Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano
INIZIATIVE CONTRO IL PROGETTO FIERA
aggiornate al 5/3/2015
clicca sull'immagine per scaricare il volantino
Modifiche al
progetto e tempistica, Parco, Viabilità, Torre Arduino,
Sistemazione P.zza Giulio Cesare, MAC, Vigorelli, Grattacieli,
Oneri di urbanizzazione……………
ANGELO DANI presidente
commissione urbanistica di
zona 8
presiedono
e moderano:
ROLANDO
MASTRODONATO
presidente associazione “vivi e progetta un’altra milano”
SIMONE
ZAMBELLI
presidente
Consiglio di Zona 8
vi aspettiamo
MERCOLEDI’ 12 giugno 2013 ORE 18
presso Liceo
“BOCCIONI - P.zza Arduino 4
Presentazione del
prof. Sergio Brenna del Politecnico di Milano
Dal
sito del Comune sulla variante al PII:
Nuova
relazione economica di fattibilità
Aggiornamento
alla convenzione
foto1
foto
2 foto 3 foto 4 foto 5
Alcune foto dei nuovi edifici in
costruzione al 12 giugno 2013
Hadid 1 Hadid 2 Hadid 3 Libeskind 1 Libeskind 2
Trasmissione
di Telenova - Il Fatto del Giorno - 13/6/13 - con
Mastrodonato e Fasoli
Osservazioni
presentate dall'Associazione alla terza variante al P.I.I.
Vai alla pagina principale con i rendering
webmaster: Michele Sacerdoti (vedi il suo sito)
Documenti
Notizie
Messaggi ricevuti
Notizie in ordine di mese e anno
Giugno 2013
Presentate
le osservazioni alla terza variante al P.I.I. (20/6/13)
Mastrodonato
e Fasoli a TeleNova - Il Fatto del Giorno (13/6/13)
Convegno al Liceo Boccioni del 12
giugno 2013 (12/6/13)
Aprile 2013
Citylife,
il Comune cancella il Museo, sette anni in più di lavori alla
ex-Fiera (20/04/13)
Maggio 2011
Le
Archistar di Albertini han fatto perdere voti a Letizia
(28/5/11)
Aprile 2011
Il futuro della zona Fiera
(12/4/11)
Dicembre 2010
Citylife.
la guerra è finita ? Articolo di ChiamaMilano con intervista
a Mastrodonato (17/12/10)
Ottobre 2010
Perfetta
riuscita dell'asta del 21 ottobre, l'associazione dona 1.000
euro a don Rigoldi (26/10/10)
Luglio 2010
Appello contro il PGT
(1/7/10)
Convegno sul Piano di
Governo del Territorio (23/6/10)
Maggio 2010
Aprile 2010
Il Consiglio di Stato non sospende
il pagamento di 16 milioni di euro a carico di Citylife
(28/4/10)
Marzo 2010
L'associazione ricorre al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar (27/3/10)
Febbraio 2010
Gennaio 2010
Dicembre 2009
Intervista a Mastrodonato su Milanotoday (27/12/09)
Novembre 2009
Ottobre 2009
Combattuta udienza al Tar, si aspetta la sentenza (13/10/09)
Il Tar discute nel merito i ricorsi dei residenti contro Citylife il 21 ottobre prossimo (12/10/09)
Settembre 2009
Libeskind ridisegna il grattacielo storto, sul Corriere (25/9/09)
Le difficoltà finanziarie di Citylife sul Sole 24 Ore (18/9/09)
Giugno 2009
Maggio 2009
Febbraio 2009
Una città ideale pensata per l'Expo (4/3/09)
Gennaio 2009
Intervista a Rolando Mastrodonato e Giuseppe Boatti su C6tv (21/1/09)
Intervista a Emanuela Fasoli su C6Tv (21/1/09)
All'asta i quadri di Fo e Mozzoni, fondi per i ricorsi anti-grattacieli (19/1/09)
Dicembre 2008
Novembre 2008
I predoni dell'Expo 2015, Milano la città svenduta al cemento (26/11/08)
Ottobre 2008
Ippodromo di San Siro: no alla speculazione (15/10/08)
La TV Telenova dalle 7.30 alle 8.30 di martedì 14 ottobre parla della variante Citylife, potete telefonare al n. 02-48010921 (10/10/08)
Settembre 2008
Luglio 2008
Giugno 2008
La Procura indaga su Citylife, chiesti documenti a Comune, Provincia e Regione (20/6/98)
Maggio 2008
Visita all'Urban Center, uno scritto dell'arch. Guglielmo Mozzoni (26/5/08)
L'arch. Mozzoni sul Corriere: quelle fantasie di Libeskind, "E' ridicolo ispirarsi arbitrariamente ad opere altrui per fare un'architettura propria (7/5/08)
Su Report Rai3 : Cara Madunina, come è andata a finire? (4/5/08)
Aprile 2008
Ecco i nuovi edifici residenziali di Libeskind per la Fiera (12/4/07)
Sgarbi chiede un referendum contro le torri di Citylife (11/4/08)
Lettera aperta dei comitati a Berlusconi pubblicata sul Corriere (9/4/08)
A Berlusconi non piacciono i grattacieli di CityLife, anche Fuksas li critica (4/4/08)
Il Consiglio di Zona 8 approva a maggioranza la variante del progetto Citylife (3/4/08)
Marzo 2008
L'assessore Masseroli e la variante al PII duramente contestati all'assemblea pubblica, ma l'iter prosegue (14/3/08)(aggiornato il 22/3/08)
Presentato alla stampa il progetto alternativo alla variante Citylife (13/3/08)
Febbraio 2008
Milano 2.0: Replica dell'Associazione con intervista a Mastrodonato
Si rompe il tavolo dell'Ex Fiera, intervista a Mastrodonato su ChiamaMilano (28/2/08)
Parte una trattativa tra Comune, Fiera e Zunino sul Centro Congressi al Portello (15/2/08)
All'Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele il plastico dei tre grattacieli di Citylife (14/2/08)
Gennaio 2008
Incontro dell'Associazione con i tecnici del Comune e MM il 9 gennaio (11/1/08)
Dicembre 2007
Fiera, tempo di svolta ? Intervista a Masseroli e Mastrodonato su ChiamaMilano (21/12/07)
L'associazione incontra l'Assessore Masseroli, aperto un tavolo di confronto (14/12/07)
Novembre 2007
Vota "No, non mi piace" al sondaggio di Repubblica sui futuri grattacieli di Milano (21/11/07)
Bambini in Romania di Don Rigoldi al Dal Verme con Jovanotti mercoledì 21/11/07 (20/11/07)
Biglietti scontati per il Teatro Filodrammatici (20/11/07)
Ottobre 2007
Settembre 2007
Plus24: i nodi di Citylife e Santa Giulia, prezzi in stallo, bonifiche lente e rischio di ritardi (15/9/07)
Agosto 2007
Luglio 2007
Una pagina del Manifesto dedicata alla ex-Fiera (6/7/07)
Giugno 2007
Maggio 2007
Rolando Mastrodonato e Luisa Rigobon espongono a Bertinotti l'opposizione dei rispettivi comitati al progetto Citylife (23/5/07)
Un interessante articolo del Riformista sul futuro dei padiglioni del Portello (1/5/07)
Aprile 2007
La vera dimensione del parco di Citylife (5/4/07)
Tg Telenova del 28 febbraio sul convegno dell'Associazione (4/4/07)
Marzo 2007
L'atto di impegno di CityLife prima della firma della convenzione il 12 dicembre scorso (9/3/07)
Febbraio 2007
Pieno successo del convegno sul progetto Citylife del 28/02/07 in Piazza Damiano Chiesa 7 (28/2/07)
Dibattito sul progetto Citylife su Telenova martedì 13 dalle 22 alle 23 (13/2/07)
Gennaio 2007
Il verde fasullo della quartiere Citylife denunciato da Beltrami su Repubblica (5/1/07)
Dicembre 2006
Come cambia il mercato immobiliare milanese con il progetto CityLife (30/12/06)
L'arch. Libeskind sulla Stampa e l'assessore Masseroli sul Corriere (28/12/06)
Messaggio natalizio dell'Associazione (21/12/06)
Le foto del presidio in piazza Cordusio davanti allo spazio CityLife (16/12/06)
Libeskind pone al Sindaco Moratti le sue condizioni per la modifica del progetto Citylife (13/12/06)
Novembre 2006
Ottobre 2006
Palazzo dell'Innovazione con eliporto al posto del Vigorelli, cessione del polo urbano della Fiera: le prime conseguenze dell'Expo 2015 (20/10/06) (aggiornato il 23/10/06)
Settembre 2006
L'Associazione invia una lettera aperta al Sindaco Moratti precisando le modifiche richieste del P.I.I. (21/9/06) (aggiornato il 22/9)
Agosto 2006
Dichiarazione di De Bernardi al Corriere: a settembre la prima demolizione (5/8/06)
L'Assessore Masseroli avvia una verifica con Citylife su possibili modifiche al progetto (2/8/06)
Luglio 2006
L'Associazione incontra il nuovo assessore allo sviluppo del territorio Masseroli (13/7/06)
Giugno 2006
Citylife acquista l'area della Fiera (26/6/06)
Report su Rai 3 critica il sistema di accessi al progetto Citylife nell'inchiesta sul PM10 del 4 giugno (7/6/06) (aggiornato il 28/6).
Maggio 2006
Appendiamo le bandiere contro il progetto Citylife ai nostri balconi (10/5/06)
Aprile 2006
Grande successo dello spettacolo FIERAinMENTE (24/4/06) (aggiornato il 16/5/06)
Via libera della Soprintendenza alla demolizione dei padiglioni della Fiera, convegno giovedì 4 maggio alle 17 all'Umanitaria in via Daverio 7 sul loro valore architettonico (23/4/06) (aggiornato il 27/4/06)
Il Corriere e Repubblica scrivono dello spettacolo FIERAinMENTE (17/4/06)
Avviata la procedura di verifica dell' interesse culturale dei padiglioni della Fiera (12/4/06)
Marzo 2006
FIERAinMENTE : spettacolo per sostenere i ricorsi al TAR giovedì 20 aprile alle 20.45 al Teatro dell'Arte (31/03/06)
Pubblichiamo il testo dei ricorsi al TAR promossi dall'Associazione (30/3/06)
Nuovo ricorso dell'Associazione al TAR contro l'approvazione del P.I.I. Fiera (1/3/06)
Febbraio 2006
L'Associazione impugna al Tar l'approvazione del P.I.I. (13/2/06)
Gennaio 2006
Dicembre 2005
La Giunta Comunale approva il P.I.I. Fiera (16/12/05) (modificato il 23/1/05)
Il progetto supera la V.I.A. della Regione ma con numerose prescrizioni (15/12/05)
Novembre 2005
Pieno successo del presidio davanti all'assessorato al territorio in via Pirelli 39 (30/11/05)
La Padania, giornale ufficiale della Lega Nord, critica il progetto Citylife (28/11/05)
Presentate numerose osservazioni al PII Fiera (23/11/05)
Assemblea del 22 novembre 2005 (22/11/05)
Valutazione di Impatto Ambientale: l'Associazione presenta ulteriori osservazioni in Regione alle integrazioni presentate dalla Fiera, i rendering (21/11/05) (aggiornato il 18/4/06 con ulteriori rendering)
Ottobre 2005
Il progetto di Citylife fortemente criticato all'Ordine degli Architetti (20/10/05)
Intervista a Libeskind e allarme sull'esito del progetto Citylife sul Sole 24 Ore (8/10/05)
Settembre 2005
La Provincia fa pesanti osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale (28/9/05)
Consiglio Comunale straordinario sul PII Fiera: la maggioranza non riesce a votare il suo ordine del giorno favorevole al PII Fiera, gli interventi dell'Associazion (15/09/05) (aggiornato il 21/9/05)
Arch. Chipperfield: la città lasciata ai developers si prostituisce al miglior offerente (15/09/05)
Rileggiamo il commento del Giornale dell'Architettura di ottobre 2004 sul progetto (14/9/05)
Luglio 2005
Ecco alcune fotografie della manifestazione del 18 giugno scorso in Piazza Arduino (7/8/05)
La stampa dà finalmente voce all'opposizione degli abitanti (28/7/05)
Progetto Fiera: le ragioni del no (7/7/05)
Nuovo volantino distribuito nelle vie a sud della Fiera (6/7/05)
Il PII Fiera in Commissione Urbanistica del Consiglio di Zona 8 (5/7/05)
Volantino diffuso in viale Boezio per sollecitare la firma della petizione (5/7/05)
Un intervento del Prof. Sergio Brenna sul PII Fiera (4/7/05)
Giugno 2005
Ecco il Piano Integrato di Intervento all'approvazione del consiglio di zona 8 (30/6/05)
Pieno successo della manifestazione del 18 giugno, prossima la convocazione di un consiglio comunale straordinario (18/6/05) (aggiornato il 7/8/05 con le foto)
Articoli sulla manifestazione del 18 giugno (17/6/05)
L'ANSA emette un comunicato stampa sulle nostre iniziative (16/6/05)
Conferenza stampa di presentazione della manifestazione del 18 giugno (16/6/05) (aggiornato il 19/6/05)
Nominato il direttivo e il presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano (7/6/05)
Albertini difende i grattacieli, il suo consulente prof. Mazza del Politecnico critica il progetto Fiera, Gregotti attacca i grattacieli della Fiera, Brenna accusa le volumetrie eccessive (3/6/05) (aggiornato il 6/6/06)
Maggio 2005
Invia un messaggio all'Assessore Verga per cambiare il progetto Fiera (27/5/05)
Chiediamo che il progetto Fiera sia respinto in sede di valutazione di impatto paesistico (26/5/05)
Aprile 2005
Mobilitazione dei residenti contro il progetto Citylife per la "vecchia fiera" (30/4/05)
Grande successo del convegno sul Progetto Fiera (16/4/05)
Ed ecco la Fiera delle proteste: "Poco verde e niente parcheggi", un articolo del Giorno (15/4/05)
Marzo 2005
Appello ai candidati a Presidente della Regione Lombardia (31/3/05)
Fiera Milano amplia il Polo Congressi al Portello (23/3/05)
Ecco cosa fanno a Monaco di Baviera della vecchia fiera: non una speculazione ma un museo (20/3/05)
Febbraio 2005
L'elevato indice fondiario del PII Fiera è stato voluto dal Comune per incassare più oneri (17/2/05)
Incontri con i consiglieri comunali (12/2/05)
Dicembre 2004
Raccolte più di 1000 firme sotto la lettera al Sindaco contro il progetto Fiera (19/12/2004)
Manifestazione di protesta davanti al nuovo centro commerciale "Il Portello" (4/12/04)
Novembre 2004
Nuova Fiera: i residenti contestano la presentazione del progetto di Citylife (23/11/04)
Ottobre 2004
Settembre 2004
Agosto 2004
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Sentenza
intimidatoria del Consiglio di Stato: respinge il ricorso e
obbliga i ricorrenti al pagamento di 21.000 euro di spese legali
di Citylife, Fondazione Fiera, Comune di Milano e Regione
Lombardia (2/12/10)
Sono state pubblicate il 30 novembre le sentenze dell'udienza del Consiglio di Stato del 9 novembre sui ricorsi dei cittadini contro la sentenza del Tar sul Citylife (sentenza uno e sentenza due).
Le sentenze non si limitano a respingere i ricorsi ma addebitano ai ricorrenti 21.000 euro di spese legali + Iva e Cassa Previdenza Avvocati.
L'Associazione
Vivi e Progetta un'Altra Milano ha emesso un
comunicato stampa. Il messaggio della sentenza ai
cittadini è chiaro: fatevi i fatti vostri, non disturbate i
potenti!
Corriere, Repubblica e Milano Finanza hanno pubblicato la notizia.
Convegno sul piano di governo del territorio (23/6/10)
IN
OCCASIONE DEI 20 ANNI DI ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE
VIVI E PROGETTA UN'ALTRA MILANO
INVITA TUTTI I CITTADINI A PARTECIPARE AD UN
CONVEGNO SUL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO
(PGT)
CHE SI TERRA'
MERCOLEDI 23 GIUGNO ALLE ORE 20.30
PRESSO
Introduce e Presiede
Rolando Mastrodonato
Presidente di Vivi e progetta un'altra Milano
Relatori:
Antonello Boatti, Giuseppe Boatti,
Partecipano:
Francesco La Forgia -
Coordinatore dei Circoli PD di Milano
Daniele Farina -
Segretario di SEL
Antonello Patta -Portavoce
della Federazione della Sinistra
Basilio Rizzo -
Consigliere Comunale della Lista Fo
Milly Moratti -
Consigliere Comunale della Lista Ferrante
Raffaele Grassi -
Consigliere Comunale dell'IDV
Antonio Lareno -
Segretario della Camera del Lavoro
Il Consiglio di Stato non sospende il pagamento di 16 milioni di euro a carico di Citylife (28/4/10)
Il Consiglio di Stato, con ordinanza del 27/4/10, ha respinto la sospensiva del pagamento da parte di Citylife di 16 milioni di euro di mancata monetizzazione degli standard.
La decisione è stata rinviata all'udienza di merito, che si terrà entro il 31 dicembre 2010, scadenza del pagamento della somma da Citylife al Comune di Milano. Vista la complessitàdella questione legale e la mancanza di un danno il Consiglio di Stato non ha voluto prendere ancora una decisione definitiva. Ma il rischio per Citylife rimane.
L'Associazione ricorre al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar (27/3/10)
Come preannunciato, l'Associazione Vivi e Progetta un'Altra Milano ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato contro la seconda sentenza del Tar che aveva respinto il ricorso contro il PII Citylife.
La prima sentenza è stata invece appellata al Consiglio di Stato da Citylife mentre l'Associazione presenterà un ricorso incidentale per chiedere che venga riconosciuto interamente il proprio ricorso al Tar.
I ricorsi sono seguiti dall'Avv. Cerulli Irelli, ordinario di diritto amministrativo all'Universita La Sapienza di Roma.
Pubblicate le sentenze del Tar: Citylife deve pagare al Comune 16 milioni di euro in più di oneri di urbanizzazione e fa ricorso al Consiglio di Stato, il Comune da che parte starà ? (27/11/09)
Sono state pubblicate le sentenze del Tar sui due ricorsi dell'Associazione seguiti dallo studio Nespor e dagli avvocati Bellocchio e Dini.
La prima sentenza riconosce la legittimità e l'interesse dei residenti a ricorrere e afferma che la monetizzazione degli standard doveva essere calcolata con le tariffe aggiornate nel 2008 e non in parte con quelle del 2006 e in parte con quelle del 2008. In base ai calcoli di Citylife ci sarà un aggravio di 16 milioni di euro, non sostenibile nella difficile situazione dei finanziamenti bancari all'operazione, documentata da un articolo del Mondo. Pertanto Citylife preannuncia ricorso al Consiglio di Stato.
E' stata respinta la richiesta dell'Associazione di calcolare la monetizzazione in base al valore effettivo del terreno, pagato da Citylife alla Fiera nel 2006.
La seconda sentenza ritiene che il primo ricorso del 2004 contro la variante all'Accordo di Programma è stato presentato tardivamente mentre respinge nel merito i motivi aggiunti presentati nel 2006 e nel 2008.
Ci si domanda cosa farà il Comune, che da una parte ha interesse a incassare i 16 milioni aggiuntivi e d'altra parte davanti al Tar ha difeso la modalità di calcolo adottata. Il consigliere comunale Rizzo ha già presentato un'interrogazione in proposito quando si ipotizzava che Citylife dovesse pagare più di 100 milioni di euro e ha fatto un successivo intervento in consiglio comunale il 30 novembre dopo la pubblicazione della sentenza del Tar invitando il Comune a non intervenire in Consiglio di Stato.
L'Associazione sta studiando le sentenze per decidere quale via legale intraprendere per far valere gli interessi dei residenti e della città.
Rassegna stampa:
Repubblica - 27/11/09 - Il Tar rivede gli oneri, Citylife annuncia ricorso
Corriere - 27/11/09 - La sentenza, i costi scesi da 160 a 16 milioni
Il Tar accoglie il ricorso dell'Associazione sulla insufficiente entità della monetizzazione degli standard per 120 milioni di euro (30/10/09)
Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano sulla insufficiente entità della monetizzazione degli standard. E' uscito il dispositivo, si è in attesa della sentenza.
Citylife dovrà pagare al Comune circa 120 milioni di euro in più.
Rassegna stampa:
Soglio sul Corriere - 31/10/09 - Citylife, avanti con il cantierie ma bisogna rivedere i conti
Carlucci su Repubblica - 31/10/09 - Citylife, un via libera a caro prezzo
Livini su Repubblica - 31/10/09 - I costruttori a corto d'ossigeno, il futuro è nelle mani delle banche
Combattuta udienza al Tar, si aspetta la sentenza (13/10/09)
Il ricorso dell'associazione è stato sostenuto dagli avvocati Nespor, De Cesaris, Boezio, Dini, Bellocchio contro un imponente schieramento di avvocati dei Comune e di Citylife.
La discussione si è protratta per circa un'ora e mezza e i nostri legali si sono dimostrati tutti molto validi. Tutti gli avvocati di controparte hanno sollevato una serie di argomentazioni, tese a considerare inammissibili i nostri ricorsi, impugnando sia la " vicinitas" che"l'utilitas" e , per quanto attiene il ricorso sugli indici volumetrici, sostenendo che non avevamo impugnato nei tempi validi la Ratifica dell'accordo di Programma.
Il ricorso al Tar dell'Ordine degli Architetti si aggiunge ai tre ricorsi dei residenti contro la variante (24/12/08)
Con un comunicato stampa l'Ordine degli Architetti di Milano ha annunciato la presentazione di un ricorso al Tar contro l'approvazione della variante al Programma Integrato di Intervento di "CityLife" per avere affidato l'incarico di progettazione del Museo d'Arte Contemporanea all'arch. Libeskind senza procedura di gara. Il ricorso è seguito dall'avv. Stella Richter.
La Giunta comunale aveva respinto le osservazioni dell'Ordine degli Architetti (vedi controdeduzioni a pag. 6) che richiedevano una gara.
La notizia è stata data dal Corriere e da Repubblica.
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ha già presentato due ricorsi, uno con gli avv. Dini e Ciampoli ed uno con lo studio Nespor, il comitato Residenti Fiera un ricorso con l'avv. Perego.
La giunta comunale approva la variante del P.I.I., respinte le osservazioni presentate dai residenti che quindi vanno avanti con i ricorsi al Tar (10/10/08)
La giunta del 9 ottobre ha approvato definitivamente la variante al P.I.I. Citylife (vedi Delibera e Norme Tecniche di Attuazione modificate).
Non abbiamo ancora letto la delibera ma dalle dichiarazioni dell'assessore Masseroli e dalla scheda pubblicata sul sito del Comune le nostre osservazioni sono state tutte respinte (vedi le controdeduzioni alle osservazioni).
Sono state probabilmente respinte anche le osservazioni del Comitato Residenti Fiera, dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano e dei consiglieri comunali Landonio (SD), Baruffi (Verdi), Quartieri (RC), Rizzato (PDCI) e Rizzo (Lista Fo).
Proseguiremo quindi con i ricorsi al Tar, che saranno aggiornati con l'ultima delibera, appena disponibile.
Rolando Mastrodonato, Presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano, ha dichiarato alla stampa cittadina: "Le volumetrie, nonostante le nostre osservazioni, sono rimaste identiche. Una volta che leggeremo gli atti o riformuleremo i ricorsi già presentati o, se i ricorsi sono ancora validi, chiederemo al Tar la sospensiva e il giudizio di merito".
Rassegna stampa:
Giannattasio sul Corriere - 10/10/08 - Fiera, via libera ai grattacieli storti. I residenti: ricorso al Tar
Gallione su Repubblica - 10/10/08 - Citylife, da gennaio i lavori per le torri I comitati: abbiamo pronti altri ricorsi
Sole 24 Ore - 10/10/08 - Via libero definitivo alle torri Citylife I comitati di quartiere all'attacco
DNews - 10/10/08 - Gli architetti in rivolta "E' solo il maquillage di opere già vecchie" Portoghesi: è gusto devastante, l'Expo non se lo merita!
E Polis - 10/10/08 - Citylife, sì alla variante, i residenti protestano
Campo sul Giornale - 10/10/08 - Ok definitivo al progetto Citylife I residenti: sarà uno scandalo
Cambria su Libero - 10/10/08 - Silvio non ferma Citylife, i grattacieli restano storti
Biondillo nel suo libro Metropoli per principianti: Sembrano due amici che reggono il terzo in mezzo, mentre vomita, ubriaco! (28/9/08)
L'arch. Gianni Biondillo scrive nel suo ultimo libro Metropoli per principianti, Guanda, 2008 nel capitolo Grattacieli a pag. 90:
E che dire ancora del più famoso degli interventi previsti, il progetto CityLife, nell'area in dismissione della Fiera con tre grattacieli progettati da Hadid, Isozaki e Libeskind?
