 

 

Benvenuto

 

Perché abbiamo chiamato questo incontro “un esempio unico e ripetibile”?

La sua unicità sta nella sperimentazione, ovvero nella mancanza di altri esempi precedenti.

 

La sua ripetibilità sta, invece, nella buona riuscita di questa sperimentazione che ha avuto come punto di forza il coinvolgimento, la partecipazione, la collaborazione tra soggetto pubblico e soggetto privato e come risultato la creazione di un vero e proprio metodo Milano, una sorta di ricetta meneghina.

 

Gli “ingredienti” di questa ricetta sono qui presenti a raccontare la loro esperienza che, pur partendo da un caso unico, potrà essere ripetuta a testimonianza di come, ancora una volta, la tradizionale capacità e efficienza meneghina possono essere d’esempio.

 

 

 

Conclusioni

 

Scopo dell’incontro di oggi è stato quello di raccogliere e riordinare le diverse esperienze che hanno contribuito a creare una nuova metodologia per la riconversione del Polo Urbano della Fiera e di comprendere se questa metodologia sia sufficientemente flessibile da poter essere impiegata anche in altri casi.

 

E’ stata un’operazione complessiva che ha visto la partecipazione e il coinvolgimento non solo di Comune e Fiera ma anche di diversi soggetti pubblici e privati come Regione e Provincia, università, scuole, advisor, oltre all’intera città.

 

Il Comune di Milano, dal canto suo, ha dimostrato di essere in grado sia di affrontare in modo adulto il rapporto con il privato, sia di mettere a disposizione una struttura con una mentalità adeguata, sia di confrontarsi e relazionarsi con Regione e Provincia mantenendo il rispetto dei ruoli.

 

Per un’Amministrazione affrontare in modo adulto il rapporto con il soggetto privato significa saper assumere un ruolo di promotore e non di controllore, saper mettere a disposizione strutture nuove e svincolate dagli eccessi della burocrazia, saper dialogare con le altre istituzioni.

 

Un nuovo rapporto, inaugurato oltre 15 anni fa con la mia legge regionale, che ha dato il via ai programmi complessi e che ha trovato nella Fiera, con l’esperienza del Polo Urbano, un interlocutore ideale.

La Fiera, infatti, in quanto Fondazione, è da considerarsi come un soggetto privato anche se sui generis, un privato il cui interesse corrisponde all’interesse della città.

 

Il dialogo, la collaborazione, lo scambio fra Amministrazione e Fiera hanno definito una linea culturale nuova per la pianificazione del territorio di cui d’ora in poi si dovrà tener conto.

 

Il racconto della riqualificazione del Polo Urbano, si potrebbe sinteticamente definire come il racconto di una collaborazione, di uno scambio di idee ed esperienze. E’ il racconto di una ricerca: quella dell’eccellenza.

 

Il Comune ha dato, nella Variante urbanistica, indicazioni non restrittive: ha fornito un quadro di esigenze relativo al verde e ai servizi e ha segnalato la non ammissibilità di un unico grande centro commerciale o di industrie inquinanti ma, per il resto, ha lasciato libere le destinazioni.

 

La Fiera ha interpellato il Comune invitandolo a collaborare alla stesura delle linee orientative del progetto.

 

La Fiera ha scelto di bandire un concorso nella linea metodologica già avviata da anni in Comune ma è anche riuscita ad andare oltre prevedendo nel bando di gara la realizzazione, la gestione e l’acquisto dell’area.

Aspetti, questi, che a sua volta il Comune ha ripreso e sta sviluppando per la prossima realizzazione del suo nuovo palazzo.

 

Ma proprio la ricerca dell’eccellenza ha portato a coinvolgere diverse competenze oltre alle urbanistiche: da quelle sociologiche e storiche a quelle economiche e finanziarie da quelle gestionali e ambientali a quelle didattiche.

 

La Fiera, infatti, si è avvalsa della consulenza di un advisor di livello internazionale coma Lazard, ha attivato alcuni master di specializzazione, ha coinvolto le scuole e i bambini, ha ascoltato l’intera città in un’ottica di sussidiarietà sia culturale, sia operativa, sia imprenditoriale.

 

L’ultimo risultato lo sapremo alla fine di luglio, ma il primo è sotto i nostri occhi: i più grandi architetti del mondo ci stanno lavorando assiduamente con, alle loro spalle, investitori, operatori, banche, assicurazioni di livello internazionale.

A dimostrazione che il Polo Urbano non sarà soltanto una pura esercitazione di stile o una semplice operazione finanziaria ma un progetto d’eccellenza. E non solo sulla carta.

 

 

 

 

 

 

Ing. Gianni Verga

Assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano