APPELLO AI CANDIDATI A PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA

 

 

L’Associazione Vivi e Progetta un’altra Milano ha raccolto finora nel quartiere intorno alla Fiera più di 1000 firme su una petizione che chiede al Sindaco di Milano di rivedere completamente il progetto che verrà realizzato in una parte dell’attuale recinto urbano della Fiera.

Alleghiamo il testo della lettera al Sindaco.

La Regione Lombardia ha firmato con il Comune di Milano un accordo di programma nel 1994 ed una variante all’accordo nel 2004 con cui ha definito la superficie del Polo Urbano da cedere ai privati (255.000 mq) e il relativo indice di edificabilità territoriale (1,15 mq/mq).

L’Associazione ha impugnato davanti al TAR la variante all’accordo di programma in quanto non sono rispettate le norme urbanistiche nazionali sulle aree a standard e sulle altezze massime degli edifici. Inoltre l’indice di edificabilità è quasi doppio di quello utilizzato negli altri Piani Integrati di Intervento di Milano (0,65 mq/mq).

Il gruppo Citylife che ha acquisito l’area non ha vinto per aver presentato il progetto migliore ma solo perché ha offerto la cifra più alta tra i tre concorrenti ammessi in short list.

Basta leggere i pareri dei visitatori alla mostra alla Triennale dove sono stati esposti i progetti e gli articoli comparsi sulla stampa milanese per capire che il progetto vincitore non rispetta le aspettative della città e del quartiere in termini di distribuzione dei volumi degli edifici e del verde pubblico. Il progetto di Renzo Piano è stato invece nettamente preferito da tutti.

Gli edifici incombono con la loro mole e altezza sul quartiere e sulla città mentre il verde è racchiuso tra i nuovi edifici e non è visibile e accessibile dai palazzi esistenti.

Inoltre non è stata fatta un’analisi della compatibilità del traffico generato dal nuovo quartiere con il traffico esistente, in particolare quando ci saranno le esposizioni che continueranno ad essere ospitate nel polo urbano.

Infatti il mantenimento dei nuovi padiglioni lungo viale Scarampo, insieme ai padiglioni 12-13-18-19 per un totale di 60.000 mq che inizialmente dovevano essere demoliti, consentirà alla Fiera di continuare ad ospitare in città manifestazioni che attirano molti visitatori come lo Smau o il Macef, sommando così il nuovo traffico a quello attuale.

La Regione Lombardia ha una forte influenza sulla Fondazione Fiera in quanto nomina il Presidente e tre membri del Consiglio Generale, oltre ad esercitare un ruolo di vigilanza su tutti i suoi atti, che, in base allo Statuto, nella riqualificazione del territorio devono tenere conto delle proposte di associazioni pubbliche e private.

Essa inoltre sta difendendo, nel ricorso al Tar dell’Associazione, la legittimità della variante all’accordo di programma.

 

Facciamo appello ai candidati a Presidente della Regione Lombardia affinché si impegnino, se eletti, a modificare l’accordo di programma dimezzando l’indice di fabbricabilità dell’area e a indurre la Fondazione Fiera a modificare drasticamente il progetto di Citylife in modo che il verde sia compatto e veramente fruibile da parte del quartiere e le nuove torri siano allontanate dagli edifici esistenti.