Al di là dei tre nomi altisonanti, al di là della mia personale opinione su alcuni di essi - detto fuori dai denti - per me Zaha Hadid è uno degli architetti più sopravvalutati del decennio -, al di là del fatto che il progetto di Piano era di gran lunga più bello (e, fra i suoi, uno dei migliori), al di là di tutto ciò, non riesco proprio a parlare dei tre grattacieli senza scoppiare a ridere. Tutta colpa di quell'amica che mi ha detto (ah, il tagliente spirito lombardo) mentre guardava i rendering di progetto: "Sembrano due amici che reggono il terzo in mezzo, mentre vomita, ubriaco!"
La variante al P.I.I. è in visione in via Pirelli 39 fino al 30 luglio, le osservazioni vanno presentate entro il 14 agosto (15/7/08)
E' stato pubblicato oggi sul Corriere della Sera l'annuncio della pubblicazione degli atti della variante al P.I.I. Fiera Citylife adottata dalla Giunta Comunale il 3 giugno scorso.
Sono in libera visione dal 15 al 30 luglio in via Pirelli 39, nono piano, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 16, il sabato e festivi dalle 10 alle 12.
Le osservazioni vanno presentate iun carta semplice in quattro copie dalle 9 alle 12 presso l'Ufficio Unico di Protocollo della Direzione Centrale Sviluppo del Territorio, via Pirelli 39, piano terra entro le 12 del 14 agosto prossimo.
La Procura indaga su Citylife, chiesti documenti a Comune, Provincia e Regione (20/6/98)
Repubblica ha pubblicato l' articolo Lavori e macerie, inchiesta su Citylife, la Procura chiede le carte del progetto a Comune, Provincia e Regione.
Si tratta dell'inchiesta avviata dai PM Pirotta e Di Majo su iniziativa del Procuratore aggiunto Carnevale in seguita ad una puntata di Report.
Masseroli presenta in commissione urbanistica la variante Citylife: i consiglieri protestano per aver visto la variante dopo la stampa e chiedono un consiglio comunale aperto ai cittadini (6/6/08)
L'Assessore Masseroli ha presentato ai consiglieri comunali la variante Citylife adottata in giunta. Ai consiglieri sono state mostrate alcune slide e un documento riassuntivo di 4 pagine.
Sulle ombre degli edifici sul parco il documento contraddice lo studio commissionato al paesaggista Kipar: sostiene che la fascia parzialmente in ombra non supera il 10% del parco quando lo studio parla di un 30% del parco mediamente all'ombra in tutto l'anno.
"Si tratta di zone fresche dove trovare sollievo nelle giornate calde estive" dice il documento, quando in realtà si tratta di zone fredde e umide d'inverno per almeno il 50% del parco. Chi ha scritto la relazione continua a non capire che gli edifici a sud alti dai 11 ai 17 piani fanno molta ombra l'inverno quando ci vorrebbe il sole e poca l'estate quando ci vorrebbe l'ombra (vedi le ombre al 22 dicembre e al 21 marzo alle 12 e il modello 1:200 esposto all'Urban Center per gli edifici di Libeskind e Maggiora e Hadid che si affacciano sul parco).
Ma quando si vuole approvare a tutti i costi un progetto nato male ogni mistificazione va bene.
Il Comitato Residenti Fiera ha consegnato al presidente della commissione Pennisi di FI un documento di protesta per la mancata convocazione di un'udienza pubblica, richiesta da 1821 cittadini e hanno lamentato l'aumento del traffico, l'invasività dei nuovi edifici, qualità e quantità di verde insufficienti, mancanza totale di servizi.
Il prof. Ragazzi della nostra Associazione ha sostenuto il documento dell'altra associazione e ha lamentato le eccessive volumetrie che hanno portato alla Fondazione Fiera il doppio dei fondi previsti e necessari per costruire il polo esterno di Rho-Pero.
Ambedue i comitati mantengono i propri ricorsi al Tar.
L'assessore ha risposto ad alcune critiche dei consiglieri che sono intervenuti ed in particolare si è detto preoccupato per la questione del bando pubblico per la progettazione del Museo di Arte Contemporanea, richiesto dall'Ordine degli Architetti con la minaccia di un ricorso analogo a quello vinto per il Teatro Arcimboldi. La delibera è molto debole su questo aspetto in quantro vengono utilizzati i ricavi della monetizzazione degli standard, ipotizzando il regalo del progetto del Museo del Design, non sottoposto a regolare concorso pubblico.
La commissione è stata aggiornata a martedì 10 giugno dalle 14.30 alle 16.
La capogruppo della Lista Ferrante Milly Moratti ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale aperto, come fu fatto nel 2005 dopo l'adozione del P.I.I. da parte della Giunta.
La giunta adotta la variante Citylife, l'Ordine degli Architetti promette un ricorso al Tar se non viene fatto un concorso per il Museo di Arte Contemporanea, i residenti confermano i loro ricorsi (4/6/08)
La giunta comunale ha adottato oggi la Variante al PII Fiera Citylife. Ne ha dato notizia il sito del Comune, la Repubblica il 3/6 e il 4/6 e il Corriere.
Ecco gli anni di realizzazione del programma.
Il Presidente della nostra Associazione ha dichiarato: "siamo indignati, il nostro comitato ha già presentato due ricorsi al Tar. Valuteremo se farne uno ex-novo o presentare motivi aggiunti a quelli esistenti. Una cosa è certa, andremo avanti anche perchè tutta l'opinione pubblica è con noi."
L'Ordine degli Architetti di Milano chiede che sia fatta una nuova gara per il Museo di Arte Contemporanea, che sarà costruito con la monetizzazione degli standard, e quindi con soldi pubblici. Il concorso fatto dalla Fondazione Fiera per il museo del Design era un concorso privato, anzi era sostanzialemte una vendita all'asta del terreno al migliore offerente, senza neanche una vera commissione di concorso. Nulla a che fare con un concorso pubblico sul progetto migliore.
Il Museo del Design, da cui deriva il progetto di Libeskind del Museo di Arte Contemporanea, era solo una parte del progetto vincitore e si trovava in un punto diverso dell'area.
Ecco la delibera della giunta comunale.
Rispetto al P.I.I. approvato nel dicembre 2005 è cambiata notevolmente la parte economica.
Grazie all'umneto dei valori immobiliari di Milano Citylife spera di vendere appartamenti e uffici a 8.000 euro al metro anzichè a 6.000 come previsto nella relazione economica del 2005. Ciò vuol dire un aumento dei ricavi di 576 milioni di euro.
A fronte di questo aumento, dovrà pagare maggiori oneri di urbanizzazione in quanto questi sono notevolmente aumentati per tener conto dell'aumento dei costi (i costi erano fermi da 10 anni). La nuova tabella fa dipendere gli oneri dall'isolamento termico degli edifici e quindi si andrà da un aumento massimo di 40 milioni euro ad uno minimo di 17 milioni di euro, difficilmente raggiungibile per la forma dei grattacieli.
Aumenta anche la cifra degli standard monetizzati, in quanto con la riduzione di 45.000 mq dei parcheggi pubblici interrati, i metri quadri da monetizzare (alla cifra ridicola di 262 euro a mq) passano da 106.000 a 146.000, con un esborso aggiuntivo di 11 milioni di euro.
Ciò perchè aumenta leggermente la superficie del parco all'interno del PII che passa da 86.000 mq a 92.000 mq mentre diminuiscono le piazze e spazi pubblici attrezzati da 41.000 a 38.000 mq e aumenta il sedime del padiglione 3 da 5.000 a 8.000 mq.
Infine il Comune si fa dare 20 milioni di euro in più come aumento di valore degli immobili in seguito all'arrivo della linea metropolitana 5 e al nuovo parco di 65.000 mq ceduto dalla Fondazione Fiera. Citylife li erogherà soltanto se queste opere saranno effettivamente realizzate nei tempi previsti.
Alla fine, a fronte di un aumento dei ricavi di 576 milioni di euro, Citylife spenderà da un minimo di 48 milioni ad un massimo di 71 milioni di euro in più. Dato che i costi di costruzione non sono significativamente aumentati negli ultimi 3 anni, il guadagno minimo dovuto al ritardo del Comune a dare il via libera all'opera è di 500 milioni di euro.
Ecco perchè Citylife ha accettato di buon grado la variante e gli oneri aggiuntivi. Intanto lo Stato spenderà 560 milioni di euro per costruire la linea metropolitana 5 tra Garibaldi e San Siro.
Secondo il ricorso al Tar dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano e un esposto alla Corte dei Conti, Citylife avrebbe dovuto pagare per la monetizzazione degli standard circa 160 milioni di euro in più.
Problemi con il Museo di Libeskind, Consiglio comunale esautorato, discariche abusive lungo la Tav Milano Torino forse collegate a Citylife (29/5/08)
Il Museo di Arta Contemporane assegnato a Libeskind crea qualche problema al Comune, non essendo il risultato di un concorso pubblico. Come da noi sempre ribadito, il concorso della Fiera era privato e quindi andrebbe rifatto per il Museo di Libeskind, che verrà realizzato almeno in parte con gli oneri di urbanizzazione dovuti da Citylife al Comune (21 milioni di euro).
Anche se per arrivare al costo complessivo di 41 milioni di euro dovranno arrivare altri fondi da Citylife, il concorso pubblico è un obbligo previsto dalla legge urbanistica regionale. L'Ordine degli Architetti ha già avvisato il Comune che in caso alternativo farà ricorso, e già per il Teatro degli Arcimboldi la Corte di Giustizia europea ha dato ragione all'Ordine, anche se a opera completata.
Un'altra grana per Citylife è l'indagine in corso sulle discariche abusive trovate lungo il cantiere della Tav Milano-Torino dove sembra siano finite anche le demolizioni dei padiglioni della ex-Fiera.
L'opposizione in consiglio comunale, che aveva chiesto una discussione in consiglio sulla variante, è riuscita ad ottenere solo una presentazione della variante in commissione senza la possibilità di votare la delibera.
Rassegna Stampa:
Rossi su Repubblica - 29/5/08 - Citylife, il consiglio tagliato fuori, domani la giunta vara le modifiche, il centro sinistra protesta
Senesi sul Corriere - 29/5/08- Progetto Citylife, il rebus del museo
Alfieri sul Sole - 29/5/08 - Su Citylife l'incognita del museo di Libeskind
Il Riformista - 29/5/08 - Rifiuti nei cantieri Tav, a Milano lo spettro delle discariche abusive
Piantieri su ChiamaMilano - 29/5/08 - Il Consiglio Comunale imbavagliato
La Fondazione Fiera chiede di trasformare lo steccone Bellini in Centro Congressi con eliporto al servizio anche del quartiere Citylife, rumore assicurato su tutto il quartiere (28/5/08)
Il Consiglio generale della Fondazione Fiera ha approvato il progetto di ampliamento dell'attuale Centro Congressi di via Gattamelata ai padiglioni 5 e 6 su viale Scarampo, con creazione di un centro congressi da 16.000 posti.
Per collegare il Cento Congressi agli aeroporti il presidente di Fiera Spa Michele Perini ha chiesto che venga previsto un eliporto, che potrebbe essere utilizzato anche dal nuovo quartiere di Citylife. I residenti in via Gattamelata rischiano un forte inquinamento da rumore perchè gli elicotteri dovrebbero portare visitatori e convegnisti avanti e indietro e quindi sarebbero abbastanza frequenti.
Perini aveva già chiesto la creazione di un eliporto nel 2006 quando aveva proposta la trasformazione del Vigorelli in Palazzo dell'Innovazione.
Oggi ci sarà un incontro tra l'assessore Masseroli e i capigruppo del Consiglio comunale per esaminare il ruolo del Consiglio nell'adozione e approvazione della variante Citylife.
Rinviata al 30 maggio la variante Citylife, il consiglio comunale la vuole esaminare, un gruppo di Dubai la vuole acquistare (23/5/08)
Difficoltà dell'ultimo momento per la variante Citylife: il segretario generale Mele ha chiesto più tempo per esaminare la delibera, il conisglio comunale vuole esaminarla prima che venga adottata.
Nel frattempo un gruppo immobiliare del Dubai sembra interessato ad acquistare l'area.
In un'indagine su discariche abusive lungo la Tav Milano Torino spunta un possibile collegamento con il cantiere Citylife.
Rassegna stampa:
Alfieri sul Sole - 23/05/08 - Terzo rinvio per Citylife, crescono i problemi
Rossi su Repubblica - 23/05/08 - Dal consiglio comunale un altro stop a Citylife, sono necessari approfondimenti
Dragotto sul Giorno - 23/05/08 - Slitta la delibera, le modifiche al masterplan originario
Sasso sull'Espresso - 23/05/08 - Il binario si è intossicato, possibile collegamento con il cantiere Citylife
La variante adottata dalla giunta venerdì 23 maggio, i giudizi negativi dell'aech. Mozzoni, dell'assessore regionale Boni, del Giornale dell'Architettura (22/5/08)
E' confermato che la giunta Moratti adotterà la variante Citylife venerdì 23 maggio.
Intanto continuano a uscire sui giornali pareri negativi sul progetto. Il Giornale dell'Architettura critica il progetto di Libeskind per il Museo di Arte Contemporanea, che costerà 41 milioni di euro, rispetto ai 21 del Museo del Design, pur essendo molto simile.
Per evitare un concorso internazionale il Comune inserirà nella delibera una tassa di scopo legata alla fermata della nuova metropolitana che sarà pagata da Citylife con la realizzazione del Museo. In tal modo il Museo non sarà finanziato dallo scomputo degli oneri di urbanizzazione e non dovrà essere messo a gara. Se poi Citylife spenderà meno del previsto non se ne accorgerà nessuno.
Rassegna stampa:
I comitati dei residenti hanno incontrato il Vicesegretario Generale del Comune dott.ssa Amabile, la variante presto all'esame della Giunta (19/5/08)
L'Associazione Vivi e Progetta un'Altra Milano e il comitato Residenti Fiera hanno incontrato oggi il Vicesegretario generale del Comune dott.ssa Amabile, incaricata dal Sindaco Moratti di sentire il loro parere sulla Variante al progetto Citylife.
La dottoressa Amabile ha comunicato che la Variante è all'esame della segreteria generale per la verifica di legittimità e prossimamente verrà approvata dalla giunta. Non sono state fatte modifiche rispetto a quanto presentato dall'Assessore Masseroli all'assemblea pubblica del 14 marzo.
L'Assessore Masseroli ha commissionato allo Studio Land una relazione sul parco di Citylife e sulle future ombre degli edifici.
La relazione, che ci è stata consegnata, ha giudicato positivamente il progetto di Citylife da tutti i punti di vista.
D'altra parte non ci si poteva aspettare diversamente da uno studio che sta lavorando su quasi tutti i progetti del verde a Milano per conto dell'Amministrazione Comunale e dei grandi imprenditori immobiliari. In particolare ha realizzato il Piano del Verde per l'Assessore Cadeo con i Raggi Verdi e le sistemazioni a verde della Città della Moda e del PII Isola - de Castillia.
Un attento esame dello studio ci ha consentito di trovare numerosi errori e contraddizioni interne, oltre al confronto con due parchi di New York affogati tra i grattacieli. Comunque un dato è rilevante: si ammette che la media annua delle zone in ombra è circa del 30% con un 5% di aree perennemente all'ombra tutto l'anno, quindi la media nei mesi invernali è superiore al 40% !
Se il Sindaco Moratti crede di convincere i residenti con questo tipo di studi non andrà lontano !
I due comitati si sono dichiarati profondamente delusi del comportamento del Sindaco che si nasconde dietro i precedenti impegni della Giunta Albertini e hanno dichiarato che proseguiranno con la battaglia legale.
Biondillo: paura del buio sotto i grattacieli, tutta colpa dei progetti sbagliati, la risposta dell'Associazione (16/5/08)
All'articolo di Biondillo su Repubblica di oggi ho risposto così a a nome dell'Associazione:
Vogliamo precisare che le ombre create dal progetto CityLife non sono quelle dei grattacieli, che sono abbastanza esili e a nord del parco, ma quelle degli edifici residenziali, massicci, alti da 15 a 17 piani e posti a sud del parco. Le nostre simulazioni con programmi di rendering e non smentite da nessuno indicano che ci sono ampie zone di parco che da settembre a marzo sono perennemente all'ombra.
I residenti non hanno quindi chiesto di spostare i grattacieli ma gli edifici residenziali, che invece di stare a sud dovrebbero spostarsi a nord verso gli edifici della ex-Fiera che non saranno demoliti, nel nuovo terreno di 65.000 mq messo a disposizione dalla Fiera.
In tal modo si libererebbe un'ampia zona a sud che potrebbe costituire veramente un parco compatto utilizzabile dai cittadini e senza ombre d'inverno.
Quindi non c'è rischio che la nuova collocazione degli edifici faccia ombra al quartiere esistente.
Siamo invece d'accordo con lei quando scrive che le volumetrie sono eccessive e che CityLife è un brutto progetto con una cubatura colpevolmente alta. Comunque, anche mantenendo la stessa cubatura, si può fare molto meglio, come aveva proposto l'arch. Piano senza utilizzare il nuovo terreno o come propone l'arch. Boatti, utilizzandolo.
Con la variante che il Comune vuole approvare il parco rimane non compatto e all'ombra d'inverno, quando è necessario che ci sia il sole se si vuole che ci vada qualcuno a passeggiare o giocare.
Dal Corriere: i pm del pool ambiente indagano su Citylife, accertamenti su norme urbanistiche e rifiuti (14/5/08)
Rassegna stampa:
Corriere - 16/5/08 - Rinviata la variante sull'ex-Fiera, prima effetti dell'inchiesta della Procura
A Telenova l'assessore Masseroli in grande difficoltà, i residenti chiedono di non portare in giunta la variante (13/5/08)
E' andata in onda dalle 20.30 alle 23 la trasmisione Linea d'Ombra di Telenova, diretta da Adriana Santacroce. Appena disponibile il filmato lo metteremo su questo sito.
Erano presenti in studio l'assessore Masseroli, il capogruppo di An in Consiglio Regionale Alboni, la consigliera della Lista Ferrante Milly Moratti, il consigliere del Pd Majorino, i docenti del Politecnico Boatti e Brenna mentre in piazzale Giulio Cesare si erano radunati duecento residenti chiamati dall' Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano e Residenti Fiera.
Sono stati intervistati Rolando Mastrodonato, Luisa Rigobon, Roberto Cremaschi, Emanuela Caruti, Giorgio Ragazzi ed altri residenti che hanno ribadito la loro opposizione alla variante al progetto Citylife e l'intenzione di andare avanti con i ricorsi al Tar se questa verrà approvata.
Il Prof. Giuseppe Boatti ha illustrato in studio il suo progetto alternativo che prevede lo spostamento degli edifici residenziali a nord e la creazione di un parco compatto a sud verso piazzale Giulio Cesare, ulteriormente ampliato con le piazze Arduino e Sei Febbraio grazie all'interramento delle strade ad est e ovest dell'area.
I residenti si sono lamentati delle eccessive altezze degli edifici a sud verso le case esistenti e dell'ombra che proietteranno sul parco, rendendolo inutilizzabile per tutto l'inverno. Sono invece poco interessati alle polemiche sul grattacieli storti innescate dall'intervento di Berlusconi. Ulteriori problemi verranno dalle auto dei nuovi residenti, che saranno in parte parcheggiate nelle strisce gialle della zona e dal traffico indotto dagli uffici.
E' stato criticato il comportamento della Fondazione Fiera, che avendo ricavato dalla vendita del terreno il doppio di quanto previsto (530 milioni di euro), non ha voluto diminuire le volumetrie.
E' dubbio che il governo finanzi la sua parte (almeno il 60%) dei 560 milioni di euro della linea metropolitana 5 che dovrebbe passare per il nuovo quartiere, visto che non è indispensabile per l'Expo 2015. Solo una piccola parte, circa 30 milioni di euro, sarà pagata da Citylife con gli oneri sull'intervento e servirà per costruire la stazione Tre Torri ed una parte della galleria sotto l'area della ex-Fiera.
Citylife raddrizza leggermente il grattacielo di Libeskind, ma il problema è l'intero progetto (12/5/08)
In occasione della demolizione del Padiglione 20 il direttore generale di Citylife Lanata ha dichiarato che il grattacielo di Libeskind sarà leggermente alzato e raddrizzato per motivi tecnici, non per le critiche di Berlusconi e Sgarbi.
Ma i comitati hanno ribadito che il problema è l'intero progetto, non quanto è storta la torre di Libeskind.
Il Sindaco Moratti sostiene che ci sono impegni presi dalla Giunta Albertini con Citylife e che quindi la variante sarà adottata dalla Giunta venerdì 16 maggio prossimo.
Il prof. Marco Romano, che è stato uno dei consulenti della Fiera sulla scelta del progetto, ribadisce che non c'è stato alcun concorso e che lui aveva dato un parere negativo al progetto Citylife (vedi parere tratto dal suo sito www.esteticadellacitta.it ).
I Comitati a questo punto andranno avanti con i ricorsi al Tar.
Rassegna stampa:
Martedì 13 maggio dalle 20.30 alle 23 trasmissione di Telenova su CityLife, con una diretta da Piazza Giulio Cesare con interviste ai residenti (9/5/08)
I residenti del quartiere Fiera si ritrovano in Piazzale Giulio Cesare per le interviste in diretta di Telenova, che farà una trasmissione di Linea d'Ombra, diretta da Adriana Santacroce, sulla variante al progetto CiyLife (vedi volantino).
Negli studi di Telenova discuteranno sul tema i professori del Politecnico Boatti e Brenna e alcuni assessori e consiglieri comunali.
Domenica 11 maggio Citylife demolisce il Padiglione 20 su Piazza Carlo Magno, pregevole opera di architettura contemporanea (9/5/08)
Il Giorno ha dato la notizia della prossima demolizione del Padiglione 20, ex Padiglione della Meccanica 7, opera di architettura contemporanea di particolare valore artistico che avrebbe dovuto essere conservata.
Anche il Sole 24 Ore ha dato la notizia: Countdown per il Padiglione 20
Il Padiglione
della Meccanica 7 si colloca nell'area settentrionale del
recinto fieristico storico, tra i viali della Tecnica, della
Chimica, delle Botteghe e dei Platani.
E' stato costruito su progetto di Melchiorre Bega tra il 1968 e il 1969, in un'area precedentemente occupata da padiglioni a struttura metallica costruiti nell'immediato dopoguerra. Fa parte di una lunga serie di interventi operati da Bega nell'ambito della Fiera milanese, dove realizza anche il ridotto del Mifed, il Palazzo Africa, il Palazzo degli Orafi e, appena al di fuori del recinto, l'Aerhotel Fiera Milano.
Il Padiglione della Meccanica occupa un'area rettangolare di 10315 metri quadrati, orientata in direzione nord-sud, e consiste essenzialmente di tre grandi saloni sovrapposti, con gli ingressi e i collegamenti verticali portati all'esterno, a ridosso delle facciate.
La struttura del padiglione, destinato all'esposizione di macchine pesanti, si appoggia su una maglia di pilastri in calcestruzzo armato distanti tra loro 14 metri in direzione nord-sud e 20 metri in direzione est-ovest. La sezione dei pilastri si riduce ad ogni piano. I solai si compongono di una doppia orditura di travi, formata da travi reticolari in calcestruzzo armato che coprono gli interassi da 14 metri, sagomate a T rovesciata, su cui appoggiano travi-canale prefabbricate, in cemento armato precompresso, lunghe 19 metri. Al centro del padiglione è lasciato uno spazio vuoto a tutta altezza per permettere l'inserimento di scale mobili. La struttura del padiglione, in particolare per quanto riguarda la soluzione dei solai, riveste un indubbio interesse dal punto di vista della tecnica ingegneristica, per il suo sperimentalismo e la rapidità dei tempi di costruzione.
In sezione, l'edificio presenta un piano interrato, contenente spazi di servizio e due alberghi diurni, il primo salone espositivo, alto 8.15 metri e circondato da una balconata per uffici, i due saloni superiori, entrambi alti 5.19 metri, infine la grande terrazza di copertura, occupata parzialmente da un ristorante.
Di particolare interesse architettonico è la definizione dei fronti esterni, dove un sapiente incastro di volumi conferisce risalto monumentale agli ingressi e ai collegamenti verticali.
