Cordata Green-Way Il Parco delle Esposizioni: Borio
Mangiarotti Srl
(capocordata), C.I.L.E. Spa, Costruzioni Spa, Costruzioni Giuseppe Montagna
Spa, Delta Green Srl, Generale
Continentale Investissements International SA, Giambelli Spa, I.C.T. Impresa Costruzioni Angelo Torretta
Spa, Impresa Rusconi Carlo Srl, Impresa
Costruzioni Nessi & Majocchi Spa, Mangiavacchi Ing. R. Spa, P.R.P. Spa,
Gruppo Paletti, Palladium Italia Srl, Saces Costruzioni Edili Srl, Sidecesio
Spa, Vinci-Construction Grand Project SA.
Progettisti: Jean-Pierre Buffi, Michel
Desvigne, Pier Luigi Nicolin, Italo Rota, Antonio Citterio, Anna Giorgi,
Ermanno Ranzani.
Come scena su cui articolare il proprio progetto, Green-Way
propone quasi un’installazione di paesaggio, tipico della campagna lombarda,
trasportato idealmente nelle aree della zona Fiera. Si tratta di un ordito di tracce al suolo che regolano un
insediamento dal profilo contenuto, interrotto da qualche misurata torre: un
parco che, nelle sue trame, accoglie edifici di varie altezze e opere d’arte
secondo una relazione di reciproco
vantaggio. L’intreccio di canali organizza lo spazio in settori di verde e di
acqua gerarchicamente ben definiti: giardini, stringhe boscate e campi. Un asse centrale prospettico unisce Piazza Giulio
Cesare al Velodromo Vigorelli e al tempo stesso divide il progetto in due
settori principali di insediamento. Si apre così un varco che la presenza dei
padiglioni e del recinto della Fiera
avevano da anni interrotto. A est si
colloca il settore residenziale, a ovest quello che contiene la parte terziaria
e direzionale, affacciato alla piazza di connessione con la Fiera che rimane in città. Sul medesimo foro si
affaccia anche la sede del CLART (Centro Land Art), che diventa il cuore
organizzativo delle esposizioni delle opere d’arte diffuse in tutto il parco, e
si propone come centro d’eccellenza per gli eventi artistici. Un edificio
libero dagli schemi rigidamente stabiliti dalle strutture museali tradizionali,
studiato per vivere una propria espansione fuori dalle strette mura di un
contenitore. Il carattere dominante dell’insediamento è tuttavia
residenziale: qui la residenza viene
riproposta secondo un rinnovato modo di
abitare il centro della città di Milano. I raggruppamenti delle
residenze si organizzano intorno a
piazze verdi che coniugano brillantemente i vantaggi dell’insediamento a scala
ridotta con la generalità dell’intervento
del parco pubblico. Nella dialettica tra verde, installazioni e costruito,
nasce una forma di insediamento che non si ferma all’icona del quartiere verde,
come ce ne sono parecchi più o meno risolti nell’hinterland, ma lo supera in
termini di rappresentatività e
vivibilità, dimostrandone l’eccellenza.