I fronti nord e sud, che contengono gli ingressi principali, sono trattati nello stesso modo, con un'ampia cornice in muratura che contiene una complessa ma equilibrata composizione di pieni e di vuoti. Sul lato sinistro si estende una vasta zona in ombra, cui fa da sfondo una vetrata a tutta altezza che contiene al livello inferiore le porte d'ingresso; sulla destra della vetrata prevalgono invece i pieni delle pareti e dei parapetti che delimitano le scale. La presenza di queste è evidenziata dal profilo a gradoni del parapetto e del sottorampa, nonchè dalle lame frangisole nella parte superiore del fronte. Ai lati della grande cornice che inquadra la facciata sono praticate due fessure verticali, chiuse da vetrate, che evidenziano il principio compositivo che regola l'architettura del padiglione, basato sull'incastro di volumi netti e rigorosi.
Il fronte ovest si caratterizza per l'impianto simmetrico, imperniato sull'emergenza del settore centrale rispetto alle quinte murarie cieche alle estremità. La parte centrale è occupata per la gran parte da una vasta vetrata, necessaria per illuminare adeguatamente gli spazi interni. Allo scopo di limitare la penetrazione dei raggi solari, si è sovrapposta alla vetrata una fitta serie di lame orientabili verticali, dotate di un sistema meccanico di regolazione. Ai lati si dispongono due vani scala, contenuti entro pareti cieche ma segnalati all'esterno da nastri vetrati sul filo esterno. La simmetria dell'insieme è parzialmente contraddetta da due elementi anomali: la maggiore altezza del vano scala a nord, raccordato al volume del ristorante sul tetto, cui si accompagnano variazioni nel disegno delle aperture, e la collocazione di scale mobili esterne che si addossano alla parete cieca sul lato sud. Questi elementi introducono una tensione dinamica di grande efficacia, che richiama le ricerche dell'avanguardia architettonica europea tra le due guerre.
Il fronte est è simile al fronte opposto, per la presenza di un'analoga vetrata con elementi frangisole e per i corpi scala laterali, cui tuttavia viene dato maggiore risalto perchè sono lasciate a vista e formano due torri aggettanti rispetto al resto della facciata.
La nitidezza volumetrica del padiglione è rafforzata dal rivestimento in intonaco bianco di tutte le pareti esterne, ad eccezione delle parti arretrate al piano terreno, rivestite in mattonelle di clinker per accentuarne il ruolo di zone d'ombra.
Il padiglione compare in almeno tre pubblicazioni di una certa importanza: nel numero de L'ingegneria delle Costruzioni del luglio 1969 esce un articolo a firma di Piero Rogledi, intitolato Validità compositiva del padiglione "Meccanica 7", nel quale viene fatta un'accurata descrizione dell'edificio, affiancata da un esaustivo apparato iconografico. Nel gennaio 1972 ne vengono pubblicate alcune immagini, nonchè una breve descrizione, nell'articolo di Mario A. Bertani E' nata così e così è cresciuta, pubblicato in Fiera di Milano. Rassegna dell'Ente Autonomo Fiera. Infine, compaiono alcune foto e una descrizione del padiglione nel volume di Stefano Zironi, Melchiorre Bega architetto (con presentazione di Giulio Carlo Argan e un ricordo di Enzo Biagi), pubblicato a Milano da Editoriale Domus nel 1983.
La polemica di Berlusconi è pilotata da Ligresti, che non vuole costruire il grattacielo storto di Libeskind perchè costa troppo (1/5/08)
L'Assessore Sgarbi ha dichiarato oggi al Corriere che "anche Ligresti è d'accordo con Berlusconi ed ècontrario a quel progetto. Perchè lui i grattacieli li vorrebbe dritti."
Viene il dubbio che Berlusconi abbia attaccato i grattacieli storti per far piacere a Ligresti, che ha il 33% di Citylife e che dovrebbe investire in Alitalia. Si sa che il costo del grattacielo di Libeskind è elevato a causa della sua forma semicurva che richiede una struttura rinforzata. Mentre il grattacielo della Hadid avrebbe problemi di scarsa utilzzabilità delle superfici interne e quindi di elevato costo al metro quadro.
I grattacielo di Libeskind era stato oggetto di un intervento in un convegno a Chicago nel 2006, proprio dedicato ai problemi strutturali dei nuovi grattacieli con forme strane disegnati dalle archistar in giro per il mondo : Thinking outside the box - Tapered, Tilted, Twisted Towers (Pensare fuori dalla scatola - Torri appuntite, sbilenche, attorcigliate). L'immagine dei grattacieli di Citylife era stata riprodotta sulla locandina del convegno come esempio.
Un articolo sulla conferenza ha sostenuto: "Twisted Towers Can Torture Their Builders; Iconic skyscrapers are popping up in record numbers, but wild shapes cost more, take longer" (Le torri attorcigliate possono torturare i loro costruttori; i grattacieli iconici vengono su in quantità da record, ma le forme strane costano di più e ci vuole più tempo per costruirle), secondo un consulente il costo è del 25% in più.
Ora Libeskind si arrampica agli specchi per difendere il suo grattacielo: all'inizio aveva detto che si ispirava alla Pietà Rondanini di Michelangelo per le sua forma curva, ora dice di essersi ispirato alla cupola progettata da Leonardo per il Duomo di Milano, e, per ingraziarsi gli ambientalisti, sostiene che è ecosostenibile perchè fa ombra su se stessa.
Libeskind ha già avuto probelemi simili a New York con la sua Freedom Tower al posto delle Torri gemelle del World Trade Center abbattute nel settembre 2001, che il costruttore non voleva costruire perchè non redditizia per lo scarso spazio interno.
Intanto il presidente della Fondazione Fiera Roth si vanta che i debiti della fondazione sono pochi, ma ignora che è grazie alla cementificazione dell'ex-Fiera da cui ha ricavato 523 milioni di euro, 200 in più di quanto si aspettava, e minimizza le polemiche sui grattacieli.
Rassegna stampa:
La variante adottata dalla giunta il 9 o il 16 maggio contro il parere di Sgarbi e Berlusconi (30/4/08)
La Moratti sfida Berlusconi ed accelera l'adozione della variante del PII Fiera Citylife.
Il Soprintendente ai Beni Architettonici e per il Paesaggio della Lombardia Alberto Artioli sollecita il pensiero della giuria del concorso privato indetto dalla Fondazione Fiera nel 2005.
Rassegna stampa:
Ecco i nuovi edifici residenziali di Libeskind per la Fiera (12/4/07)
Sono stati pubblicati sul sito dell'arch. Daniel Libeskind i rendering della variante Citylife, con i grattacieli, il museo di arte contemporanea e gli edifici residenziali di Libeskind.
Il disegno di questi edifici è totalmente cambiato rispetto al concorso del 2005, non so se in meglio o in peggio:
Per l'ex assessore alla Cultura Stefano Zecchi il grattacielo di Libeskind è una fetta d'anguria (12/04/07)
Per l'ex assessore alla cultura della Giunta Albertini Stefano Zecchi il grattacielo di Libeskind assomiglia ad una fetta d'anguria.
"Ho incontrato Roger Scruton e altri colleghi di estetica, abbiamo discusso di oicofobia, cioè la paura per la propria dimora. E' la paura di rispettare la propria casa, motivata dal timore di apparire retrogradi, non aperti al mondo dell'innovazione. E' un dibattito interessante. La verità è che l'architettura è in mano a star, le archistar, come Libeskind, che fanno progetti al computer, li mettono nei cassetti e li tirano fuori per i concorsi."
Rassegna stampa:
Sgarbi chiede un referendum contro le torri di Citylife (11/4/08)
In una conferenza stampa insieme a Calderoli e Salvini della Lega l'assessore Sgarbi ha chiesto un referendum contro le torri del progetto CityLife. Masseroli respinge la proposta: "il tema del referendum è abbastanza fuori luogo".
Dopo le elezioni Sgarbi ribadisce la richiesta del referendum.
Rassegna Stampa:
Lettera aperta dei comitati a Berlusconi pubblicata sul Corriere (9/4/08)
Mastrodonato dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano e Rigobon del Comitato Residenti Fiera hanno scritto una lettera aperta a Berlusconi chiedendo di intervenire presso il Comune di Milano per riaprire il dialogo sul progetto Citylife.
Si spera che la Giunta non adotti la variante al PII Fiera Citylife nei prossimi giorni.
Il Comitato Residenti Fiera ha anche presentato un ricorso al Tar contro il rifiuto del Comune di convocare un'Audizione Pubblica sulla variante, richiesta da 1800 residenti del quartiere secondo lo Statuto del Comune (art. 26).
La lettera è stata pubblicata in parte sul Corriere della Sera nell'articolo I Comitati: no alle torri, Berlusconi ci aiuti
L'architetto Libeskind ha accusato Berlusconi di comportarsi come un fascista, Penati sostiene che è un dispetto alla Moratti per invidia per la conquista dell'Expo.
Sgarbi fa appello a Fai e Italia Nostra per bloccare i grattacieli di Citylife ed investire invece negli edifici storici di Milano cone il Castello e la Villa Reale di Monza come simbolo dell'Expo.
Rassegna stampa:
A Berlusconi non piacciono i grattacieli di CityLife, anche Fuksas li critica (4/4/08)
In un'intervista a Libero Berlusconi critica i grattacieli di CityLife.
"Milano può diventare la capitale della Modernità ?" ha chiesto il giornalista.
"Ho visto progetti di grattacieli storti e sbilenchi, in totale contrasto con il contesto milanese e la sua storia urbanistica", ha dichiarato.
"Parla come Celentano ?"
"Parlo da milanese. Spero che non sia questa l'idea moderna di Milano, altrimenti la protesta dei Milanesi nascerà spontanea e giusta. Io mi metterò alla testa di questa protesta, ci può contare".
Le dichiarazioni di Berlusconi non sono ovviamente piaciute all'Assessore Masseroli che ha difeso il progetto.
Il 6 aprile Berlusconi ha aggiunto:
"Credo che questi progetti che circolano rientreranno perchè io come altri milanesi sono inorridito, non hanno nulla a che fare con la tradizione, l'architettura, l'immagine e l'urbanistica milanese." Scherzando ha chiesto se era possibile raddrizzare il grattacielo curvo di Libeskind perchè comunica un senso di impotenza.
Berlusconi ha ribadito il suo no alle tre torri da Alghero l'8 aprile:
"Non esiste nemmeno che Milano possa essere sottoposta a un insulto e un'infamia tale rispetto alle sue tradizioni e alla sua storia oltre che al presente architettonico. Non è che può venire un architetto qualsiasi da fuori e sfogare le sue notti insonni facendo un progetto del genere. I milanesi non sono mica scemi, ci prendono per baluba ?"
Rassegna stampa:
Il Consiglio di Zona 8 approva a maggioranza la variante del progetto Citylife (3/4/08)
Il Consiglio di Zona 8 ha approvato la variante del P.I.I. con uno scarto di 6 voti, ha votato a favore il Pdl e la Lega, contro Mellonio della Destra e tutto il cemtro-sinistra.
Mastrodonato e Rigobon sono intervenuti per spiegare le ragioni dell'opposizione dei residenti alla variante.
Il Sindaco Moratti accelera sul Museo dell'Arte Contemporanea di Libeskind alla Fiera, ma Provincia e Regione non ci stanno, la variante Citylife presentata in consiglio di zona 8 (18/3/08)
In previsione dell'Expo e per mettere i residenti davanti al fatto compiuto il Sindaco Moratti ha presentato lunedì in Triennale il futuro Museo di Arte Contemporanea dell'arch. Libeskind nella ex Fiera.
Lo stesso giorno Comune e Citylife al gran completo hanno presentato alla Commissione territorio del Consiglio di Zona 8 la variante al PII Citylife, sperando in una rapida approvazione, per approvarla poi in giunta subito dopo Pasqua. Il presidente dell'Associazione Mastrodonato ha presentato le nostre critiche ma non c'è stato tempo per una discussione da parte dei consiglieri. Il prossimo passo dovrebbe essere la votazione di un parere da parte del Consiglio di Zona.
Il Museo di Arte Contemporanea a Milano è stato contestato dal Presidente della Provincia Penati che preferisce il progetto di museo di Renzo Piano a Sesto San Giovanni, presentato recentemente al Presidente della Repubblica. La Regione si lamenta di non essere stata consultata. Sembra che Sesto andrà comunque avanti con la sua idea da realizzare il museo negli ex laminatoi dalle acciaierie Falck, ora di proprietà dell'immobiliarista Zunino.
Si sapeva da tempo che il Sindaco Moratti, in visita a New York nello studio di Libeskind, lo aveva incaricato di trasformare il progetto di museo del design in museo dell'arte contemporanea, visto che il museo del design era stato realizzato in Triennale.
In due mesi l'architetto lo ha preparato: si tratta sostanzialmente dello stesso progetto esternamente, ma di maggiori dimensioni, e con una divisione interna completamente diversa.
Si passa da una superficie di 10.000 mq ad una di 18.000 a parità di piani (5) ed i costi raddoppiano, passando da 21 milioni a 40 milioni di euro. L'opera sarà finanziata dagli oneri di urbanizzazione del PII Citylife, come a dire che Milano, per avere un museo di arte contemporanea, dovrà subire tre grattacieli e numerosi edifici residenziali, rinunciando ad un parco degno di questo nome.
Non ci saranno invece i soldi per sistemare il Vigorelli, che per trovare chi paga i lavori di ristrutturazione dovrà ospitare grandi eventi e gare sportive, invece di servizi sportivi per il quartiere, come richiesto dai residenti.
Certo per il Sindaco Moratti è più prestigioso inaugurare alla fine del suo mandato nel 2011 un museo di arte contemporanea invece di un parco e di un centro sportivo, proiettata com'è a livello internazionale, sopra i problemi concreti di Milano.
L'aveva detto ancora prima di accettare la sua candidatura a Sindaco, che questo incarico le sarebbe interessato solo a patto di essere l'ambasciatore di Milano all'estero. E grazie alla candatura dell'Expo, tirata fuori subito dopo la sua vittoria, ci è riuscita.
Ora però il Museo ha qualche opposizione, e l'Ordine degli Architetti si sta agitando, perchè l'incarico per un'opera pubblica è stato assegnato senza un concorso. Essendo il Museo finanziato con gli oneri di urbanizzazione e costruito in un'area ceduta dalla Fiera al Comune si tratta sicuramente di un'opera pubblica e il Sindaco non può assegnarne il progetto a Libeskind come se fosse il suo architetto personale.
Nel PII Garibaldi-Repubblica il Museo e Università della Moda sono stati oggetto di un concorso internazionale.
Rassegna stampa:
L'assessore Masseroli e la variante al PII duramente contestati all'assemblea pubblica, ma l'iter prosegue (14/3/08) (aggiornato il 22/3/08)
Repubblica - 15/3/08 - L'assessore presenta CityLife ma gli abitanti lo fischiano
Sole - 15/3/08 - Il nuovo progetto Citylife sull'area ex Fiera a Milano
ChiamaMilano - 20/3/08 - Un'alternativa al progetto Citylife: scommettiamo che ... ?
Nonostante le numerose contestazioni alla variante al PII, l'assessore Masseroli è deciso a portare in giunta al più presto il progetto.
Lunedì prossimo sarà presentato alla commissione urbanistica del Consiglio di Zona 8 per un parere non vincolante.
La serata, in tre sale gremite da 800 persone, si è aperta con l'intervento di Luisa Rigobon di Residenti Fiera, che ha espresso 11 domande all'assessore sui punti critici del progetto. Ha presentato dei lucidi sul numero dei piani dei vari edifici, confrontati con quelli delle case esistenti, e lo studio delle ombre da me realizzato con Sketchup al 22 dicembre e 21 marzo alle 12 e alle 15. Altre criticità hanno riguardato la forma del parco che non è compatto e le strettoie tra gli edifici, come pure il futuro utilizzo del Vigorelli e i parcheggi dei residenti, che potrebbero lasciare le loro auto nelle vie intorno se non acquistano sufficienti i posti auto di pertinenza. Altre domande hanno riguardato le scuole ed il traffico indotto.
L'assessore Masseroli non ha risposto puntualmente alle domande ma ha presentato la variante come un grande successo del lavoro dei suoi uffici, magnificandola come un grande miglioramento rispetto al PII approvato dalla Giunta Alberrtini. Ha elogiato anche i tre gattacieli, che secondo lui diventeranno un'icona della città.
Il suo intervento è stato spesso interrotto da proteste, fino al punto in cui ha invitato i contestatori a lasciare la sala.
Dopo di lui l'arch. Tancredi, dirigente dell'Ufficio Progetti Strategici del Comune, ha illustrato la variante in maggiore dettaglio. Ha dato anche il cronoprogramma dei lavori, con gli anni di realizzazione di ogni parte del progetto, che dovrebbe terminare nel 2012.
E' seguito l'intervento dell'arch. Emanuela Fasoli di Residenti Fiera che ha illustrato il degrado dei viali, piazze e verde dei viali intorno alla ex-Fiera, chiedendo che con gli oneri di urbanizzazione il Comune paghi degli interventi di ripristino delle alberature, del verde e delle pavimentazioni.
L'ing. Stefano Riazzola ha presentato un confronto tra i parcheggi previsti nel PII approvato e quelli della variante, in cui sono dimezzati i posti auto pubblici e per gli edifici terziari e commerciali, in modo da ridurre del 44% il traffico generato dall'intervento nelle ore di punta.
Ha anche sostenuto che il Centro Congressi si avvarrà di parcheggi pubblici con 2.200 posti auto più a nord su viale Scarampo mentre il Vigorelli, con i suoi eventi e concerti dovrebbe creare traffico fuori dalle ore di punta.
I calcoli di Riazzola, che prevedevano 40 concerti all'anno con 8.000 spettatori, 50 spettacoli e 40 manifestazioni don 4.000 spettatori, sono stati contestati dai residenti, visto che Masseroli aveva appena sostenuto che non si è deciso nulla sull'utilizzo del Vigorelli. Probabilmente si vuole far digerire ai residenti una cattiva notizia alla volta.
E 'intervenuto successivamente il prof. Giuseppe Boatti del Politecnico che ha illustrato il un progetto alternativo presentato ieri alla stampa.
Ha polemizzato con l'assessore chiedendogli come mai non ha preso in considerazione la possibilità di spostare gli edifici residenziali a sud nell'area di 60.000 mq che verrà ceduta dalla Fiera. Ha sostenuto che per cambiare la destinazione urbanistica dell'area basta un anno e si potrebbe così ottenere un parco compatto verso sud, senza ombre.
Il pubblico ha molto apprezzato il progetto alternativo con applausi.
Rolando Mastrodonato, presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano, ha criticato la mancanza di ascolto da parte dell'assessore, che ci ha ricevuto per la prima volta a dicembre dell'anno scorso e che ora ci critica per aver presentato il progetto alternativo troppo tardi. Ha chiesto all'assessore di fermare l'iter della variante per poterla modificare secondo le nostre indicazioni. Se questo non avverrà, ha dichiarato che l'Associazione proseguirà la strada dei ricorsi al Tar.
Sono seguito molti interventi del pubblico, tutti fortemente contrari al progetto e favorevoli al progetto alternativo di Boatti.
L'assemblea, iniziata alle 18, è finita alle 22 con un nulla di fatto: ognuno è rimasto sulle sue posizioni, l'assessore ha respinto anche la proposta di un referendum di zona o cittadino.
Ora i due comitati di residenti dovranno decidere come proseguire i loro sforzi per una drastica revisione del progetto. E' ancora in sospeso l'indizione di un'udienza pubblica sul progetto, richiesta da 1.800 cittadini ma rifiutata dal Comune con argomentazioni dubbie.
Probabilmente il destino del progetto é collegato all'Expo 2015, di cui dovrebbe essere uno dei fiori all'occhiello di Milano. L'esito della candidatura si saprà il 31 marzo prossimo.
Presentato alla stampa il progetto alternativo alla variante Citylife (13/3/08)
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ha presentato alla stampa un progetto alternativo alla variante del progetto Citylife, che verrà presentata domani dall'Assessore Masseroli ai cittadini dei quartiere.
Il progetto, tratto da una tesi di laurea di tre studenti del Politecnico di Milano, è stato illustrato dal relatore Prf. Arch. Giuseppe Boatti.
Rolando Mastrodonato ha spiegato la posizione dell'Associazione, che ritiene insufficienti i miglioramenti al progetto Citylife ottenuti dal Comune in quanto non sono stati spostati nella nuova area di 60.000 mq ceduta dalla Fondazione Fiera gli edifici residenziali posti verso via Spinola e Senofonte. Il parco é così rimasto stretto tra gli edifici e con notevoli ombre l'inverno dovute all'altezza degli edifici che lo fronteggiano sul lato sud, circa 16-17 piani, addirittura più alti che nel PII approvato (12-14 piani).
Vedi le ombre il 22 dicembre alle 12 e il 21 marzo alle 12.
Ho riassunto le criticità della variante al progetto in questa scheda.
Il progetto alternativo, pur mantenendo invariata la volumetria complessiva degli edifici e le altezze dei grattacieli centrali, sposta gli edifici residenziali verso nord nella zona ceduta dalla Fiera e crea un parco compatto di circa 80.000 mq tra piazza Arduino, Sei Febbraio e Giulio Cesare lungo 850 metri (come il Parco Sempione), nell'interesse dei residenti e di tutta la città.
Viene anche proposto l'interramento del traffico lungo piazza Sei Febbraio e Piazza Arduino per collegarle al parco, con un costo stimato di 24 milioni di euro, pari all'1% dei ricavi stimati dal progetto.
L'Associazione ha dichiarato che ritirerà i suoi due ricorsi al Tar solo se verranno accolte le richieste di spostare gli edifici residenziali, cambiando l'accordo di programma approvato a suo tempo per rendere edificabile l'area ceduta dalla Fiera.
Rassegna stampa:
Presentata in giunta la variante al progetto Citylife che verrà approvata entro un mese: i 65.000 metri quadri ceduti dalla Fiera non portano alla disposizione del parco e degli edifici richiesta dai cittadini, per la fretta viene specata una grande occasione. I ricorsi al Tar vanno avanti. (22/2/08)
Come previsto la variante al progetto Citylife pubblicata sul sito del Comune oggi è assolutamente insoddisfacente e non approfitta dei 65.000 metri quadri della cosidetta "area di cerniera" che la Fondazione Fiera cederà al Comune rinunciando ai padiglioni a sud dello Steccone Bellini.
Il parco rimane un serpentone tra gli edifici, con strettoie di 50 metri, e si apre molto limitatamenet verso la città; l'unica apertura nuova è quella verso il liceo artistico Brunelleschi in viale Eginardo (260 metri), che poi si restringe a 90 metri dietro il grattacielo della Hadid.
Il nuovo Museo di Arte Contemporanea di Libeskind occupa un'area di circa 5.000 metri quadri in mezzo alla nuova area a parco verso la Fiera, creando una ulteriore strettoia di 50 metri.
Tra il grattacielo di Isozaki, che è stato ruotato, e gli edifici della Hadid a sud c'è una strettoia di 50 metri.
La nuova disposizione degli edifici a sud per aprire le prospettive da piazza Amendola e via Rossetti restringe l'attuale parco di Citylife.
Per accontentare i residenti vengono previsti nuovi alberi lungo via Spinola, Senofonte, Brin, Euripide che non li avevano ed incrementati gli alberi in viale Ezio e Belisario e in piazzale Giulio Cesare. Chissà se la presenza di cavi e tubazioni interrate consentirà questa operazione, di solito molto difficile.
Non si sa quale sarà lo spazio occupato dai parcheggi sotterranei e se essi staranno in parte sotto il parco, come previsto dal primo progetto.
E' previsto di abbassare la quota degli edifici sul perimetro ed alzare quella degli edifici interni prospicienti il parco, ma così aumenteranno le ombre su di esso, già micidiali nel primo progetto e tali da renderlo inutilizzabile d'inverno. Speriamo che venga reso pubblico lo studio delle ombre nei vari periodi nell'anno, come fatto nel primo progetto.
La tavola delle piste ciclabili, unico elemento positivo del progetto, consente di confrontare la dimensione del nuovo parco (circa 160.000 metri quadri secondo il Comune, ma solo 150.000 secondo i nostri calcoli sulla base della pianta diffusa dal Comune) con quella del Parco Sempione (verde compatto di 470.000 mq) e del Monte Stella (verde compatto di 370.000 mq).
Il Comune parla di secondo parco cittadino ma è superato anche dai Giardini Pubblici Indro Montanelli (170.000 mq compatti).
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano aveva chiesto negli incontri tecnici con il Comune che la nuova area ceduta dalla Fiera fosse utilizzata per spostare le residenze di Hadid e Libeskind previste a sud ma il Comune fa orecchio di mercante per consentire a Citylife di costruire e vendere questi edifici al più presto.
Non è detto che la fretta porti risultati, perchè i ricorsi al Tar presentati dall'Associazione potrebbero portare a ritardi notevoli.
Il Presidente dell'Associazione Rolando Mastrodonato ha dichiarato al Corriere e alla Repubblica: "Un'occasione sprecata ma anche una presa in giro, perchè oggi unilateralmente il Comune annuncia una decisione senza informarci. Andiamo avanti con i ricorsi al Tar".
Rassegna stampa:
Parte una trattativa tra Comune, Fiera e Zunino sul Centro Congressi al Portello (15/2/08)
Fiera Milano Spa è interessata ad ampliare il Centro Congressi di via Gattamelata creando una nuova struttura da 70.000 mq per 10.500 posti con un investimento di 40 milioni di euro.
Il nuovo Centro Congressi occuperà gli attuali padiglioni 5 e 6, la parte dello Steccone Bellini a sud di via Colleoni. Non è chiaro cosa verrà fatto negli altri padiglioni più a nord verso il Portello.
Fiera ha dichiarato che questa struttura verrà realizzata solo se sarà l'unica a Milano, costringemdo il Comune a rivedere la convenzione firmata con Zunino a Santa Giulia, dove è previsto un centro congressi da 32.000 mq, ritenuto troppo piccolo dal Comune.
Zunino chiederebbe probabilmente un aumento di volumetrie a Santa Giulia per compensare la perdita del Centro Congressi, che è fondamentale nel business plan per trainare la vendita delle superfici commerciali.
D'altra parte la Fiera sta trattando con il Comune per la cessione di 65.000 mq di padiglioni da demolire per ampliare il parco di Citylife (vedi notizia del 12/2/08) e può realizzare il Centro Congressi anche senza autorizzazioni comunali, essendo compatibile con la destinazione d'uso dell'area.
L'assessore Masseroli ha dichiarato che dovrà partire una trattativa tra Comune, Fiera e Zunino per decidere cosa fare.
Il Sole 24 Ore ha dedicato due articoli all'argomento:
All'Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele il plastico dei tre grattacieli di Citylife (14/2/08)
E' stata inaugurata questa sera la mostra dei plastici di 10 progetti di grattacieli a Milano, tra cui quello di Citylife.
I grattacieli sono nella posizione prevista dalla variante al P.I.I. in fase di elaborazione in Comune: quello di Isozaki è stato rutotato di 45 gradi per permettere la costruzione della nuova linea M5 della metropolitana e sono stri eliminati i due sostegni che interferivano con la stazione, quello della Hadid è stato spostato verso ovest. Nel centro sono state previste delle aperture verso la stazione della metropolitana che ospiterà nel primo piano sotterraneo degli spazi commerciali.
Ecco le immagini del pastico:
La Giunta approva lo schema di protocollo d'intesa con la Fondazione Fiera sulla cessione di 60.000 mq al Comune (12/2/08)
Il 28 dicembre scorso la Giunta Comunale ha approvato quasi di nascosto uno schema di protocollo d'intesa con la Fondazione Fiera per la cessione di una parte dei padiglioni del polo urbano per 65.000 mq circa al Comune.
Nel protocollo non è detto se questa cessione sarà gratuita o no ma è specificato che l'area, definita Area di cerniera, sarà destinata ad attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale.
Sarà possibile quindi trasformarla in parco e costruirvi il nuovo museo di arte contemporanea progettato da Libeskind, ma non si potrà costruirvi edifici residenziali, spostandoli dall'area di Citylife, come richiesto da tempo dalle associazioni dei residenti per ampliare il parco verso piazzale Giulio Cesare e l'asse delle vie Spinola-Senofonte.
Nel protocollo è previsto anche che la parte dei padiglioni che restano di proprietà della Fondazione Fiera, lo steccone Bellini ed il centro congressi di via Gattamelata, cambino funzione, anche in variante del Piano Regolatore vigente, ma non è indicato cosa se ne vuole fare, nè è confermato che il centro congressi si amplierà andando ad occupare parte dello steccone Bellini.
Lo schema di protocollo è stato approvato dalla Fondazione Fiera il 18 dicembre 2007.
L'approvazione dello schema dà il via ad un percorso procedurale-amministrativo per la modifica dell'Accordo di Programma del 1994 con la Regione Lombardia.
L'allegato B della delibera include una tavola da cui si vedono le nuovi posizioni dei grattacieli, il percorso della linea metropolitana 5, la nuova posizione delle aree residenziali (verde chiaro), l'Area di cerniera che sarà ceduta dalla Fiera (verde marcio), il parco (verde scuro).
Si vede come il parco, anche con la nuova area, non diventa compatto ma continua ad insinuarsi tra gli edifici. Viene persa una grande occasione per creare un piccolo Central Park, cone lo voleva l'ex Sindaco Albertini.
I prossimi passi sembrano essere, in base ad un articolo di Repubblica del 10/2/08 Quelle torri sono il simbolo del futuro, la dichiarazione di interesse pubbblico dell'area ceduta, l'udienza pubblica richiesta con una raccolta di firme dai residenti, l'adozione in giunta della variante al PII, la pubblicazione con raccolta di osservazioni, l'approvazione finale da parte del Consiglio Comunale.
Incontro dell'Associazione con i tecnici del Comune e MM il 9 gennaio (11/1/08)
Si è tenuto il 9 gennaio in via Pirelli 39 l'incontro tra l'Associazione ed i tecnici del Comune per approfondire il confronto avviato in dicembre con l'assessore Masseroli sulla variante al P.I.I. Fiera.
Erano presenti per l'associazione Boatti, Brenna e Sacerdoti, per il Comune gli arch. Tancredi e Larosa, l'ing. Broglia della MM che segue la progettazione della linea 5 e il dott. Confalonieri del settore Pianificazione Traffico.
L'arch. Tancredi ha comunicato che gli assessori Masseroli, Croci e Simini hanno appena costituito un gruppo di lavoro sulla viabilità e parcheggi del P.I.I. che affronterà il problema del proseguimento della strada interrata di via Gattamelata fino a viale Duilio e dei parcheggi sotterranei pubblici su piazza Carlo Magno, previsti inizialmente per il polo urbano della Fiera.
Ha inoltre riferito che il 28 dicembre la Giunta Comunale ha approvatro una delibera che impegna il Comune e Fiera a trovare entro 8 mesi una nuova destinazione per i padiglioni espositivi dello Steccone Bellini e definire i termini della cessione al Comune di 63.000 mq tra lo Steccone Bellini e l'area di Citylife.
Su quest'area il Comune prevede di creare un parco urbano e costruire il nuovo Museo dell'Arte Contemporanea progettato da Libeskind in sostituzione del Museo del Design previsto inizialmente verso viale Duilio.
L'Associazione ha ribadito la propria richiesta di utilizzare quest'area per costruire gli edifici residenziali previsti sulle vie Spinola e Senofonte, in modo da creare un parco compatto sul lato sud del terreno di Citylife verso piazza Giulio Cesare.
Il Comune ha ignorato finora questa richiesta in quanto richiede una variante all'accordo di programma tra Comune e Regione con tempi più lunghi rispetto ad una semplice variante del P.I.I. e Citylife preme per iniziare a costruire le residenze.
La MM ha definito il progetto preliminare del tracciato della MM5 da Porta Garibaldi e San Siro, con una fermata sotto i tre grattacieli (Tre Torri) ed una all'angolo di viale Scarampo con via Silva (Portello).
Nel mezzanino della fermata Tre Torri è prevista una struttura commerciale con piccoli e medi negozi di 10.000 mq.
Il Cipe ha finanziato la progettazione definitiva della nuova linea metropolitana mentre la finanziaria del 2009 dovrà prevedere il finanziamento del 40% della realizzazione dell'opera, il resto sarà a carico degli Enti Locali. Il costo totale sarà di circa 560 milioni di euro per una lunghezza di 5,6 km. La costruzione durerà 5 anni. Si tratta di treni senza guidatore lunghi 40 metri (la metà delle metropolitane attuali), con una frequenza di un treno ogni 2 minuti.
Per il Vigorelli non è stata ancora presa una decisione ma è escluso che possa ospitare solo strutture sportive per il quartiere, che sono in perdita e non consentono di trovare un operatore provato per finanziare la ristrutturazione.
Vi sono problemi per l'utilizzo dell'ex Palazzo dello Sport in piazza Sei Febbraio in quanto è stato vincolato e la Soprintendenza non consente una ristrutturazione totale dello spazio interno, come previsto dal progetto del Museo del Bambino.
E' previsto un ulteriore incontro per approfondire le proposte dell'Associazione.
L'associazione incontra l'Assessore Masseroli, aperto un tavolo di confronto (14/12/07)
Venerdì 14 dicembre si è tenuto all'Urban Center un incontro tra il direttivo dell'Associazione, l'Assessore al governo del territorio Masseroli ed il Direttore del settore Progetti Strategici arch. Tancredi.
L'assessore ha illustrato lo stato dell'arte dei progetti nell'ex-area della Fiera di Milano e le possibili modifiche del progetto CityLife.
Le modifiche derivano dai seguenti fatti nuovi:
- cessione da Fondazione Fiera al Comune di Milano di 60.000 mq occupati attualmente dai padiglioni fieristici a sud dello Steccone Bellini,
- trasformazione di quello che resta della Fiera (Padiglione Bellini, Centro di via Gattamelata) in Centro Congressi con annessi spazi espositivi, (vedi rassegna stampa)
- trasformazione del Museo del Design in Museo di Arte Contemporanea (vedi rassegna stampa),
- futura costruzione della linea di metropolitana 5 con due stazioni, una sotto i futuri grattacieli CityLife ed una in viale Scarampo, con possibilità di spostare alcuni spazi commerciali nella Stazione Tre Torri,
- trasformazione del Vigorelli in Palazzetto dello Sport o Centro Sportivo,
- trasformazione del parcheggio sotterraneo previsto su piazzale Carlo Magno in parcheggio di corrispondenza con il metrò.
Le modifiche illustrate prevedono la trasformazione della nuova area in parco pubblico e la collocazione in esso del museo progettato da Libeskind dietro una delle palazzine degli orafi verso viale Duilio.
Non prevedono invece lo spostamento di edifici residenziali, come chiesto dai residenti dell'area per aprire alla città il parco verso le vie Senofonte e Spinola e piazzale Giulio Cesare.
Lo spostamento del museo porta alla costruzione di alcuni edifici residenziali nella zona dove era previsto il museo, riducendo i volumi degli edifici residenziali nelle altre aree.
In particolare:
- sono abbassate le altezze degli edifici lungo via Senofonte e Spinola,
- viene aperta la visuale da via Rossetti e da Piazza Amendola verso il centro dell'area, occupato dal grattacielo della Hadid,
- il grattacielo residenziale progettato da Maggiora su viale Berengario viene spostato su piazzale Arduino (altezza 80 metri),
- vengono eliminati gli edifici di Maggiora su viale Cassiodoro,
- vengono diradati gli edifici di Isozaki su viale Boezio,
- i grattacieli di Isozaki e Hadid vengono spostati per dare spazio alla stazione sotterranea del metrò,
- vengono eliminati il Centro Commerciale e il Centro del Design progettati da Maggiora.
E' ancora in discussione la collocazione del Museo di Arte Contemporanea che potrebbe andare nell'ex-Palazzo dello Sport in piazza Sei Febbraio, spostando il Museo del Bambino nella nuova struttura all'interno del nuovo parco, come auspicato dall'assessore alla Cultura Sgarbi (vedi articolo del Giornale), oppure andare nella nuova struttura progettata da Libeskind.
Con queste modifiche il Comune rinuncia a trarre tutti i possibili vantaggi dall'acquisizione della nuova area, che dovrebbe permettere di spostare gli edifici verso nord e creare un parco compatto verso sud.
Si crea invece un parco verso il futuro Centro Congressi di cui potranno approfittare pienamente solo i congressisti, valorizzando la proprietà della Fiera ma non facendo l'interesse della città.
Il motivo di questa scelta sta nei tempi lunghi della necessaria variante all'accordo di programma della Fiera tra Comune, Provincia, Regione e Comuni di Rho e Pero che riporterebbe i 60.000 mq nell'area ceduta da Fiera, come previsto nella prima versione dell'accordo di programma del 1994.
Un altro motivo sono i possibili ricorsi civili che potrebbero fare contro la Fondazione Fiera i partecipanti al concorso del 2004 vinto da CityLife, in quanto ogni concorrente si era impegnato a realizzare il progetto presentato.
Il Presidente dell'Associazione Rolando Mastrodonato ha esposto all'Assessore le pregiudiziali per prendere eventualmente in considerazione l'abbandono del contenzioso legale in corso e fatto presente che sono stati predisposti due progetti di cui uno alternativo, sui quali finora non è stato possibile aprire il confronto.
Le nostre pregiudiziali non sono state rifiutate ed è stato predisposto un tavolo di confronto che avverrà il prossimo 9 gennaio.
Vota "No, non mi piace" al sondaggio di Repubblica sui futuri grattacieli di Milano (21/11/07)
La Repubblica di Milano del 21/11 pubblica due articoli di Bono e Hutter sui futuri grattacieli di Milano con una serie di rendering sullo skyline che verrà.
Si può votare a un sondaggio sui grattacieli. Consiglio di votare "No, non mi piace".
Articoli pubblicati finora:
Bambini in Romania di Don Rigoldi al Dal Verme con Jovanotti mercoledì 21/11/07 (20/11/07)
Mercoledì 21 novembre, ore 20.45, presso il Teatro Dal Verme, via S. Giovanni sul Muro 2, Milano
- "Una favola vera" - Crescercantando con la partecipazione straordinaria di JOVANOTTI.
In aggiunta al suo repertorio e a canzoni di Jovanotti, Crescercantando (coro bambini e coro giovani) presenterà in anteprima assoluta "Matt-one, il mattone magico", la fiaba che racconta la storia dell'associazione (disponibile anche in versione libro), che è stata appositamente musicata per l'occasione. Evento in collaborazione con il Settore Cultura della Provincia di Milano.
Biglietti scontati per il Teatro Filodrammatici (20/11/07)
Al Teatro Filodrammatici è possibile avere biglietti scontati a 7/11 euro tramite Rolando Mastrodonato allo spettacolo:
IL RITORNO di Sergio Pierattini, progetto e regia di Veronica Cruciani, con Gigio Alberti, Alex Cendron,Veronica Cruciani, Milvia Marigliano,scene e costumi di Barbara Bessi, disegno luci di Gianni Staropoli, musiche di Paolo Coletta
dal 13 al 25 novembre ore 21.00 merc. ore 19.30 dom.
ore 16.00 lun. riposo
Il presidente di CityLife al Sole: gli investitori potrebbero ritirarsi dal progetto se si creasse una situazione di stallo totale a ottobre 2008 (21/10/07)
Il nuovo presidente di CityLife prof. Maurizio Dallocchio della Sda Bocconi ha dichiarato al Sole 24 Ore:
"Finora ci siamo trovati in perfetto accordo con il Comune e non crediamo che vi saranno problemi di alcun tipo in futuro anche con il nuovo progetto che abbiamo elaborato inserendo la fermata della metropolitana. A mio personale avviso, però, se ci fossero, per motivi legati alle nuove procedure amministrative e a tensioni di qualunque tipo, intoppi, che per esempio a ottobre del 2008 avessero prodotto una situazione di stasi totale, allora gli investitori si ritirerebbero dal progetto".
Secondo il Sole a fine ottobre sarà ultimata la nuova versione del masterplan, con l'utilizzo del sottosuolo per diverse attività commerciali e un verde più aperto e collegato alla città. Se tutto andrà bene il nuovo via libera ai lavori non sarà dato prima dela prossima estate.
Il progetto è finanziato all'80% dalle banche, superando il limite del 70% che la Banca d'Italia ha suggerito alle banche italiane per le grandi operazioni immobiliari.
Secondo Marco Vitale, anch'egli intervistato dal Sole, "i progetti avanzano a fatica anche perchè, a monte, manca una grande idea di città. Ciascuno lavora per proprio conto, senza una regia complessiva. E' chiaro che questo ruolo dovrebbe essere interpretato innanzitutto dal Comune".
Presentazione del libro Urbanistica a Milano di Antonello Boatti all'Umanitaria in via Daverio 7 il 20 settembre alle 17.30 (12/9/07)
Il prof. arch. Antonello Boatti ha pubblicato il libro Urbanistica a Milano, sviluppo urbano, pianificazione e ambiente tra passato e futuro che sarà presentato alla società Umanitaria in via Daverio 7 giovedì 20 settembre prossimo.
Antonello Boatti è da sempre vicino alle richieste dei comitati cittadini che lottano per una Milano migliore.
Il libro analizza la storia di Milano dalla sua fondazione fino ad oggi, facendone un caso esemplare.
"Sul perchè del declino di Milano si susseguono stodi e ricerche e spesso, superficialmente, si registrano ricette sbrigative e semplicistiche tra le quali, quella più di moda, è costituita dalla concessione al regime immobiliare di una sorta di mano libera che da sola, e in modo miracolistico, sarebbe in grado di garantire il rilancio della città."
Nel capitolo Milano e il suo futuro viene dato spazio alle battaglie dei comitati cittadini, tra cui il nostro, contro i grandi progetti urbanistici speculativi.
Una pagina del Manifesto dedicata alla ex-Fiera (6/7/07)
La proposta dell'Associazione accolta dal Comune: altri padiglioni dismessi dalla Fiera passano al Comune, si potranno ridistribuire gli edifici su un'area più ampia, aumentare il verde ed abbassare l'altezza dei palazzi, il progetto Citylife è tutto da rifare (16/6/07)
Dal 2005 l'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano chiedeva alla Fiera di cedere gratuitamente i 64.000 mq di padiglioni che inizialmente dovevano essere dismessi ma che poi la Fiera aveva deciso di tenere per le esposizioni in città (vedi intervento di Michele Sacerdoti al convegno del 16/4/05).
Ora, dopo essersi accorta che tenere due sedi fieristiche non era economicamente sostenibile, Fondazione Fiera ha deciso di scambiare con il Comune l'area dei padiglioni con il parcheggio del Centro Congressi in via Gattamelata.
L'assessore Masseroli vuole utilizzare quest'area per ampliare il parco pubblico e inserirvi il Museo del Design di Libeskind previsto verso Largo Domodossola, ora diventato Museo dell'Arte Contemporanea.
Il Presidente dell'Associazione Rolando Mastrodonato si è dichiarato parzialmente soddisfatto: "però prima di dare un giudizio definitivo vogliamo vedere le modifiche al progetto".
L'Associazione aveva chiesto invece che in quest'area fossero spostate parte delle volumetrie previste verso via Spinola e Senofonte in modo da ottenere un parco compatto e edifici più bassi. In effetti realizzare un parco nella nuova area non ha molto senso perchè sarebbe schiacciato tra lo Steccone Bellini, che non viene demolito, ed i palazzi del progetto Citylife: i tre grattacieli, il centro commerciale e il centro per il design.
La nuova stazione del metrò aveva già costretto a spostare parte del centro commerciale nel sotterraneo, ora bisogna avere il coraggio di riprogettare tutta l'area in modo unitario.
La cordata Citylife sembra perplessa per i costi dell'operazione e per i rischi che gli altri partecipanti alla gara privata del 2004 possano passare a vie legali e contestare a Citylife il diritto di costruire il nuovo quartiere. Nella gara i concorrenti avevano dovuto impegnarsi ad eseguire, in caso di vittoria, il progetto presentato.
E' un importante precedente per altri grandi progetti nella città: è finita l'era Albertini in cui i costruttori e i proprietari delle aree potevano fare quello che volevano, ora devono tenere conto dell'interesse pubblico e rivedere i progetti. La battaglia dei comitati è servita a qualcosa !
Rassegna stampa:
La città dei cittadini: convegno all'Umanitaria (via Daverio 7) il 24 maggio con un intervento sulla Fiera (14/5/07)
Dalla locandina del convegno :
Nel 1975 il sociologo e urbanista Roberto Guiducci pubblicava il saggio La città dei cittadini come speranza e progetto di un'urbanistica partecipata. Sono passati più di trent'anni, ma questo sogno è rimasto tale. Milano non ha ancora completato il suo processo di trasformazione da città industriale a città del terziario avanzato, è in bilico tra passato e futuro.
L'interpretazione dei bisogni è diventata sempre più complessa e la vita cittadina sempre più degradata. L'Urbs si è imbarbarita e la Civitas ha perso la sua identità. Sono sul tavolo vecchi problemi ancora senza soluzione (mobilità, trasporti, traffico, qualità dell'aria ecc.) e se ne sono aggiunti di nuovi (immigrazione, integrazione di nuove etnie, sicurezza, periferie ecc.).
Così sono sorti accaniti dibattiti intorno alle grandi opere, alla competenza dei Consigli di Zona, si sono moltiplicati i comitati di cittadini che in genere si battono per un miglioramento della qualità della vita, si è sempre più aperta la forbice tra abitanti ricchi e quelli più poveri, il costo delle case è andato alle stelle.
Si è potuto constatare in sintesi che esistono due urbanistiche: una legata ai poteri che hanno costruito la città rendendola invivibile e che vogliono disegnarne un futuro appariscente aumentando ancor più i problemi di sostenibilità e l'altra che vi si contrappone e che vorrebbe ridisegnare una città più umana.
Questa seconda è alternativa sia nelle idee sia nelle forze che la reggono. Le sue radici stanno nei comitati, nelle comunità, nelle cooperative, nei consorzi, nei sindacati, nelle associazioni democratiche della società civile, tuttavia fatica ad incidere sulle decisioni generali che richiedono scelte coraggiose e orientate da ampi livelli di pianificazione territoriale.
Scopo del convegno, che non a caso richiama nel titolo il testo di Guiducci, è quello di rendere possibile un confronto dialettico e creativo fra tutte le parti in gioco al fine di far dialogare i diversi livelli di pianificazione urbana: quello elevato dei competenti e quello altrettanto fondamentale dei cittadini, perchè la città è di tutti.
Rolando Mastrodonato, Presidente di Vivi e Progetta un'altra Milano, interverrà su Progetto Fiera: i cittadini e le grandi trasformazioni.
"Milano da morire" presentazione del libro di Sansa e Offeddu mercoledì 16 maggio alle 18 alla Feltrinelli di Corso B.Aires (9/5/07)
E' uscito oggi in libreria il libro di Sansa e Offeddu, due giornalisti di Repubblica e Corriere, dal titolo "Milano da morire", edito da Rizzoli (invece che "Milano da bere").
Sarà presentato alla Libreria Feltrinelli di Corso Buenos Aires mercoledì 16 maggio alle 18 (fermata MM 1 Lima).
Ci sono vari capitoli, di cui uno critica il progetto Fiera CityLife, scritto da Fabrizio Sansa ( "La grande occasione - mancata - della Fiera").
La vera dimensione del parco di Citylife (5/4/07)
Citylife ha mandato una lettera a tutto gli abitanti intorno alla Fiera annunciando l'inizio del cantiere e reclamizzando il progetto.
Per il parco si vanta che sarà il terzo più grande a Milano. Chi è interessato a capire come sarà questo parco apra l'allegato. Si nota che:
- degli 86.000 mq, ben 30.000 saranno sopra i parcheggi, quindi con grate/lucernari e senza alberi di rilievo
- gli 86.000 mq includono varie strisce larghe appena 35-60 mt, incuneate tra le case, che vogliamo chiamare parco?
- La parte accorpata è una strisciona lunga circa 500 mt e larga mediamente circa 120 mt, per un totale attorno a 60.000 mq. Ma anche questa possiamo definirla "parco"? Per parco si intende una zona accorpata e recintabile o comunque racchiusa. Questa "strisciona" non è un'area fruibile per il quartiere, ma solo uno spazio erboso di rispetto, tra i grattacieli e le case di abitazione, che non potevano non fare.
Ora puntiamo a convincere il Comune ad "acquistare" (per un euro?) dalla Fondazione Fiera altri 60.000 mq che alla Fiera non servono più e che la Fondazione aveva originariamente previsto di includere nel progetto; se ciò avvenisse, si potrebbero ridurre le altezze e "spalmare" meglio la volumetria sul territorio. Ma la Fondazione, già ricchissima, punter ad una nuova "valorizzazione" (alcuni la chiamano speculazione immobiliare) anche su questi 60.000 mq ?
Tg Telenova del 28 febbraio sul convegno dell'Associazione (4/4/07)
Abbiamo caricato su youtube il TG di Telenova sul convegno dell'Associazione del 28 febbraio con intervista a Mastrodonato e Boatti.
Finalmente il Comune pensa di allargare il parco utilizzando lo spazio dei padiglioni che la Fiera vuole dismettere: la proposta dell'Associazione diventa una delle ipotesi (1/4/07) (aggiornato il 5/4)
Repubblica del 31/3 riporta un articolo di Giuseppina Piano e un intervista all'Assessore Masseroli sul destino dei padiglioni del Portello che la Fiera vuole dismettere per ridurre il polo urbano.
Repubblica del 31/4 pubblica un articolo di Beltrami Gadola: Per i Signori della Fiera la strada è ora in salita
Venerdì 30/3 c'è stato un incontro tra Masseroli e il presidente della Fiera Roth sull'argomento. Si è aperta una trattativa in cui il Comune nega l'ipotesi del centro commerciale o di un outlet. "Nel cosiddetto quadrilatero dell'ex-Fiera è già stato dato un indice di edificabilità alto (1,15 mq/mq, il doppio degli altri PII a Milano, nostra nota), che ha già assorbito tutti i margini di valorizzazione dell'area. Il Portello è un'area con una funzione pubblica, tale deve restare e tale resterà", ha dichiarato Masseroli.
"Un'ipotesi, ad esempio, potrebbe essere quella di utilizzare la parte confinante con il progetto Citylife, dove sono rimasti a Fiera due vecchi padiglioni, per allargare il parco previsto nel nuovo quartiere. E' una ipotesi di lavoro con cui ci sediamo al tavolo con Fiera."
Commenta la giornalista: "l'idea è fare un concorso di idee. Di certo Letizia Moratti ha un sogno: ritagliare anche un allargamento del parco previsto nel futuro quartiere CityLife. Un parco che il sindaco Albertini aveva definito il Central Park di Milano. Ma che da sempre è contestato dai comitati di residenti della Fiera come decisamente piccolo".
A questo punto l'Associazione rivendica con maggiore forza il proprio diritto di partecipare al tavolo di trattative con Fiera e Citylife per discutere la variante del progetto Citylife, che non può più riguardare l'area del progetto attuale ma deve estendersi ai 65.000 mq che inizialmente ne dovevano fare parte ma che poi Fiera aveva deciso di tenere per le esposizioni in città.
Un parco in questa zona non ha senso, qui devono essere spostati gli edifici residenziali previsti intorno al parco in modo da allargarlo a sud fino a via Senofonte e Spinola, come previsto dal progetto di Piano.
La dismissione dei padiglioni del Portello deve essere l'occasione per una totale riprogettazione dell'area d'accordo con i residenti.
Il Museo del Design di Libeskind diventa Museo dell'Arte Contemporanea: contrario l'Assessore Sgarbi favorevole al riuso di edifici esistenti (30/3/07)
Polemica di Sgarbi sulla scelta del Sindaco Moratti di trasformare il futuro Museo del Design di Libeskind in Museo d'Arte Contemporanea.
L'idea della cordata CityLife non stava in piedi fin dalla proposta in sede di gara per il progetto Fiera: si sapeva già nel 2005 che il museo del design sarebbe stato realizzato in Triennale.
L'assessore alla cultura Sgarbi avreebbe preferito di realizzare il museo in un edificio esistente, come il garage Traversi in via Bagutta o alcune palazzine in viale Molise. "Mi chiedo, dichiara Sgarbi, perchè c'è bisogno di creare nuovi spazi quando con pochi soldi si potrebbe recuperare il patrimonio esistente. Quello dei museo d'arte contemporanea è un vezzo delle grandi città ?"
Ha ragione Sgarbi: il museo alla ex-Fiera costerà la bellezza di 21 milioni di euro pagati da CityLife con parte degli oneri di urbanizzazione che avrebbero potuto essere utilizzati per altri scopi di interesse del quartiere, ad esempio un centro sportivo.
L'arch. Libeskind è già al lavoro da un mese per riprogettare l'interno del museo, che deve essere inserito nella variante del PII che verrà presentata prima dell'estate. L'esterno rimarrà uguale, con la sua sagoma incombente su una delle Palazzine degli Orafi di Largo Domodossola.
Se non interessa più il Museo del Design, perchè non eliminare semplicemente l'edificio ed utilizzare i soldi per qualcosa d'altro ?
Anche l'edificio commerciale progettato dall'arch. Maggiora tra il museo e la Fiera, che doveva ospitare le aziende che producono oggetti di design non ha più senso: doveva essere il ponte tra il museo del design e le esposizioni sullo stesso tema nella Fiera in città. Ora sparisce il museo del design e contemporaneamente si ridimensiona la Fiera in città ad un solo padiglione.
Eliminiamo pure questo palazzo e riutilizziamo l'area per gli edifici residenziali o il parco.
La Fondazione Fiera vende due terzi del Portello, già partite le trattative, il no della Compagnia delle Opere (28/3/07)
Nonostante le smentite dell'AD di Fiera Spa Artusi, la Fondazione Fiera ha già avviato le trattattive di vendita di due terzi dei padiglioni che erano rimasti in città. Le possibili destinazioni finora sono un centro commerciale o un outlet e un centro specializzato nella vendita di prodotti enogastronomici di qualità (vedi articolo di Repubblica).
Intiglietta della Compagnia delle Opere si oppone invece alla vendita in quanto operatore fieristico, ritenendo che la Fiera non deve guardare alla pura rendita economica e richiede una riduzione dell'affitto pagato da Fiera Spa alla Fondazione. In effetti la Compagnia delle Opere ha potuto organizzare delle fiere dell'edilizia riservate alle proprie imprese, che sembrano essere state in perdita.
La nostra Associazione continua a richiedere che una parte dell'area che si libera venga data a CityLife per meglio distribuire le elevate volumetrie del PII Fiera, aumentando il verde e abbassando l'altezza dei nuovi palazzi.
Ma la Fondazione Fiera non ci sente e, dopo aver ricavato 523 milioni di euro dalla vendita a CityLife, vuole ricavare altri soldi dalla vendita di altre aree. Cosa ne farà non è chiaro, visto che il suo bilancio è particolamente florido, al contrario di quello di Fiera Milano che ha perso 23 milioni di euro negli ultimi sei mesi.
Provocazione del Comune: multa di 43.000 euro all'Associazione per i manifesti del convegno del 28 febbraio (22/3/07)
Il Comune ha inviato una multa di 43.000 euro alla nostra Associazione per affissione abusiva dei manifesti (70 x 50 cm) del convegno dello scorso 20 febbraio presso la parrocchia di San Ildefonso. Secondo il Comune i manifesti non avevano la tassa di affissione ed erano stati attaccati ai pali Aem e della segnaletica stradale. Sono state emesse 106 multe, 412 euro a manifesto.
La Repubblica ha pubblicato un articolo scrivendo che "a memoria d'uomo non si ricorda un'assemblea di quartiere che sia costata tanto".
Evidentemente l'opposizione al progetto Citylife dà fastidio al Comune e si vuole mettere a tacere la voce dei residenti.
Finora le affissioni di manifesti pubblicitari di iniziative partitiche e dei comitati di quartiere, anche nella stessa zona, non erano mai state multate. Ora l'assessore Cadeo dichiara che sarà inflessibile.
L'Associazione farà ricorso contro la multa.
Un articolo di ChiamaMilano del 28/3 con interviste a Mastrodonato e all'assessore Cadeo, che promette di trovare una soluzione favorevole all'Associazione.
Romano sul Corriere: ci vogliono regole che impediscano di sostituire la veduta lontana di Santa Maria delle Grazie con un fungaio di grattacieli senza radici nella tradizione di questa città (21/3/07)
L'urbanista prof. Marco Romano interviene sul Corriere del 21/3 con l'articolo "Passato e futuro dell'urbanistica, conservare senza bloccare lo sviluppo".
Si parla di quello che deve fare il piano regolatore della città segnalando i piani di Barcellona dell'arch. Bohigas e di Berlino dell'arch. Stimman.
A Milano il piano dovrebbe dettare le regole "che preservano dovunque il suo passato senza pregiudicare l'avvenire, regole che impediscano la manomissine della metropolitana di Albini, che preservino piazza San Babila e il suo Novecento, e che insieme consentano le cospicue operazioni immobiliari aleggianti sulla città, ma evitando di alzare una plaza cavata dal Terzo mondo a due passi dalla porta neoclassica di corso Como o di sostituire la veduta lontana di Santa Maria delle Grazie con un fungaio di grattacieli senza radici nella tradizione di questa città."
La Fiera manterrà per le esposizioni d Milano città solo un terzo dello steccone Bellini, che fine farà il resto dello steccone e gli altri padiglioni ? (18/3/07)
Il nuovo piano industriale della Fiera Spa, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 12 marzo, prevede di tenere per le esposizioni in città solo un terzo dello Steccone Bellini (i padiglioni 5 e 6) ed il centro congressi su via Gattamelata.
Il resto dello Steccone e gli altri padiglioni rimasti alla Fiera verranno lasciati alla Fondazione, che deciderà insieme al Comune cosa farne.
L'Associazione chiede ora con più forza che i padiglioni 12, 13, 18 e 19, che coprono un'area di circa 60.000 mq, vengano dati a Citylife per riprogettare il suo intervento abbassando gli edifici e ampliando il parco.
L'A.D. di Fiera Artusi sostiene invece in una intervista al Corriere del 13/3, che possono essere utilizzati per altri scopi, essendo spazi polifunzionali con utilizzi che possono cambiare nel corso del tempo.
L'atto di impegno di CityLife prima della firma della convenzione il 12 dicembre scorso (9/3/07)
Ecco il testo dell'atto di impegno da parte di CityLife, ottenuto dal Comune prima della firma della Convenzione il 12 dicembre 2006.
L'atto risponde alla richiesta di impegno dell'11 dicembre da parte dell'Assessore Masseroli e ne riporta i contenuti. Viene confermato che la variante riguarderà solo gli edifici dell'arch. Maggiora su Piazza Arduino e piazza 6 Febbraio (Ra e Rd) ma non quelli di Libeskind e Hadid su via Spinola e via Senofonte (Rb e Rc) nè quelli di Isozaki su viale Boezio (Rd) nè i grattacieli.
Quartiere Fiera, i vizi privati e le (poche) pubbliche virtù: analisi di un progetto con troppi punti interrogativi (8/3/07)
La Repubblica riprende da www.lavoce.info un articolo del Prof. Giorgio Ragazzi dell'Università di Bergamo.
Pieno successo del convegno sul progetto Citylife del 28/02/07 in Piazza Damiano Chiesa 7 (28/2/07)
Circa 400 persone hanno partecipato al convegno organizzato dall'Associazione il 28 febbraio.
Hanno parlato dal palco Rolando Mastrodonato, gli avvocati De Cesaris e Bellocchio, gli urbanisti prof. Sergio Brenna e Beppe Boatti, il Prof. Ragazzi, Michele Sacerdoti.
Gli avvocati hanno illustrato i ricorsi al Tar presentati dall'Associazione mentre gli altri oratori hanno illustrato le critiche al progetto Citylife e alle decisioni della Fondazione Fiera.
Numerose le domande del pubblico a cui hanno risposto gli oratori. E' intervenuta Luisa Rigobon del Comitato Residenti in Fiera e il capogruppo dell'Ulivo in Consiglio Comunale Marilena Adamo. Erano presenti in sala i consiglieri Milly Moratti, capogruppo della Lista Ferrante e Vladimiro Merlin di Rifondazione Comunista.
Durante il convegno sono stati raccolti numerosi contributi per le spese dell'Associazione.
Le ultime notizie date nel convegno sono le seguenti:
l'assessore Masseroli, incontrato il 26 febbraio, non ha detto ancora nulla di definitivo sulle modifiche al progetto in seguito alla costruzione della nuova linea metropolitana, per la quale non ci sono finanziamenti certi,
il museo del design potrebbe ospitare un altro tipo di museo, visto che per il design ci sarà una sede in Triennale ed una alla Bovisa,
il Vigorelli potrebbe essere adibito a medi eventi sportivi, con l'afflusso di 10.000 persone e la necessità di tornelli anti-ultras,
la galleria sotterranea da piazzale Kennedy è finanziata fino a via Gattamelata all'incrocio con via Teodorico, mentre l'ultimo tratto fino a Largo Domodossola, del costo di 40 milioni di euro, non è finanziato,
l'associazione collaborerà con il Comitato Residenti in Fiera nelle prossime iniziative contro il progetto.
Dibattito sul progetto Citylife su Telenova martedì 13 dalle 22 alle 23 (13/2/07)
Il programma Linea d'ombra di Adriana Santacroce su Telenova dedica un'ora dalle 22 alle 23 di martedì 13 al progetto Citylife con la partecipazione dell'Assessore Masseroli e di esponenti dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano.
Interventi di Rolando Mastrodonato (Presidente dell'Associazione), Maurizio Baruffi (Consigliere comunale dei Verdi), Giuseppe Boatti (Docente di Urbanistica del Politecnico di Milano)
Interventi di Giuseppe Boatti, Maurizio Baruffi, Marco Granelli (Consigliere comunale dell'Ulivo), Nando Vertemati (segretario provinciale dello SDI).
Intervento di Luisa Rigobon del Comitato Residenti Fiera
Masseroli non è d'accordo con la Fiera: il Portello non deve essere trasformato in centro commerciale e residenze (11/2/07)
L'assessore all'urbanistica del Comune di Milano Masseroli, in una intervista a Repubblica del 11/2/07, si dichiara contrario alla vendita dei padiglioni del Portello per trasformarli in residenze e centro commerciale: "da un punto di vista urbanistico la funzione residenziale e terziaria in quella zona, dopo l'intervento di Citylife sul vecchio recinto, è già satura, mentre è coerente con quell'ambito della città e con lo sviluppo della città verso l'Expo che lì resti un polo espositivo".
La dichiarazione potrebbe essere dovuta all'intenzione di chiudere la trattativa con Citylife sulle modifiche al progetto senza considerare la trasformazione del Portello, che potrebbe essere affrontata più tardi.
L'Associazione chiede invece che le due questioni vemgano affrontate congiuntamente dal punto di vista urbanistico complessivo, utilizzando almeno parte dei padiglioni che restano alla Fiera come un'area sui cui distribuire gli edifici del progetto Citylife, diradandoli e aumentando il verde. Si rischia altrimenti una totale congestione del quartiere: si pensi al traffico che attirerebbe un gigantesco nuovo centro commerciale nello steccone Bellini e la concorrenza con il centro commerciale di Piazza Accursio, che ha già creato notevoli problemi di traffico nella zona.
L'interesse della Fiera rimane invece quello di fare cassa a spese degli abitanti del quartiere e concentrare tutte le fiere a Rho-Pero, in previsione dell'Expo che dovrebbe svolgersi in quella zona.
La Fiera vuole vendere il Portello per salvare il bilanco in rosso, bisogna ripensare tutto il progetto CityLife (30/1/07)
E' confermata da Repubblica del 30/1 la notizia data su questo sito il 20 ottobre 2006: la Fondazione Fiera vuole dismettere completamente il polo urbano della Fiera e trasferire tutte le manifestazioni a Rho-Pero, che è utilizzata in modo insufficiente. Ecco gli articolii:
I 530 milioni di euro ottenuti dalla vendita del terreno a CityLife non sono stati utilizzati per acquistare fiere all'estero e portarle a Milano per riempire gli spazi di Rho-Pero (8 padiglioni da 37 mila metri quadri). Evidentemente la nuova fiera è troppo grande per le esigenze degli espositori e Fiera Spa, la società controllata dalla Fondazione e quotata in bosa, continua ad accumulare perdite, finora pari a 30 milioni di euro. Per salvare l'ultimo bilancio l'affitto che Fiera Spa paga alla Fondazione per l'uso dei padiglioni è stato ridotto.
Con l'arrivo di Artusi, che ha gestito la vendita del terreno a CityLife (255.000 mq), si prospetta un'operazione analoga: la vendita dei 189.000 mq di terreno che sono rimasti della Fondazione Fiera, comprendenti lo steccone Bellini, il FMC di via Gattamelata (pad. 17) dell'arch. Ignazio Gardella che andrebbe vincolato per la sua qualità architettonica, i padiglioni 12, 13 , 18, 19.
Si ipotizza la trasformazione dello steccone Bellini in centro commerciale, mentre probabilmente gli altri padiglioni saranno rasi al suolo per costruire nuovi grattacieli per uffici o residenziali, con le volumetrie che il Comune di Milano fisserà per dare alla Fiera i fondi necessari per ripianare il bilancio.
Se gli indici saranno uguali al progetto CityLife (1,15 mq/mq), a ugual valore di mercato la Fondazione Fiera potrebbe incassare altri 390 milioni di euro.
L'Associazione chiede invece che almeno una parte dei 60.000 mq dei padiglioni 12, 13, 18, 19 vengano ceduti gratuitamente a CityLife per ridistribuire le volumetrie del suo progetto, diminuendo le altezze degli edifici ed aumentando il verde e che tutto il progetto venga rivisto tenendo conto della nuova area che viene dismessa. Che senso ha ad esempio un centro commerciale nel progetto CityLife se se ne creerà uno nuovo nello steccone Bellini ?
L'arch. Gregotti sostiene l'azione dell'Associazione e chiede l'intervento del Ministero dei Beni Culturali (18/1/07)
In un articolo su Repubblica l'arch. Gregotti, che ha già scritto numerosi articoli contro il progetto su vari giornali (Si veda per tutti il caso sciagurato del concorso per l'area centrale della Fiera, Dire che costruire grattacieli salva il verde è una stupidaggine, una scusa per giustificare il progetto sulla Fiera, Ma le idee alla moda non aiutano la città, Ma il futuro di Milano non sarà nei grattacieli), sostiene la battaglia dell'associazione e dell'arch. Sergio Brenna e le critiche "alla frammentazione che rende insignificante il verde pubblico, alla totale astrazione dei principi ordinatori del nuovo insieme rispetto al contesto urbano, o all'estetismo privo di qualsiasi necessità delle forme utilizzate con un puro obiettivo di marketing, ma anche a causa dell'indifferenza con la quale gli stessi responsabili della cultura si rendono complici, con evidente superficialità, di una posizione che vuole ridurre la pratica artistica dell'architettura a pura immagine comunicativa, rappresentazione iperrealista dello stato delle cose come il migliore dei mondi possibili".
Rivolge poi un appello al Governo e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali: "non basta la giusta battaglia di difesa delle città d''arte se poi si consentono errori duraturi che consegneranno ai posteri la tesimonianza della nostra capacità di costruire immagini urbane rappresentative solo di una cultura mercantile". E conclude: "purtroppo non si dissolvono nèa Milano nè nel resto del paese gli edifici durevolmente costruiti a partire da queste ideologie".
Masseroli accelera sulla variante al progetto CityLife: riperimetrazione entro febbraio, variante in giunta a luglio e in consiglio comunale entro settembre (12/1/07)
L'assessore Masseroli ha annunciato a Italia Oggi che "entro febbraio ci sarà la riperimetrazione del progetto in seguito all'inserimento del metrò. Verrà riscritta la variante che potrà andare all'esame della giunta a luglio e poi in consiglio entro settembre".
I tempi si sono ristretti rispetto ai 4 mesi di tavolo di lavoro, 8 mesi per la stesura della variante e 8 mesi per la sua approvazione previsti alla firma della convenzione in dicembre. Basteranno 9 mesi in tutto.
Milly Moratti e Giulio Ponti si oppongono al progetto CityLife, De Bernardi replica a Beltrami Gadola (8/1/07)
Milly Moratti, cognata del Sindaco Letizia Moratti e capogruppo della Lista Ferrante il Consiglio Comunale, sostiene i residenti del quartiere Fiera contro il progetto CityLife e lancia un appello al Sindaco: "Non si faccia influenzare da logiche finanziarie, altrimenti si rischia ch Milano non sia una città in cui vivere, ma da cui fuggire", dichiara alla Stampa del 7/1 e annuncia che uomini-sandwich sfileranno da domani in centro con cartelli contro il progetto: Da luogo urbano a incubo metropolitano, Milano come Shanghai, Questa non è più la nostra città. La Fondazione ChiamaMilano, di cui Milly è fondatrice, ha aiutato a stampare i manifesti e ad organizzare l'iniziativa.
L'arch. Giulio Ponti, figlio del celebre Gio Ponti, si schiera anche lui contro il progetto CityLife. Il Giorno lo intervista in una pagina dedicata all'inizio della demolizione dei padiglioni della vecchia Fiera. "Alla Bicocca e al Portello sono state risparmiate dalla demolizione strutture capaci di rievocare la storia delle aree. Qui costruiranno grattacieli del tutto estranei alla tradizione architettonica milanese, nonostante l'infelice tentativo dei costruttori di sostenere l'esistenza di una linea di continuità con il Pirellone di Gio Ponti."
Tra i padiglioni che verranno demoliti c'è quello di Ponti-Lancia del 1927, il cui impianto originario è ancora leggibile nonostante il bombardamento dell'ultima guerra e le modifiche successive, e di cui l'Associazione aveva chiesto senza successo il vincolo monumentale, sostenuta da numerosi docenti ed esperti di architettura.
Giulio Ponti auspica che i residenti vincano i ricorsi al Tar e che si bandisca un nuovo concorso di architettura, con l'occasione del fatto imprevisto della stazione della metropolitana, che sia all'insegna della correttezza sostanziale più di quella formale.
De Bernardi, presidente e amministratore delegato di CityLife, replica su Repubblica all'articolo di Beltrami Gadola del 5/1. Difende il parco sostenendo che è il terzo parco cittadino e pari al 50% dell'area, quando in realtà per arrivare a queste cifre bisogna includere piazze esistenti all'esterno del perimetro della attuale Fiera (Sei Febbraio, Arduino) e le piazze e strade pavimentate all'interno del progetto (vedi notizia del 28/12/06). Elogia le regole della gara, ma chi non le elogerebbe essendo arrivato primo ?
Le regole erano pessime e hanno premiato il progetto peggiore. Si sarebbe dovuto prima fare un concorso urbanistico senza offerta economica e scegliere la soluzione migliore per la città, e poi vendere l'area e il progetto al migliore offerente. Con il metodo inventato dalla Fiera con la giunta Albertini non si è scelto il progetto migliore ma i tre migliori progetti e poi si è scelto tra i tre quello che offriva più soldi. E la scelta dei tre progetti non è stata fatta riunendo intorno ad un tavolo i membri della commissione, ma sentendoli uno per uno sulla base di linee guida che non sono state pubblicate e poi decidendo nel consiglio di amministrazione di Sviluppo Fiera, con la consulenza di un tecnico del Comune ed uno della Regione. Così poi il Comune non ha potuto opporsi alla scelta.
Ecco il "Metodo Milano", che la giunta Albertini e la Fondazione Fiera hanno sbandierato anche all'estero come il migliore al mondo, e che volevano replicare in tuti i piani urbanistici di trasformazione della città, come il Policlinico, l'Agenzia dell'Innovazione, le aree ferroviarie dismesse.
Ora si è costretti, dopo aver invano cercato di migliorare il progetto nel passaggio tra il PII preliminare e il PII definitivo, di metterci ulteriormente mano nei prossimi quattro mesi. Ma un progetto che nasce male è difficilmente migliorabile, rischia anzi di peggiorare come è successo nel PII definitivo con la previsione di due ulteriori grattacieli residenziali progettati dall'arch. Maggiora per aumentare la superficie del parco di soli 3.500 mq.
C'è solo da sperare che i ricorsi al Tar azzerino la situazione e si ricominci da capo.
Il verde fasullo della quartiere Citylife denunciato da Beltrami su Repubblica (5/1/07)
Con un articolo su Repubblica del 5/1 Beltrami critica le immagini pubblicitarie del progetto CityLife in cui si vedono grattacieli trasparenti emergere da una specie di foresta e le confronta con le immagini del plastico pubblicate nel 2004 da Domus al termine della gara.
In realtà tra i grattacieli non c'à nessuna foresta ma una piazza lastricata perchè sotto ci sono i parcheggi e ci sarà in futuro la stazione della metropolitana con un centro commerciale sotterraneo (vedi l'immagine del progetto da piazza Amendola e l'immagine del plastico paragonati con il rendering di CityLife dalla stessa posizione, completamente di fantasia).
"La nostra città, i nostri amministratori, sempre in cerca di primati, sempre pronti a rivendicare eccellenze anche dove non ci sono, questa volta hanno raggiunto l'obbiettivo: l'eccellenza nel peggio" scrive Beltrami. E aggiunge: "Questo è un treno che va fermato e se la ragione del non farlo è che le cose sono andate troppo avanti, posto che sia vero e non lo è, chi ha sbagliato prima deve quanto meno pagare, magari andandosene a casa e non a far danni altrove."
Vivi e Progetta un'altra Milano chiede alla Fiera di far rientrare nel progetto un'area di 65.000 mq di sua proprietà come condizione per ritirare i ricorsi (31/12/06)
Con il 2007 partono le ruspe nell'ex-quartiere Fiera. Repubblica dedica un articolo al progetto Citylife, in cui il presidente di Citylife De Bernardi rifiuta la partecipazione dei comitati dei residenti al tavolo con il Comune per modificare il progetto.
I comitati a questo punto rifiutano di ritirare i ricorsi al Tar contro il Programma Integrato di Intervento.
In una intervista a Repubblica Rolando Mastrodonato apre uno spiraglio: i ricorsi potrebbero essere ritirati se la Fiera cedesse a Citylife i 65.000 mq di padiglioni che inzialmente erano compresi nel programma e poi sono stati tolti. Si tratta dei padiglioni 12, 13, 18 e 19 (vedi immagine proiettata da Michele Sacerdoti al Convegno del 16/4/05) previsti nel 1994 e tolti nel 2004.
Con l'utilizzo di quest'area potrebbe essere aumentato il verde e migliorato il disegno planivolumetrico del progetto. L'associazione ha già presentato all'assessore Masseroli una ipotesi di cambiamento della disposizione degli edifici includendo quest'area.
Dato che il presidente della Fiera spa Perini ha già espresso il 20/10/06 l'intezione di dismettere quello che rimane della Fiera in città e spostare tutte le manifestazioni a Rho-Pero si tratterebbe solo di anticipare una decisione, evitando che la Fiera faccia ulteriore cassa con la vendita di questo terreno in futuro.
L'arch. Libeskind sulla Stampa e l'assessore Masseroli sul Corriere (28/12/06)
Intervista di Libeskind sulla Stampa: secondo lui al centro del progetto CityLife c'è un parco che sarà il terzo a livello cittadino. Invece, con i suoi 86.000 mq all'interno dell'attuale recinto fieristico, arriva in quinta posizione dopo il Parco Sempione (395.000 mq), il Monte Stella (311.000 mq), i Giardini Pubblici Montanelli (172.000 mq), il parco di via Pallavicino (88.000 mq).
Per arrivare ai 176.000 mq di verde reclamizzati da CityLife e che lo farebbero arrivare terzo, bisogna aggiungergli il verde già esistente in piazza Sei Febbraio e Piazza Arduino (36.000 mq), il giardino d'inverno nel padiglione 3 (7.700 mq), il verde in piazza Giulio Cesare (9.600 mq), le piazze all'interno del progetto (37.000 mq chiamati fori).
Tra l'altro sotto nessuno dei grandi parchi cittadini ci sono 30.000 mq di parcheggi interrati (solo il 66% del parco è su terra piena) nè ci sono edifici così alti da tenerli per la maggior parte all'ombra per tutto l'inverno.
Libeskind parla anche della presenza di impianti sportivi di cui non c'è traccia, se non per il Vigorelli, destinato ad ospitare grandi eventi sportivi ma non impianti al servizio degli abitanti.
Parla anche di un quartiere in cui la gente può venire a vivere, lavorare e divertirsi senza nemmeno salire in auto. Le previsioni fornite da Citylife nello Studio di Impatto Ambientale prevedono che la metà degli impiegati arrivino in auto e la metà dei residenti usi l'auto per andare a lavorare e studiare fuori dal quartiere. Forse la nuova linea 6 del metrò potrà migliorare la situazione, ma non si sa se ci saranno i finanziamenti per realizzarla.
L'asssesore Masseroli annuncia l'avvio del tavolo istituzionale per modificare il progetto, a cui parteciperanno Comune, Fiera, MM e Citylife.
Non sono invitati i comitati di quartiere, "che saranno ascoltati solo se condividono con noi un percorso positivo. Per avere un confronto è necessario che ci sia fiducia e non può esserci se esistono pendenze giudiziarie. La fiducia si manifesta ad esempio se vengono ritirati i ricorsi".
I comitati non si fidano delle buone intezioni dichiarate dall'assessore e non intendono ritirare i ricorsi se non possono partecipare al tavolo.
I tempi previsti sono 3-4 mesi per raggiungere un accordo generale sul prgetto dell afermata del metrò, sul disegno del perimetro del parco e sulle modifiche delle norme tecniche di attuazione del PII. Poi ci vorranno 8 mesi per scrivere la variante prima di avviare l'iter amministrativo.
Sembra strano che le case di Libeskind possano iniziare ad essere costruite ad ottobre 2007, come dichiarato da CityLife alla stampa.
Messaggio natalizio dell'Associazione (21/12/06)
Carissimi,
con la firma della Convenzione da parte del Comune, che consente a CityLife di partire con i lavori di demolizione nel vecchio recinto fieristico, si èchiusa una fase nella quale l'associazione "Vivi e progetta un' altra Milano" ha fatto di tutto per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'ncompatibilità di questo progetto con le condizioni di vita dei cittadini residenti nel quartiere Fiera e più in generale con la città di Milano.
Purtroppo non siamo riusciti ad impedirlo, ma riteniamo che ci sia ancora la possibilità di pervenire a modifiche significative. Si costituirà infatti un tavolo di lavoro che, per 4 mesi, potrà introdurre variazioni nel progetto; l'inserimento della linea metropolitana MM6, inizialmente non prevista, permetterebbe di spostare nella cosiddetta stazione 3 Torri una parte delle volumetrie oggi previste in superficie.
Pur mantenendo un atteggiamento molto critico sull'operato di questa amministrazione abbiamo chiesto di poter partecipare ai lavori, con la presenza qualificata dei ns. proff. del Politecnico, Boatti e Brenna. Se questo si concretizzerà, è anche perchè grazie al vostro contributo, abbiamo presentato, in tempi diversi, due ricorsi al Tar, un esposto alla Corte dei Conti e ci apprestiamo ad inoltrare un esposto alla Commissione Europea.
Subito dopo le Feste sarà nostra cura promuovere un Convegno, nel quale i nostri avvocati esporranno dettagliatamente alla cittadinanza i contenuti dei nostri ricorsi. Ricorsi che siamo disponibili a ritirare solo in presenza di una soluzione accettabile e in presenza del vostro consenso.
Vogliate gradire i miei migliori auguri per le prossime feste
Rolando Mastrodonato
Cari amici,
purtroppo, e nonostante tutte le promesse in campagna elettorale di voler ascoltare i cittadini e governare col consenso, il Sindaco non ha ritenuto di riceverci, delegando la questione all'assessore Masseroli, per nulla interessato alle opinioni dei "comitati". L'unico commento del Sindaco su questo progetto tanto importante per la Città è stato, in un'intervista sul Corriere da NewYork, che il progetto è bello perchè "le 3 torri sono sulle copertine delle riviste di architettura"...
La firma della convenzione sancisce un progetto nato nelle stanze del potere, in ossequio alla sola logica del profitto, con rinuncia da parte del Comune al suo ruolo istituzionale di programmatore della città. Le voci dei cittadini (ricordo le 3000 firme protocollate in Comune) e della migliore cultura milanese sono state del tutto ignorate. L'arroganza del potere è senza pudore.
Noi continueremo tuttavia a farci sentire in ogni modo, anche perseguendo le vie legali dei ricorsi, e le nostre critiche peseranno su questa amministrazione e sullo sviluppo futuro di questo progetto.
Con questo, vi invio gli auguri per le prossime feste
Giorgio Ragazzi
L'assessore Masseroli replica all'articolo di Beltrami su Repubblica, risposta di Beltrami (20/12/06)
"Ma quale arroganza politica", risponde l'assessore Masseroli a Beltrami, difendendo il suo operato sul progetto Citylife.
Definisce il progetto "semplice patchwork nel tessuto urbano preesistente" che deve essere integrato valorizzando ciò che già c'è.
"Una revisione per restituire all'intervento un suo equilibrio nell'interesse di tutti: città, Comune e cittadini." La partecipazione dei comitati al tavolo di lavoro viene respinta in quanto "assemblearismo", "al cittadino il compito di segnalare un desiderio, al Comune la funzione di ascoltare e prendere una decisione".
Elogia comunque il progetto in quanto "biglietto da visita per la vocazione internazionale di Milano, un progetto che regala alla città uno spazio nuovo e permette all'uomo un diverso rapporto con l'ambiente. I greattacieli servono non solo a rendere fruibile lo spazio verde ma a restituire la linea dell'orizzonte a chi li abiterà: una nuova esperienza, ritornare a vedere".
Peccato che nel progetto Citylife i grattacieli sono adibiti solo ad uffici, al contrario del progetto di Renzo Piano. E poi, per consentire a chi potrà permettersi di abitare nei piani alti di vedere l'orizzonte, si toglie la veduta a tutti gli altri.
Nella replica Beltrami concorda sulla definizione di patchwork e rimane in attesa di vedere i risultati della revisione del progetto.
Hutter, Beltrami e Mozzoni intervengono sul progetto di Citylife, sui grattacieli e sull'arroganza del centro-destra (19/12/06)
Paolo Hutter propone su Repubblica un referendum cittadino sull'altezza massima dei grattacieli, ispirandosi ad un analogo referendum promosso a Monaco di Baviera dall'ex-sindaco per un'altezza massima di 100 metri, pari a quelle della chiesa principale, la Frauenkirche.
Il Sindaco era riuscito dalla metà degli anni '70 al 2000 ad evitare con una sola eccezione la costruzione di grattacieli nella capitale bavarese ma il suo successore aveva avviato l'autorizzazione per grattacieli tra i 150 e i 200 metri di altezza.
Dopo la raccolta di 27.000 firme da parte del comitato "Iniziativa Nostra Monaco" , il referendum è passato con una piccola maggioranza ed ha influenzato anche al ribasso il dibattito sull'altezza massima dei grattacieli di Amburgo e Colonia.
L'arch. Gugliemo Mozzoni dichiara sulla Stampa che "questi grattacieli sono un'offesa per la città, richiamo l'assassinio di Milano. SOno dalla parte dei comitati di cittadini che protestano contro le sfrenate speculazioni e l'ignoranza di certi architetti. Altro che modernità, altro che rinascimento a Milano! In una città già sovraccarica di abitazioni e automobili provocheranno altro caos logistico e un enorme aumento dell'inquinamento. E' derpimente vedere che l'urbanistica, soprattutto a Milano, è in mano ad incompetenti."
Beltrami Gadola su Repubblica attacca il comportamento della maggioranza nella commissione urbanistica a Palazzo Marino in cui si è discusso del progetto CityLife. A fronte delle critiche dei residenti un solo consigliere di maggioranza è intervenuto, per ribadire la legittimità di decidere per chi è al governo, "l'arrogante criterio dell'infallibilità degli eletti".
Le foto del presidio in piazza Cordusio davanti allo spazio CityLife (16/12/06)
Pieno successo del presidio davanti allo spazio CityLife in piazza Cordusio di associazioni e comitati contro il progetto per la ex-Fiera (foto 1, foto 2, foto 3).
Il Giorno ha pubblicato un articolo sul presidio.
Unico neo: il negozio, che doveva aprire alle 12, è rimasto rigorosamente chiuso, probabilmente per paura della nostra iniziativa !
CityLife ha inaugurato lo spazio il 15 dicekmbre con una conferenza stampa da cui, in base agli articoli dei giornali di oggi, si è saputo che:
L'assessore Masseroli, in una intervista al Giornale, ha dichiarato: "Il progetto dovrà essere ridimensionato, riequilibrato...Le osservazioni dei cittadini sono una ricchezza per il progetto, ascolteremo tutti ma poi sarà il Comune a decidere. E mi aspetto che i residenti rispettino le nostre scelte e si impegnino a cancellare i ricorsi. I grandi progetti si realizzano con la democrazia, non con l'assemblearismo diffuso. Siamo stati eletti, abbiamo il dovere di prendere le decisioni finali. Poi i cittadini decideranno se eleggerci di nuovo".
Mastrodonato dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ha risposto: "Non ritireremo i ricorsi se non saranno ammesi al tavolo di lavoro gli urbanisti di nostra fiducia, ossia Giuseppe Boatti e Sergio Brenna del Politecnico."
E' confermato che le modifiche riguarderanno gli edifici residenziali e terziari su viale Berengario e Cassiodoro e quelli commerciali progettati dall'arch. Maggiora di Torino. Gli edifici verso sud, cioè via Spinola e Senofonte, progettati da Libeskind e Hadid, non saranno toccati.
Altri articoli:
Attacchi ai grattacieli della ex Fiera, oggi conferenza stampa di CityLife in piazza Cordusio, la supremazia di Ligresti (15/12/06)
L'assessore Sgarbi critica oggi i grattacieli di CityLife: "Rappresentano una visione retrograda e attardata dell'architettura, una traccia del secolo scorso che si proietta sul nuovo. Dovrebbero essere eretti e non penduli come quelli disegnati dai tre architetti, uno solo dei quali, Libeskind, ha una sua originalità. Bocciati Isozaki ("lavora da noi perchè non lo fanno lavorare neanche a Tokio") e la Hadid ("non è particolarmente originale").
Molto critica la posizione di Philippe Daverio, critico d'arte e assessore alla cultura a Milano sotto la giunta Formentini. "Questi architetti non conoscono Milano, la sua storia, i suoi palazzi. Sono progetti avulsi dal contesto, cosa impensabile per l'architettura. Si può parlare di estetica di immobili, più che di urbanistica".
Citylife spiegherà venerdì nello spazio Citylife in Piazza Cordusio come intende avviare il cantiere e "garantisce che l'ambiente sarà rispettato".
Su tutto domina la supremazione di Salvatore Ligresti, come dice un articolo del Riformista. "L'assegnazione del tormentato progetto di CityLife, a spese di Pirelli RE e di Tronchetti, e quello di Garibaldi-Repubblica, fanno del gruppo Ligresti il più importante e visibile costruttore milanese in questa prima tranche di terzo millennio. Se poi dovesse essere confermato che, come riportato lunedì scorso dal Corriere Economia, Letizia Moratti avrebbe intenzione di recuperare le molte aree di proprietà della famiglia, bloccate dalle vicende giudiziarie nel corso degli anni, la supremazia di Salvatore e eredi si trasformerebbe addirittura in egemonia".
Rassegna stampa:
Il Negozio CityLife apre in piazza Cordusio sabato 16/12: manifestazione di comitati e associazioni davanti al negozio dalle 11 in poi (14/12/06)
Sabato 16 dicembre apre in piazza Cordusio il negozio CityLife per pubblicizzare il progetto edilizio sull'area della ex-Fiera e vendere i nuovi appartamenti.
I comitati e le associazioni milanesi che si
battono contro i progetti speculativi di cementificazione della
città saranno presenti sabato dalle 11 in poi in piazza
Cordusio davanti al negozio per esprimere la loro
opposizione a questo progetto e agli altri analoghi che peggiorano
la qualità della vita e aumentano l'inquinamento, attraendo
traffico e non creando spazi verdi significativi, anzi
distruggendo spesso quelli che ci sono.
Associazione Vivi e Progetta un'altra
Milano, Comitato Residenti Fiera, Forum Isola, Comitato
ex-Varesine, Polis gruppo di studio sul territorio, Comitati dei
Navigli, Comitato applicazione legge 447
Moratti e Libeskind a New York sembrano disponibili a cambiare il progetti, i comitati dei residenti non ritireranno i ricorsi se non saranno ammessi al tavolo di lavoro (14/12/06)
Tutti i giornali parlano dell'incontro tra il Sindaco Moratti e l'arch. Libeskind a New York. Cosa si siano veramente detti non è chiaro. Sembra ribadita la disponibilità di ambedue di rivedere il progetto per ampliare il verde, ma mantenendo i tre grattacieli e il Museo del Design.
Libeskind, nominato testimonial per Milano all'Expo 2015 e forse progettista della stessa iniziativa, si lancia in appassionate dichiarazioni di amore per Milano e la sua architettura e sembra disponibile ad accogliere le osservazioni dei cittadini. Ma l'interlocutore vero non è lui, ma CityLife, che ha pagato 523 milioni di euro per il terreno e deve rientrare dall'investimento.
Libeskind sembra soprattutto preoccupato per la richiesta dei Residenti Fiera di eliminare il Museo del Design, da lui progettato e a cui tiene molto, ma che serve a poco, essendo in fase di realizzazione un museo del design in Triennale ed uno alla Bovisa.
Rolando Mastrodonato, presidente dell'Associazione Vivi e progetta un'altra Milano, ha chiesto la partecipazione al tavolo di lavoro dei docenti del Politecnico Sergio Brenna e Giuseppe Boatti come garanti dell'Associazione. Altrimenti i ricorsi al Tar non saranno ritirati.
E' pronto anche un esposto alla Unione Europea per un possibile finanziamento occulto alla Fiera e turbativa di mercato nei confronti delle altre fiere europee per l'elevata volumetria concessa nell'area, che ha portato ad un incasso eccessivo nella vendita del terreno.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
Libeskind pone al Sindaco Moratti le sue condizioni per la modifica del progetto Citylife (13/12/06)
Il Sindaco Moratti ha visitato a New York lo studio di Daniel Libeskind, uno degli architetti del progetto Citylife, per conferirgli l'incarico di testimonial della candidatura di Milano per l'Expo 2015.
Libeskind e Moratti concordano che il progetto Fiera può essere modificato, scrive Vivimilano.it, la versione online del Corriere della Sera del 13 dicembre. "Ogni progetto si evolve - ha detto Libeskind -. E' un processo dinamico che lo rende reale e non solo un progetto sulla carta".
Certo non va persa, ha aggiunto, l'idea generale è legata alla tradizione ma capace di dare un nuovo orizzonte".
Un esempio è il Museo del Design, che sorgerà nell'area dell'ex Fiera, progettato da Libeskind partendo dalle misure dell'uomo di Vitruvio di Leonardo da Vinci. L'idea è stata quella di far ruotare su se stesso il quadrato esterno facendolo salire verso l'alto trasformato man mano in un cerchio. "Milano - ha ricordato Libeskind - è sempre stata il risultato di una fusione tra passato e futuro e anche per questo sono onorato di far parte di un progetto di importanza mondiale".
Il progetto di CityLife vuole "creare un'architettura del XXI secolo ma legata alla tradizione" con un'idea di centro città vivo, con al centro la piazza e il parco. Le critiche al progetto non lo spaventano. "Dobbiamo dare ascolto a tutti - ha spiegato - e integrare le idee migliori in un progetto che deve rispondere alla città nel suo insieme e avere una sua identità culturale".
"Il confronto e la partecipazione in fase di realizzazione - ha confermato la Moratti - sono un elemento che condivido. Il progetto è complesso, è normale che possa avere un'evoluzione". Ma deve restare il suo senso, integrazione e armonia fra culture diverse come dimostrano le firme delle tre torri principali da parte di un architetto musulmano (Zaha Hadid), uno orientale (Arata Isozaki) e uno occidentale (Libeskind). "Credo che questo progetto - ha concluso il sindaco - dia il senso di cosa è Milano, di cosa è capace".
Sostanzialmente le condizioni di Libeskind sono il mantenimento dei tre grattacieli e del suo Museo del Design, della piazza e del parco al centro, tutto il resto può essere tranquillamente modificato.
Speriamo che Citylife concordi con questa impostazione di Libeskind e del Sindaco Moratti e che al tavolo di lavoro, a cui le associazioni dei residenti hanno chiesto di partecipare, si possa porre mano ad una profonda revisione del progetto, anche in accordo con la pronuncia di compatibilità ambientale della Regione Lombardia del 15.12.06, che contiene precise richieste di cambiamento della distribuzione e altezza degli edifici e delle caratteristiche del parco.
Deludente commissione urbanistica sulla Fiera: nonostante le critiche dei residenti e del centro-sinistra l'assessore Masseroli firma la convenzione di Citylife (13/12/06)
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ed il Comitato Residenti Fiera hanno chiesto all'assessore Masseroli in commissione urbanistica comunale di rinviare la firma della convenzione con Citylife a dopo la revisione del Programma Integrato di Intervento, come pure l'opposizione di centro-sinistra. La legge regionale infatti non impone al Comune di firmare la convenzione entro un anno dall'approvazione del P.I.I.
Ma l'assessore, che aveva già fissato l'appuntamento dal notaio a dopo la commissione, si à rifiutato, sostenendo che altrimenti Citylife avrebbe chiesto i danni al Comune, ed in particolare ai funzionari che hanno seguito il procedimento.
L'unica concessione ai residenti sarà l'impegno di Citylife di aprire un tavolo di lavoro di 4 mesi per spostare nella nuova stazione della linea 5 del metrò alcune superfici commerciali e di servizi alla persona e di mettere al loro posto gli edifici residenziali delle unità Ra (su piazza Arduino e viale Berengario) e Rd (su viale Cassiodoro) progettati dall'arch. Maggiora.
Il parco si allargerà di 10.000 mq,, passando da 86.000 a 96.000 mq, ma non si aprirà verso sud ma solo parzialmente verso est ed ovest. Gli edifici residenziali su via Spinola, Senofonte e Boezio rimarranno dove sono, incombendo sugli edifici esistenti e creando ombra al parco. Il Central Park milanese rimarrà un giardino condominiale, all'ombra e per un terzo sopra i parcheggi interrati.
Le modifiche saranno recepite da una variante del PII che dovrà essere adottata ed approvata dal consiglio comunale entro 8 mesi dalla sua presentazione da parte di Citylife. Se non sarà approvata entro questo termine il P.I.I verrà realizzato com eprevisto attualmente.
La SLP complessiva rimarrà quella prevista, non si capisce come verrà conteggiata la slp commerciale che finirà in sotterranea nella stazione del nuovo metrò.
Ecco la versione definitiva della lettera che l'assessore Masseroli ha inviato a Citylife.
I giornali di oggi dedicano molto spazio alla notizia:
"Sulla strada di Citylife ci sono i comitati milanesi che chiedono al Tar di bloccare le ruspe e denunciano un ammanco di 200 milioni sugli oneri di urbanizzazione", un articolo del Corriere Economia sui grandi progetti a Milano e Roma (11/12/06)
Il ruolo di Ligresti nei progetti Citylife e Garibaldi-Repubblica-Varesine e la situazione del progetto Citylife sono al centro di un articolo di Giovanni Paci sul Corriere Economia del 11 dicembre.
"Con Citylife firmeremo in settimana, dichiara l'assessore Masseroli, poi nell'anno necessario per demolire e bonificare le aree definiremo il nuovo progetto."
"Sulla strada di Citylife ci sono pure comitati di cittadini, che richiedono al Tar di bloccare le ruspe e denunciano un ammanco di 200 milioni sugli oneri di urbanizzazione", dice il giornalista. "Vedremo", risponde Masseroli.
Emergenza ambientale, un'altra opportunità persa per Milano: replica convegno mercoledì 13 dicembre alle 18 presso il Cinemateatro Collegio S. Carlo in via Morozzo della Rocca 12 (10/12/06)
Il Comitato Residenti Fiera ha organizzato il 30 novembre scorso un convegno-dibattito alla Sala Conferenze dell'Istituto Leone XIII che avuto l'afflusso di 500 persone, molte delle quali non hanno potuto entrare per mancanza di spazio in sala. Al convegno avevano parlato Giorgio Ragazzi e Beppe Boatti della nostra associazione.
Ora il convegno verrà ripetuto mercoledì 13 dicembre alle 18 presso il Cinemateatro Collegio S. Carlo in via Morozzo della Rocca 12 con gli stessi oratori (vedi volantino, programma).
Verranno illustrate le ultime decisioni del Comune sul progetto.
La Corte dei Conti avvia l'istruttoria sull'esposto dell'Associazione relativo al valore della monetizzazione degli standard (9/12/06)
Insieme ai ricorsi al Tar l'Associazione aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti sul valore al mq delle aree a standard che vengono monetizzate, invece di essere cedute al Comune.
Il valore di euro 252,477 al mq che Citylife dovrà pagare al Comune è ritenuto troppo basso, in quanto non commisurato all'utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione delle aree: dovrebbe essere almeno pari al valore delle aree che devono essere cedute.
Secondo il calcolo dell'Associazione Citylife dovrebbe pagare circa 163 milioni di euro in più rispeùtto a quello previsto dalla delibera del Comune di approvazione del P.I.I.
Il 5 dicembre scorso la Procura Regionale della Corte dei Conti della Lombardia ci ha informato che è stato aperto un procedimento, che è attualmente in fase di istruttoria.
Se l'esposto fosse accolto, il Comune verrebbe citato in giudizio per danno erariale e, se condannato, Citylife avrebbe l'alternativa di pagare l'importo aggiuntivo o ridurre drasticamente le volumetrie da costruire, in modo da non avere la necessità di monetizzare le aree a standard. Le aree a standard sono infatti calcolate in funzione della superficie lorda di pagamento che viene costruita.
Il Comune invia una lettera a Citylife ma chiude le porte ai cittadini, la Corte dei Conti avvia un'indagine sulla entità della monetizzazione degli standard (6/12/06)
Ecco il testo della lettera che il Comune invierà a Citylife e che questa dovrà sottoscrivere prima della firma della convenzione il 15 dicembre.
Oltre alla collocazione delle superfici commerciali e dei servizi alla persona che saranno spostati vicino alla stazione della M5 in sotterraneo, è previsto lo spostamento delle unità residenziali Ra e Rd (su viale Berengario e viale Cassiodoro), dove sono progettati due grattacieli residenziali da 23 e 27 piani progettati dall'arch. Maggiora.
Si veda lo schema del progetto Citylife con indicate le varie unità residenziali e commerciali (centro commerciale e centro del design) che dovrebbero essere spostate.
Il tavolo di lavoro durerà 4 mesi e si concluderà con una variante al P.I.I. che dovrà probabilmente essere adottata e approvata dal Consiglio Comunale, con la possibilità di presentare osservazioni.
Rimane la chiusura della maggioranza della Casa delle Libertà alla partecipazione dei cittadini alla commissione urbanistica del 12 dicembre ed al tavolo di lavoro. Mentre l'assessore Masseroli si è dichiarato favorevole ad una audizione dei residenti FI è contraria e continua a difendere il progetto. Il presidente della commissione Pennisi di FI ha dichiarato a Repubblica: "L'interesse generale deve prevalere su quello dei residenti. E il progetto Citylife è un ottimo progetto, deve andare avanti." Peccato che a difenderlo sia rimasto solo lui ! Neanche Albertini ne era entusiasto, data l'assenza del Central Park da lui auspicato.
Il capogruppo dei Verdi in Comune Maurizio Baruffi ha dichiarato a Repubblica : "E' un tradimento delle promesse fatte in campagna elettorale dal sindaco, lei aveva detto che avrebbe ascoltato i comitati e rivisto l'accordo".
Il Presidente della nostra Associazione Mastrodonato ha dichiarato: "Chiediamo di essere ascoltati. Altrimenti non ci resta che dare battaglia legale".
L'esposto alla Corte dei Conti da noi presentato ha provocato l'apertura di una istruttoria per danno erariale sull'entità della monetizzazione degli standard (circa 300 euro al mq), da noi ritenuta insufficiente rispetto a quanto indicato nella legge urbanistica regionale (deve essere commisurata all'utilità economica conseguita dall'operatore) per circa 1 milione di euro.
Serve ancora il Museo del Design alla ex-Fiera? Entro il 2007 sarà realizzato alla Triennale (6/12/06)
Come già si sapeva dal 2004, il Museo del Design sarà realizzato entro il 2007 alla Triennale. Si svilupperà su una superficie di 3000 mq al primo piano del palazzo della Triennale e costerà 12 milioni e 700.000 euro.
E' stato siglato il 5 dicembre un accordo di programma in tal senso tra Ministero dei Beni Culturali, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Fondazione Triennale e altre associazioni del settore, come riportato da Libero e Italia Oggi.
A questo punto ci si domanda cosa serva il Museo del Design progettato da Libeskind per il progetto Citylife e che costerà più di 21 milioni di euro, finanziati con gli oneri di urbanizzazione che dovrebbe incassare il Comune. Avrà una superficie di 10.000 mq su un'area di sedime di circa 3.000 mq.e incomberà sulle palazzine liberty di via Domodossola, che non vengono demolite.
Non si potrebbe eliminare il Museo del Design ed utilizzare il terreno ed i soldi per ampliare il parco e per interrare le strade lungo il perimetro?
La giunta decide di firmare la convenzione con Citylife e Fiera entro il 15 dicembre, ma parte un tavolo di lavoro di 4 mesi per rivedere il progetto, il 12 dicembre una commissione urbanistica con i residenti (05/12/06)
I residenti chiedevano al Sindaco di non firmare la convenzione con Citylife se non prima di avere profondamente rivisto il progetto, eventualmente annullando in autotutela l'approvazione della Giunta Albertrini.
Fiera e Citylife minacciavano reazioni legali in caso di ritardo della firma della convenzione.
Alla fine la Giunta Comunale ha deciso di firmare la convenzione entro il 15 dicembre, ad un anno dalla approvazione del PII da parte della Giunta Albertini, ma ha chiesto a Citylife di impegnarsi ad avviare un tavolo di discussione per il riesame del progetto.
L'ipotesi è di spostare gli spazi commerciali nella futura stazione sotterranea della linea 6 del metrò sotto le tre torri, unificata con la linea 5 alla Stazione di Garibaldi, guadagnando spazi in superficie su cui spostare alcuni edifici residenziali, ed in tal modo aumentare il verde e togliere gli edifici dal perimetro, dove incombevano sulle case esistenti.
Attualmente le superfici commerciali occupano circa 20.000 mq tra le torri e i padiglioni della Fiera che rimangono in funzione. I due edifici, progettati dall'arch. Maggiora, ospitano l'uno alcune medie strutture di vendita, l'altro le aziende di design (il Centro del Design). Vi sono anche spazi commerciali e di servizio alle persone al piede del grattacielo di Hadid per 7.000 mq, del grattacielo di Liebeskind per 800 mq, del grattacielo di Isozaki per 2.500 mq.
Non si sa ancora se tutte le superfici verranno messe in sotterraneo o solo una parte. Intanto Citylife potrà iniziare a demolire i padiglioni della ex-Fiera.
Al tavolo del riesame non sembra saranno invitati i residenti.
Ronado Mastrodonato, presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano, ha dichiarato al Corriere:
"Chiediamo di partecipare al tavolo. Ad un primo esame non ci sembra che ci siano modifiche sostanziali del progetto. E' un piccolo passo avanti, ma riteniamo negativa la firma della convenzione. Andremo avanti con il nostro ricorso al Tar e presenteremo un esposto alla Ue perchè paventiamo una turbativa di mercato e riteniamo di essere di fronte a finanziamento occulto della Fiera."
A Repubblica ha dichiarato:
"O ci invitano a questo tavolo o al ricorso al Tar che abbiamo già presentato aggiungeremo una richiesta di sospensiva dei lavori".
Il Presidente del Consiglio Comunale ha convocato una commissione urbanistica il 12 dicembre per discutere la questione.
Ecco il comunicato della Giunta sul sito del Comune:
La riqualificazione della vecchia Fiera passerà attraverso un gruppo di lavoro incaricato di apportare correzioni al progetto originario. Lo ha stabilito ieri la Giunta comunale, annunciando che a guidare il gruppo di lavoro sarà l'assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli. La Giunta ha anche dato il benestare definitivo alla firma della convenzione con Citylife che, secondo le intenzioni del Sindaco Moratti, dovrebbe avvenire entro il prossimo 15 Dicembre. Il Comune, intanto, ha scritto una lettera di impegno a Citylife, la società che realizzerà l'intervento di riconversione urbanistica, nella quale si chiede un impegno a rivedere la distribuzione delle funzioni dell'area. In seguito si aprirà un tavolo di lavoro della durata di 4 mesi, che rivedrà alcuni aspetti del progetto, tra cui l'obiettivo irrinunciabile del Comune di prevedere una fermata della futura linea 6 della metropolitana milanese.
"Abbiamo chiesto un impegno a Citylife nel sostenere con l'Amministrazione questo progetto - ha dichiarato Carlo Masseroli, assessore allo Sviluppo del Territorio " perchè è una grande opportunità per la città di Milano. Non modificheremo le volumetrie - ha aggiunto Masseroli - ma oltre alla metropolitana vogliamo rivedere le norme tecniche per rendere più flessibile la progettazione dell'area. L'obiettivo è quello di arrivare a un miglioramento del progetto".
Ecco gli articoli dei giornali:
L'assessore Masseroli dichiara al Giornale che le modifiche al progetto saranno minime, bocciata in consiglio comunale la richiesta dell'opposizione di ridiscutere il progetto, la giunta deciderà venerdì prossimo sulla firma della convenzione (27/11/06)
Giornata densa di notizie per il progetto Citylife. In una intervista al Giornale l'assessore al governo del territorio Masseroli ha dichiarato che la convenzione sarà firmata entro il 15 dicembre e che le modifiche al progetto consisteranno solo nella stazione della linea metropolitana 6 sotto le Tre Torri, con un eventuale centro commerciale sotterraneo eliminando qualche volumetria dal progetto e aumentando di poco il verde di superficie.
La stazione del metrò era peraltro già prevista dal progetto approvato. Altro possibile modifica l'utilizzo del Vigorelli, che non sembra più destinato a palazzetto dello sport. Masseroli è preoccupato per l'impatto dei grandi eventi sportivi sul traffico.
Il Presidente della Fiera Perini aveva chiesto di insediarvi l'Agenzia dell'Innovazione con eliporto sul tetto al servizio del centro di formazione della Fiera in via Gattamelata. I residenti avevano chiesto attrezzature sportive al servizio degli abitanti.
Le richieste dei residenti per una modifica radicale del progetto con riduzione e spostamento delle volumetrie e compattamento del verde verso il perimetro sono state ignorate. La metropolitana dovrebbe invece calmare le preoccupazioni per l'aumento del traffico.
I tre grattacieli non si toccano, ha dichiarato Masseroli, citando la loro presenza sull'invito ad una conferenza di architettura a Chicago il 25-26 ottobre scorso : Thinking outside the box - Tapered, Tilted, Twisted Towers (Pensare fuori dalla scatola - Torri appuntite, sbilenche, attorcigliate).
Probabilmente la scelta stata fatta perchè tra gli oratori c'era Daniel Libeskind, progettista del grattacielo ricurvo di Citylife ed un architetto dello studio di Zaha Hadid, progettista della torre attorcigliata. La conferenza riguardava gli ostacoli tecnologici, i problemi legati alla sicurezza degli occupanti, i rischi di eccessivi costi e tempi di costruzione provocati dalle forme dei nuovi grattacieli, che respingono i limiti convenzionali del disegno di questi edifici. Tutti problemi che Citylife dovrà affrontare nel suo progetto a Milano.
In Consiglio Comunale era in discussione questa sera una mozione presentata da Marilena Adamo, capogruppo dell'Ulivo, che chiedeva al Sindaco di non firmare la convenzione con Citylife e di tenere un'udienza pubblica in cui la giunta riferisca le modifiche da apportare al progetto.
L'Assessore si è dichiarato favorevole alla mozione a condizione di attendere la seduta di venerdì prossimo, in cui la giunta prenderà le sue decisioni. Forza Italia si è invece opposta alla mozione che non è riuscita per un voto a raggiungere la maggioranza necessaria (18 voti a favore e 18 contrari). Vistosa l'assenza dall'aula dei consiglieri della Lista Ferrante Ferrante, Moratti e Corritore, i tre candidati a sindaci delle primarie dell'Ulivo, la cui presenza avrebbe assicurato l'approvazione della mozione.
Ora si attendono le decosioni della giunta comunale di venerdì. I residenti preparano iniziative e manifestazioni contro la firma della convenzione.
Segnaliamo un articolo dell'arch. Jacopo Gardella contro i grattacieli a Milano, pubblicato su Repubblica sabato 25 novembre dal titolo I grattacieli lasciamoli in America.
Incredibile ultimatum della Fondazione Fiera: sostegno all'Expo 2015 solo se il Comune firma la convenzione con Citylife (13/11/06)
In un articolo di Elisabetta Soglio sul Corriere di domenica 12/11 esce la notizia che "se dovesse saltare la convenzione per il nuovo quartiere dell'ex- area espositiva, non si potrà contare sulla Fiera per il progetto di Expo 2015".
Entro metà dicembre la convenzione deve essere firmata dal Comune, Citylife e Fiera perchè altrimenti, secondo il Corriere, il Programma Integrato di Intervento approvato dalla giunta Albertini il 16 dicembre scorso perderebbe di validità.
Questo non è proprio vero perchè la legge urbanistica regionale 12/2005 prevede il caso che i privati si rifiutino di firmare la convenzione ma non il caso che si rifiuti il Comune. Anche la tesi che "la convenzione deve ricalcare le linee previste dal P.I.I. anche per evitare la possibilità di ricorsi da parte dei privati che avevano partecipato alla gara iniziale" non è corretta perchè la gara indetta dalla Fiera non era pubblica ma privata e quindi le cordate che hanno perso non possono far valere alcun diritto in caso di cambiamento del progetto.
Rimane il fatto che Citylife ha fretta di iniziare i lavori, ogni giorno di ritardo costa in termini di interessi sui prestiti bancari contratti per pagare il costo di acquisto dell'area (l'80% di 523 milioni di euro) e non può iniziarli finche la convenzione non viene firmata.
D'altra parte, se le volumetrie venissero ridotte e non solo ridistrinbuite, Citylife potrebbe chiedere i danni alla Fondazione Fiera che ha garantito l'approvazione del P.I.I. e quindi questa dovrebbe restituire con gli interessi una parte del ricavo della vendita del terreno.
L'articolo cita la lettera inviata dal Presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano Mastrodonato al Sindaco Moratti che chiede un incontro urgente prima della firma della convenzione allegando i rendering dell'eccessivo impatto del progetto sul quartiere. La Moratti ha espresso dubbi in campagna elettorale sul progetto Citylife rispondendo alle critiche dei residenti ma poi non li ha mai incontrati, delegando tutto agli assessori all'urbanistica e al traffico.
L'assessore Masseroli, politicamente vicino alla Regione e alla Fiera in quanto esponente di CL, garantisce che il progetto sarà modificato in risposta alle osservazioni dei cittadini, in base alle disponibilità di Citylife. Ma quali siano queste disponibilità l'articolo non dice: si sa dalla stampa milanese che si tratta solo di un contributo alla realizzazione della nuova linea del metrò 6 in project financing.
Lunedì 13/11 Elisabetta Soglio intervista Luigi Roth, presidente della Fondazione Fiera appena riconfermato da Formigoni, che nega che ci sia stato un ultimatum e afferma "il sostegno pieno della Fiera alla Expo 2015" . "Il problema potrebbe riguardare Citylife, con la Fiera; noi per quell'area abbiamo già incassato 520 milioni di euro alla luce del sole e siamo a posto."
I 3000 cittadini che hanno firmato contro il progetto e numerosi importanti architetti sono considerati da Roth "un gruppetto di persone a cui questo progetto non piace", come se si trattasse di un semplice giudizio estetico su un progetto che ha un incredibile impatto su tutto il quartiere. "Il progetto è stato valutato, esaminato, votato e alla fine approvato", secondo Roth, ignorando che il tutto è stato fatto da un gruppo di pochissime persone, la Giunta Comunale di Milano, mentre il Consiglio Comunale non si è espresso, grazie ad una interpretazione assai dubbia della legge urbanistica regionale.
Per lui comunque la firma della convenzione è quasi un atto dovuto, " un semplice atto formale".
Proprio per riportare al centro delle decisioni il consiglio comunale, la capogruppo dell'Ulivo Marilena Adamo ha formalizzato il 13 novembre la richiesta di discutere del progetto in consiglio. "E' ancora possibile apportare modifiche, ha dichiarato a Repubblica, per restituire ai milanesi il verde promesso quando si diede il via libero al Portello Fiera".
Si tratta dell'ampliamento della vecchia Fiera verso il Portello che fu fatto poco prima che si decidesse lo spostamento di parte della Fiera a Rho-Pero. Ora sembra che la Fiera voglia chiudere anche questa parte, ma non per farne un parco ma per costruire nuove case e finanziare così un ulteriore ampliamento della nuova sede.
L'Epo 2015 si sta rivelando uno strumento per portare avanti i progetti di cementificazione selvaggia di Milano voluti dal Sindaco Albertini come Citylife e Garibaldi-Repubblica. Milano pagherà i 65.000 nuovi posti di lavoro temporanei ed i 70 milioni di visitatori con il peggioramento del suo territorio.
Rimaniamo in attesa di capire se il Sindaco Moratti non si piegherà alle pressioni di Citylife e Fondazione Fiera e ascolterà le proteste dei cittadini del quartiere. Se questo non succederà rimarranno come spada di Damocle sul progetto i ricorsi al Tar. A chi venderà i futuri appartamenti e uffici Citylife nel suo nuovo negozio in Piazza Cordusio, ancora in attesa di inaugurazione ? Il cerino acceso passerà ai futuri acquirenti?
Fieracity, ricorso al Tar contro le torri. I residenti, siamo esasperati, bloccheremo le ruspe (22/10/06)
In seguito alle dichiarazioni di Perini Repubblica torna sul tema della Fiera con un articolo di Montanari ed una intervista all'assessore Masseroli. Pubblicati alcuni rendering si questo sito sull'impatto dei nuovi edifici.
Il presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano Rolando Mastrodonato ribadisce che verrà chiesta la sospensiva al Tar per fermare il progetto e preannuncia nuove iniziative di protesta: "o modificano il progetto o useremo tutte le forme per bloccarlo".
Perini ribadisce il suo sogno di un Palazzo dell'Innovazione con eliporto al posto del Vigorelli.
Masseroli conferma che "la città punterà sul sottosuolo per la viabilità e sull'altezza per garantire il verde e l'abitabilità" e ribadisce che il Vigorelli ospiterà un Palazzo dello Sport.
Un accenno viene anche fatto ai nuovi grattacieli nell'area delle Varesine di fronte alla chiesa di San Gioachimo, alti tra i 130 e i 175 metri, contestati dai residenti.
Palazzo dell'Innovazione con eliporto al posto del Vigorelli, cessione del polo urbano della Fiera: le prime conseguenze dell'Expo 2015 (20/10/06) (aggiornato il 23/10/06)
La Expo 2015 comincia a fare i primi danni: il presidente di Fiera Milano Perini ha dichiarato a Finanza e Mercati e al Messaggero che è contrario alla trasformazione del Vigorelli in nuovo Palazzetto dello Sport, progetto finanziato da Citylife con 11 milioni degli oneri di urbanizzazione del P.I.I.
Vorrebbe invece la costruzione di un Palazzo dell'Innovazione con eliporto di collegamento con Malpensa per il costo di 100 euro. Questa operazione valorizzerebbe il Centro Congressi di via Gattamelata su cui la Fiera vorrebbe investire.
Sta invece pensando di dismettere il Polo milanese della Fiera, lo Steccone Bellini, con un'operazione analoga a quella fatta con Citylife, trasformando l'area in un nuovo quartiere di residenze ed uffici, forse grattacieli, proseguimento del quartiere di Citylife.
Forse è questo uno dei motivi che ha portato Artusi alla posizione di Amministratore Delegato di Fiera Milano, in quanto ha pilotato l'operazione di dismissione del quartiere fieristico pur non essendo un esperto di Fiere come Ferrari (vedi articolo della Prealpina).
In questo quadro torna d'attualità la proposta dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano di cedere a Citylife gratuitamente una parte dell'area che la Fondazione Fiera aveva tenuto per sè in modo da distribuire meglio la volumetria del progetto ed abbassare le altezze degli edifici.
La Fondazione Fiera farà resistenza perchè con la vendita del polo urbano vuole acquistare nuovi terreni a Rho Pero per allargare la Fiera e prepararsi alla Expo 2015: probabilmente una parte della Expo si terrà proprio a Rho Pero.
Tempi lunghi per la Milano del futuro: il Sole 24 Ore intervista l'assessore Masseroli e scrive del progetto Fiera (14/10/06)
Il supplemento del Sole 24 ore Mondo
Immobiliare di sabato 14 ottobre dedica grande spazio alla vicenda
Fiera Citylife.
Nell'articolo in prima pagina di Evelina
Marchesini "La Milano
dei progetti si ispiri alla Borsa" è scritto:
"Ci sono in ballo le linee delle
metropolitane (Masseroli dice di unificare i progetti della 5 e
della 6 per fare un'unica via che attraversi l'ex-area Fiera, ma
CityLife dovrà partecipare ai costi, magari in cambio di
modifiche minime all'ipotesi di progetto)."
Nell'intervista
a Carlo Masseroli, Assessore al governo del
territorio, à scritto:
"Un altro progetto di peso, quello di
Citylife sull'area ex-Fiera, à destinatario di molte critiche e,
ad ogni modo, il Comune e la proprietà non hanno ancora firmato
la convenzione. Quali gli ostacoli principali ?
C'è l'obbligo formale di chiudere entro metà
dicembre, ma siamo intenzionati ad anticipare, anche perchè è
una realizzazione si cui sono puntati gli occhi di tutto il
mondo. Le obiezioni sulla viabilità sono oggetto di una verifica
in corso. Oggi, comunque, lavoriamo perchè la metropolitana, che
non era inizialmente prevista, venga attuata con una fermata
dentro l'ex-Fiera. E' una risposta al problema viabilistico e un
elemento importante della trattativa con Citylife, che potrebbe
condividere l'investimento."
Nell'articolo Tempi lunghi per la
Milano del futuro di Giovanna Guercilena è scritto:
Il tempo passa e intanto il mercato
immobiliare rallenta. Dopo il bando di gara dell'aprile 2003 e
la vittoria un anno dopo da parte della cordata CityLife per 523
milioni di euro, solo alla fine del 2005 l'allora Giunta
Albertini approvò il piano integrato di intervento per làarea
ex-Fiera, così rendendo possibile il rogito CityLife e
Fondazione Fiera, avvenuto a giugno di questìanno. A tuttìoggi,
però, i lavori non sono partiti perchè la convenzione tra
Amministrazione e proprietà non è firmata, pur essendo i tempi
ormai maturi. Tante le critiche al progetto, a cominciare
dall'assenza di progetto.
"I tre grattacieli di
Hadid-Isozaki-Libeskind - commenta Federico Oliva, presidente
dell'Istituto nazionale di urbanistica - sono solo una
soluzione mediatica, ma il progetto vero e proprio non c'è
ancora".. Anche perchè pendono i ricorsi dei residenti che
invocano modifiche sostanziali.
"Vogliamo ridurre le volumetrie - spiega
Michele Sacerdoti dell'Associazione Vivi e progetta un'altra
Milano - del 30% almeno."
"Sulla volumetria non si discute-, ribatte
l'ad di Citylife Ugo Debernardi. Finirà - è la profezia di
Sacerdoti - che il sindaco Moratti "si accontenterà di
correzioni marginali, firmeranno la convenzione ma continueranno
i ricorsi. Quando ci saranno le licenze edilizie chiederemo
anche le sospensive".
"Oltre all'eccessiva volumetria - riassume
Oliva - CityLife non dà alternativa all'uso dell'automobile, il
che per Milano è tragicamente sbagliato."
Per gli aspiranti inquilini la tempistica à
comunque lunga. "Per le prime case - calcola De Bernardi - si va
nel 2010 con prevendita fra un anno, ma tutto si concluderà solo
nel 2014."
L'assessore provinciale al territorio Mezzi chiede un incontro all'assessore comunale Masseroli per riproporre le osservazioni della Provincia e studiare le possibili modifiche al progetto (22/9/06) (aggiornato il 25/9)
Il Giornale del 22/9 pubblica la notizia Provincia "Ex-area Fiera, rivedere il progetto" in cui l'assessore Mezzi riprende le osservazioni contenute nel parere della Provincia del 28/9/05 e nel relativo comunicato stampa e chiede un un incontro per studiare le possibili modifiche al progetto.
COMUNICATO STAMPA
PROGETTO URBANO ALLA VECCHIA FIERA
LA PROVINCIA CHIEDE DI RIAPRIRE IL CONFRONTO
Le perplessità sollevate dal progetto di riqualificazione
dell'area della ormai ex Fiera di Milano riprendono vigore.
L'associazione Vivi e progetta un'altra Milano ha scritto al
sindaco Moratti per chiedere la revisione del progetto,
soprattutto per quanto riguarda l'altezza dei nuovi fabbricati che
toglierebbero luce agli edifici esistenti. Una preoccupazione che
la Provincia di Milano aveva già fatta propria giusto un anno fa,
in occasione del rilascio del competente parere relativo
all'impatto ambientale del piano integrato. Un parere decisamente
critico che, oltre a segnalare il problema dell'altezza degli
edifici, sottolineava l'eccessiva densità del costruito previsto e
la mancanza di un disegno urbanistico unitario capace di
raccordare i nuovi edifici a quelli esistenti, molti dei quali di
elevata qualità architettonica riferibile agli anni Trenta.
L'assessore provinciale al territorio e parchi Pietro Mezzi ha
scritto una lettera all'assessore milanese all'urbanistica Carlo
Masseroli, per sollecitare un incontro al fine di riproporre le
osservazioni contenute nel parere provinciale dello scorso anno e
studiare le possibili modifiche che salvaguardino le esigenze dei
residenti della zona e rispondano a un maggiore equilibrio in
termini di densità e di rapporto tra volumetria e spazi verdi. Un
confronto che dovrà necessariamente coinvolgere anche la società
incaricata di realizzare l'intervento.
"Una volta attuato il piano avrà un impatto enorme sulla città -
afferma l'assessore Pietro Mezzi - ed é decisivo che alla fine ne
risulti una nuova porzione di città armonica, ben servita dal
trasporto pubblico e non congestionata. Credo sia importante che
tutte le istituzioni coinvolte si incontrino per studiare i
correttivi che impediscano di realizzare un pezzo di architettura
urbana avulso dal contesto in cui sarà collocato. Auspico quindi
un incontro a breve con il collega Masseroli per valutare le
necessarie variazioni al piano integrato della Fiera".
Pietro Mezzi
Assessore alla politica del territorio e parchi, Agenda 21,
mobilità ciclabile, diritti degli animali - viale Piceno 60
- 20129 Milano Tel: 3351377631
Rapporti con la stampa
Pierluigi Mutti Tel: 02.77405112
3351427958 e-mail: p.mutti@provincia.milano.it
L'Associazione invia una lettera aperta al Sindaco Moratti precisando le modifiche richieste del P.I.I. (21/9/06) (aggiornato il 22/9)
Lunedì 18 settembre è stata protocollata una lettera aperta al Sindaco Moratti in cui si ribadiscono le richieste fatte alla amministrazione Albertini e si precisano le modifiche che potrebbero essere realisticamente introdotte:
1) Ridurre la volumetria complessiva di almeno il 30%, eventualmente con parziale ristorno del prezzo da parte della Fiera.
2) Riallocare il verde, che oggi è "chiuso" e attorniato dai nuovi edifici, verso il perimetro esterno, in modo che sia fruibile anche da parte degli attuali residenti del quartiere, ed abbia i connotati di un vero parco piuttosto che di verde condominiale per i nuovi edifici.
3) Ricollocare gli edifici previsti attorno al perimetro del terreno verso la parte settentrionale dell'area, evitando in ogni caso che sugli edifici esistenti incombano nuovi edifici di maggiore altezza.
4) Ricomprendere nel PII i 60.000 mq che la Fiera ha voluto riservare al proprio uso contrariamente a quanto originariamente previsto nell'Accordo di Programma, ottenendo così una sostanziale riduzione dell'intensità dell'insediamento.
5) Cogliere questa occasione per estendere nell'intorno dell'area di trasformazione la superficie pedonalizzata con l'interramento di porzioni di viabilità pubblica, specialmente nelle piazze Arduino e VI febbraio.
6) Ricalcolare l'importo dovuto al Comune per la mancata concessione di aree pubbliche sulla base dell'effettivo valore delle aree (anche per finanziare gli interventi sulla viabilità).
7) Sostituire i previsti museo del design e museo del bambino con progetti più utili alla città, in particolare impianti sportivi. Ed assegnare la costruzione di questi progetti per gara invece di affidarli a Citylife, visto che vengono finanziati con soldi del Comune, come richiesto dalla normativa europea.
Si chiede inoltre che la revisione del progetto in base ai criteri sopra elencati venga sviluppata in collaborazione con l' Associazione e con le altre istanze che, in rappresentanza dei cittadini residenti, si sono espresse criticamente sul progetto, in modo da garantire che la trasformazione di una intera parte di città non sia determinata soltanto dall'interesse commerciale dell'imprenditore ma tenga effettivamente conto del punto di vista della popolazione.
La lettera è stata consegnata ai capigruppo del consiglio comunale ed alla stampa cittadina.
Ora la parola passa a Citylife, che sembra stia preparando una proposta di revisione del P.I.I., ed alla Giunta Comunale.
Repubblica ha pubblicato un articolo sulla lettera con il parere dell'Assessore Masseroli e le proposte di Citylife. Il Presidente dell'Associazione Mastrodonato ha ricordato che sono stati presentati due ricorsi al TAR, non ancora discussi, in cui potrebbe essere ancora chiesta la sospensiva del Programma.
Prime anticipazioni sul Corriere di possibili miglioramenti al progetto Citylife, largamente insufficienti per l'Associazione (21/8/06)
Un articolo sul Corriere del 20/8 (Grandi opere, la Moratti cambia i progetti, palazzi più bassi all'ex Fiera) parla di possibili miglioramenti del progetto Fiera Citylife per venire incontro alle richieste dei residenti, e di questo dobbiamo ringraziare il Sindaco Moratti.
"Stiamo rivedendo tutto, non solo i grandi progetti, in funzione degli obiettivi del programma del sindaco. Vogliamo coinvolgere la città. Tutta, dichiara l'assessore all'urbanistica Masseroli. Dai comitati dei cittadini all'opposizione, agli stessi operatori".
Per la Fiera l'assessore Masseroli sta analizzando le osservazioni dei residenti e a settembre prenderà delle decisioni che tengano conto dello stato di avanzamento dell'iter ma anche dele osservazioni più importanti. Non vuole però rimettere in gioco il Programma Integrato di Intervento perchè vorrebbe dire ripartire da zero, con elevati costi e notevoli ritardi nei tempi di attuazione..
Il Presidente di Citylife De Bernardi, che ha già incontrato l'assessore, vorrebbe limitarsi ad apportare delle modifiche alle altezze dei palazzi, utilizzando gli strumenti di flessibilità previsti dal programma, ma insiste per firmare la convenzione con il Comune entro settembre per poter partire con le demolizioni, mantenendo i termini economici, i tempi certi e le volumetrie totali.
E' disponibile solo ad una variante successiva per rivedere i parcheggi, gli spazi commerciali e la metropolitana, ritenuta indispensabile per limitare l'accesso con le auto al nuovo quartiere.
Le modifiche proposte da Citylife sono del tutto insufficienti per indirre l'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano a ritirare i due ricorsi presentati al Tar contro il progetto.
Citylife vorrebbe limitarsi a ridurre l'altezza degli edifici sulle vie Senofonte e Spinola ed aumentare le altezze degli altri nell'ambito delle oscillazioni previste nel P.I.I.: +/- 1 piano per gli edifici fino a 10 piani, +/- 2 piani per gli edifici da 11 a 20 piani, +/- 3 piani per gli edifici oltre i 20 piani, manteneddo invariata la superficie complessiva degli edifici.
E' troppo poco rispetto alle richieste dei residenti di rivedere tutta la disposizione planivolumetrica degli edifici per distanziarli dal perimetro e costituire un'area verde compatta lungo il perimetro a parità di volumetria, come ha proposto nel concorso l'arch. Renzo Piano, o con una diminuzione della volumetria.
La Fondazione Fiera potrebbe anche cedere gratuitamente a Citylife una ulteriore porzione dei padiglioni fieristici, come previsto dalla prima versione dell'accordo di programma, consentendo una migliore collocazione degli edifici nell'area o restituire una parte del ricavo del ricavo inaspettato che ha ottenuto dalla vendita del terreno (523 milioni di euro), non necessario per finanziare il polo esterno (sono sufficienti 300 mlioni di euro).
Il Comune non vuole perdere tempo ma un eventuale annullamento del piano davanti alla giustizia amministrativa tra un anno (questo il tempo necessario per discutere il ricorso davanti al Tar e al Consiglio di Stato) porterebbe sicuramente a tempi più lunghi rispetto ad una riprogettazione che inizi subito.
Vedremo nel mese di settembre se il Comune otterrà dagli operatori immobiliari una sostanziale revisione del progetto o si limiterà a modifiche di facciata che non soddisferanno i residenti.
Dichiarazione di De Bernardi al Corriere: a settembre la prima demolizione (5/8/06)
Il Presidente di Citylife De Bernardi ha dichiarato al Corriere in un articolo del 5 agosto sull'estate dei grandi cantieri e sugli incontri con i residenti che protestano:
"Dove possibile verremo incontro alle esigenze dei residenti, ma abbiamo tutti gli elementi per andare avanti: a settembre procederemo con la prima demolizione."
L'Assessore Masseroli avvia una verifica con Citylife su possibili modifiche al progetto (2/8/06)
In seguito agli incontri con i cittadini l'Assessore Masseroli ha incontrato il presidente di Citylife De Bernardi ed ha dato incarico al Settore Progetti Strategici del Comune di avviare una verifica con Citylife su possibili modifiche al progetto, sulla base delle richieste dei residenti.
A settembre verranno comunicati i risultati al Sindaco Moratti ed ai cittadini prima della firma della Convenzione attuativa del P.I.I..
Se le modifiche dovessero essere rilevanti è ipotizzabile un riesame del P.I.I. da parte del Consiglio Comunale.
Leonardo Benevolo critica il progetto Fiera su Repubblica: ha vinto il progetto di gran lunga peggiore (21/7/06)
Leonardo Benevolo, uno dei maestri dell'urbanistica in Italia, intervistato da Repubblica il 21 luglio, ha dichiarato:
Per l' Italia lei parla di sconfitta dell' architettura.
"Abbiamo distrutto il nostro paesaggio che è un patrimonio di rilevanza mondiale. La dissoluzione non è avvenuta per incuria, è stata pagata in contanti".
Pensa ai protagonisti della speculazione edilizia?
"La rendita fondiaria è ormai una componente primaria del nostro comparto finanziario, che sopravanza quello industriale"
Mi faccia qualche esempio.
"Milano è l' epicentro della cultura professionale
italiana. Ma se si esclude il caso riuscito della Bicocca, il
riuso delle grandi aree industriali dismesse è gravemente
condizionato dai processi di valorizzazione speculativa, che
lasciano pochissimi margini alle scelte progettuali. L'
architettura resta un ornamento secondario. Eppure sono mobilitati
grandi nomi, da Pei a Pelli, da Foster a Chipperfield. Guardi, per
citare un caso, cosa succede nell' area dell' ex Fiera di Milano".
Cosa succede?
"Ha vinto il progetto di gran lunga peggiore, con tre grattacieli da collezione che frammentano e rendono inutilizzabile il parco pubblico previsto dal programma. Arata Isozaki ha clonato un suo progetto precedente, Daniel Libeskind e la Hadid presentano due sculture gesticolanti che è difficile immaginare realizzate a grandezza naturale".
Si poteva fare altrimenti?
"Si sarebbe potuta seguire la tradizione europea, realizzata integralmente in Olanda, parzialmente in altri paesi, quasi mai da noi. L' autorità pubblica avrebbe dovuto acquistare l' area soggetta a trasformazione per poi rivendere agli operatori privati i lotti edificabili. Così si elimina l' interesse speculativo, ma non il legittimo profitto dei privati. Dal canto suo l' ente pubblico guadagna la libertà di progettare e di mantenere il controllo delle fasi di lavorazione. E l'architettura è salva".
Nel rogito la Fondazione Fiera impone a Citylife la realizzazione del progetto così com'è, per la maggiore amenità della Fiera che resta (16/7/06)
Interessante clausola inserita nel rogito con cui la Fondazione Fiera ha venduto il terreno a Citylife per 523 milioni di euro:
Articolo 10) (Costituzione di servitù
A) Parte Acquirente (Citylife) costituisce a carico delle unità immobiliari acquistate ed a favore delle proprietà immobiliari di proprietà di Fondazione Fiera (fondo dominante) la servitù, funzionale alla maggior amenità, anche qualitativa, del fondo dominante, avente ad oggetto il divieto di attuare il PII in difformità rispetto alle qualità progettuali indicate negli elaborati D.10.1, D.10.2, D.10.3, D.10.4, D.10.5, D.10.6, D.10.7, D.10.8, D.10.9, D.10.10, D/U 0.3, D/U 12.2, D/U 12.3, H, del PII medesimo.
In parole povere il progetto Citylife aumenta l'amenità dei padiglioni che restano alla Fiera di Milano, comprese le Palazzine degli Orafi, su cui incomberà il nuovo Museo del Design.
Guai a Citylife, se in seguito alle pressioni dei residenti o del Comune, dovesse cambiare qualcosa del progetto: la Fondazione Fiera potrebbe chiedere un indennizzo.
L'Associazione incontra il nuovo assessore allo sviluppo del territorio Masseroli (13/7/06)
Il Sindaco Moratti, in seguito ad un incontro con il Presidente dell'Associazione Mastrodonato presso la Fondazione Corriere della Sera, ha incaricato l'Assessore allo sviluppo del territorio Masseroli svolgere un'indagine sullo stato del progetto Fiera prima della firma della convenzione tra il Comune e Citylife, prevista per settembre.
Oggi si è tenuto in assessorato l'incontro con l'Associazione. Erano presenti per il Comune l'Assessore ed il Direttore del Settore Progetti Strategici arch. Tancredi, per l'Associazione il Presidente Mastrodonato, i proff. arch. Brenna e Boatti del Politecnico di Milano, l'arch. Ponti, il sig. Protto, il dott. Sacerdoti.
L'Associazione ha ribadito i motivi dell'opposizione al progetto con l'aiuto dei rendering del progetto Fiera preparati dal Prof. Boatti e ha ricordato le 250 bandiere contro il progetto appese sui balconi del quartiere.
E' stato presentato anche l'elenco delle personalità che si sono espresse contro il progetto, che non è ormai sostenuto da nessuno, tranne i progettisti e la Fondazione Fiera, che ha incassato una cifra (523 milioni di euro) molto superiore alla base d'asta di 310 milioni di euro, ritenuta sufficiente a finanziare i nuovi padiglioni di Rho-Pero.
Sono stati anche illustrati i profili di illegittimità della procedura seguita dal Comune per adottare ed approvare il Programma Integrato di Intervento sollevati nei ricorsi al TAR dell'Associazione che è fiduciosa nel loro esito positivo, nonostante il Presidente di Citylife abbia di recente dichiarato al Sole 24 Ore che tutti i ricorsi sono stati respinti.
L'Associazione ha chiesto all'Assessore di annullare le delibere di adozione e approvazione del programma da parte della giunta e di rivedere il progetto facendolo adottare ed approvare dal Consiglio Comunale.
Prossimamente l'Assessore incontrerà il Presidente di Citylife De Bernardi per capire se ci sono margini per una trattativa prima della firma della Convenzione e poi riferirà al Sindaco Moratti.
Citylife acquista l'area della Fiera (26/6/06)
Venerdì 23 giugno Citylife ha acquistato il terreno della Fiera dalla Fondazione Fiera. Il prezzo è di 535 milioni di euro ma l'investimento complessivo di qui al 2014 è di circa 2 miliardi. Il 20% è stato pagato dagli acquirenti, l'80% è stato finanziato da un consorzio di banche formato da EuroHypo tedesca, Mediobanca, Credit Agricole, Capitalia, Banca Intesa, Banca Popolare di Milano per un finanziamento globale di 1,7 miliardi di euro.
La notizia è stata data sabato 24 da Repubblica, Finanza e Mercati, il Sole e il Giornale. Ora ci si aspetta la firma della Convenzione tra il Comune e Citylife prevista dal Programma Integrato di Intervento. L'inizio dei cantieri è previsto nella primavera 2007.
Dalla rassegna stampa si evidenzia il ruolo fondamenntale di Ligresti nell'operazione (vedi intervista di Talarico, vicepresidente di FonSAI al Giornale). La realizzazione dei palazzi residenziali sarà affidata ad imprese lombarde, gli uffici e le strade probabilmente ad Impregilo, impresa in cui il gruppo Ligresti sta entrando con una quota del 20% al posto di Efibanca.
Report su Rai 3 critica il sistema di accessi al progetto Citylife nell'inchiesta sul PM10 del 4 giugno (7/6/06) (aggiornato il 28/6)
Ecco il video dell'inchiesta sul PM10 (si parla di Citylife dal minuto 22.30) della puntata di Report del 4 giugno ed il testo dell'intervista al consulente di Citylife per il traffico prof. Giampaolo Corda del Politecnico di Milano. L'accesso automobilistico è privilegiato rispetto alla nuova linea metropolitana M6, di cui c'è solo uno studio di fattibilità e l'inserimento nel Piano Urbano della Mobilità del 2006 come prolungamento della linea M5 (vedi comunicato stampa del 23/5/06).
In un'intervista al Corriere del 28/6 Renzo Piano ha dichiarato che "le città del futuro devono liberarsi da giganteschi parcheggi e tunnel che portano auto e sforzarsi di puntare sul trasporto pubblico".
Appendiamo le bandiere contro il progetto Citylife ai nostri balconi (10/5/06)
Per manifestare la nostra ostilità al "mostruoso" progetto di grattacieli e palazzoni sul vecchio recinto della fiera, abbiamo approntato delle belle bandiere, da appendere sulle facciate delle nostre case. In vista delle prossime elezioni comunali, è molto importante far arrivare al nuovo sindaco un messaggio di disapprovazione da parte del quartiere, che induca a rivedere il progetto. Pensiamo che vedere balconi e finestre con bandiere appese sia molto efficace.
La bandiera può essere ritirata presso l'edicola del giornalaio all'angolo tra piazza Giulio Cesare e via Buonarroti. Vi invitiamo a lasciare un contributo di 8 euro per l'associazione. Per appenderla dovrete aiutarvi con un pò di spago...
Invitiamo ciascuno di voi ad attivarsi presso i propri condomini del palazzo perchè vengano esposte il maggior numero di bandiere...confidiamo nell'attivismo di ciascuno.
Stampa il volantino dell'iniziativa e diffondilo.
Grande successo dello spettacolo FIERAinMENTE (24/4/06) (aggiornato il 16/5/06)
Teatro pieno e obiettivo di raccolta fondi raggiunto sono i risultati dello spettacolo FIERAinMENTE del 20 aprile al Teatro dell'Arte.
Quattrocento persone hanno assistito al bellissimo spettacolo . Oltre agli artisti, che si sono esibiti gratuitamente, sono saliti sul palco Rolando Mastrodonato, Presidente della nostra Associazione, che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito allo spettacolo e ha illustrato i motivi dell'opposizione al progetto Citylife, e il Prof. Beppe Boatti, che ha mostrato alcune proposte alternative elaborate dagli studenti del suo laboratorio al Politecnico di Milano, esposte all'ingresso del teatro su grandi manifesti
Alla fine dello spettacolo sono state proiettate su un grande schermo le immagini del Quartiere Fiera come è e come sarà dopo la "Cura Citylife" preparate da Michele Sacerdoti, per ricordare come incomberanno i nuovi edifici e grattacieli sulle strade e case del quartiere.
Ecco alcune foto dello spettacolo (foto1, foto2, foto3).
Via libera della Soprintendenza alla demolizione dei padiglioni della Fiera, convegno giovedì 4 maggio alle 17 all'Umanitaria in via Daverio 7 sul loro valore architettonico (23/4/06) (aggiornato il 27/4/06)
La verifica dell'interesse culturale dei padiglioni della Fiera che saranno demoliti si è conclusa negativamente: l'arch. Arch. Carla de Francesco, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, ha comunicato alla Fondazione Fiera il 13 aprile scorso che i padiglioni possono essere demoliti in quanto non hanno interesse storico e architettonico.
Secondo la Soprintendenza Regionale i padiglioni sono stati eccessivamente modificati dopo la loro costruzione e quindi, nonostante siano stati progettati da illustri architetti come De Finetti, Ponti, Lancia, Bega, Pea e Bianchetti e famosi ingegneri come Nervi e Morandi, non possono essere sottoposti a vincolo monumentale.
Gli unici padiglioni di pregio sono considerati le Palazzine degli Orafi e il Padiglione dello Sport dell'arch. Vietti Violi, che saranno comunque conservati dal progetto Citylife, anche se il secondo solo in parte.
Michele Sacerdoti aveva consegnato il 24 marzo alla Soprintendenza di Milano e alla Direzione Regionale una relazione sui padiglioni e il 13 aprile una petizione con numerose firme di docenti del Politecnico di Milano e architetti di Milano corredata da una abbondante documentazione e bibliografia sui padiglioni da lui personalmente raccolta, in cui si chiedeva di vincolarne almeno i più importanti..
Purtroppo la Direzione Regionale ha dato il via libera alla demolizione il 13 aprile, nonostante una dichiarazione alla Repubblica dello stesso giorno in cui l'arch. De Francesco sosteneva che non aveva ancora deciso cosa vincolare.
E' stata chiesta copia del parere della Direzione Regionale e della Soprintendenza di Milano sull'interesse culturale dei singoli padiglioni e delle relazioni dei sopralluoghi effettuati.
Il prossimo passo sarà l'autorizzazione alla vendita del terreno a Citylife, necessaria in base al Codice Urbani.
Giovedì 4 maggio all'Umanitaria di via Daverio 7 alle 17 il prof. Antonello Boatti del Politecnico di Milano ha organizzato un convegno sui Padiglioni della Fiera dal titolo:
NEL VECCHIO RECINTO
FIERISTICO UN PATRIMONIO DA SALVARE:
Architetture, tecnologie e storia del XX secolo
a cui parteciperà Michele Sacerdoti a nome dell'Associazione (locandina fronte, retro).
Il Corriere e Repubblica scrivono dello spettacolo FIERAinMENTE (17/4/06)
Grande evidenza al nostro spettacolo: il Corriere e Repubblica, con un articolo e una intervista a Gigio Alberti, hanno dato grande rilievo a FIERAinMENTE.
Pubblichiamo i pareri degli uffici interni della Regione sulla VIA della Fiera, che danno pienamente ragione alle nostre tesi (13/4/06)
Parere della Direzione Generale Agricoltura
Parere della Struttura Paesaggio, Tutela e Valorizzazione del Territorio
Avviata la procedura di verifica dell' interesse culturale dei padiglioni della Fiera (12/4/06)
Il ricorso al TAR dell'Associazione ha costretto la Fondazione Fiera a chiedere alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia la verifica dell'interesse culturale dei padiglioni della Fiera.
Nel ricorso avevamo segnalato che, essendo la Fondazione un ente senza scopo di lucro, i padiglioni costruiti da più di 50 anni su un progetto di un architetto non più in vita sono automaticamente vincolati e non possono essere demoliti se il Ministero dei Beni Culturali ritiene che abbiano un valore architettonico da tutelare.
I
padiglioni in questa situazione sono i seguenti:
- il padiglione 1 di G. Ponti e E.
Lancia del 1927,
- il padiglione 10 Mifed di M. Bega e
B. Munari del 1947-53,
- l'emiciclo (padiglione 25) di G. de
Finetti e P.I. Nervi del 1947,
- la Galleria Nava (davanti al
padiglione 25) di P.I. Nervi e L. Baldessari del 1953,
- il padiglione 9 (ex- 19) di R.
Morandi del 1951,
- il Palazzo delle Nazioni (CISI) di
E. Bianchetti e C. Pea del 1947,
- il Padiglione 7 di A. Bianchetti e
C. Pea del 1950,
- il Padiglione 6 di A. Bianchetti e C. Pea del 1954.
A questi si aggiunge il padiglione 20 (della Meccanica), costruito nel 1969 dall'arch. M. Bega, che è da considerarsi un'opera di architettura contemporanea di particolare valore artistico e una parte del padiglione 11, costruito nel 1926, la cui copertura in ferro si è conservata ed è una testimonianza delle tecnologie costruttive in ferro dell'epoca (Società Nathan-Uboldi di Milano).
Su tutti questi padiglioni esiste una ricca bibliografia.
La Fondazione Fiera ha consegnato nel mese di marzo una abbondante documentazione fotografica sui padiglioni ed è stato effettuato un sopralluogo da parte della Soprintendenza di Milano.
Prima della fine di aprile la Direzione Regionale e la Soprintendenza di Milano dovranno decidere quali padiglioni possono essere demoliti e quali no. Si tratta di decidere se le nuove architetture di Hadid, Libeskind, Isozaki e Maggiora giustifichino la demolizione delle opere di importanti architetti italiani, che hanno fatto la storia dell'architettura del nostro paese.
Una decisione sulla conservazione di alcuni di questi padiglioni renderebbe necessario rivedere il progetto di Citylife.
FIERAinMENTE : spettacolo per sostenere i ricorsi al TAR giovedì 20 aprile alle 20.45 al Teatro dell'Arte (31/03/06)
FIERAinMENTE
spettacolo
Giovedì
20
aprile, ore 20.45
Teatro
dell'Arte
V.
Alemagna 6 Milano
a 10 metri dal
Palazzo della Triennale
Per sostenere i ricorsi al T.A.R. contro la speculazione sull'area "vecchia" Fiera l'associazione Vivi e progetta un'altra Milano ha organizzato una serata di grande spettacolo, sostenuta dalla preziosa regia di Velia Mantegazza assieme ai protagonisti della serata, gli artisti che hanno aderito all'iniziativa - attori comici e cantanti - ma anche giornalisti. Inoltre in sala saranno presenti varie personalità del mondo della cultura milanese.
Daranno il meglio di sè sul palco del Teatro
dell'Arte:
Gigio Alberti
Gianni Barbacetto
Andrea Brambilla (Zuzzurro)
Lella Costa
Raul Cremona
Patrizio Fariselli (Area)
Dario Fo
Ricky Gianco
La Famiglia Rossi
Gianfranco Manfredi
Renato Sarti
Vallanzaska
Lucia Vasini
Per partecipare alla serata è importante
prenotare presso il Negozio Civico CHIAMAMILANO L.go Corsia dei
Servi. L'indirizzo e-mail è negozio@chiamamilano.it.
Ingresso: 10 euro a persona.
I biglietti si potranno ritirare presso il Negozio Civico CHIAMAMILANO da lunedì 10 a venerdì 14 aprile e da lunedì 18 a martedì 19 aprile dalle 17 alle 19.
Volantino (disegno di Anna Ramasco, progetto grafico di Riccardo Bisagni)
Manifesto (disegno di Anna Ramasco, progetto grafico di Riccardo Bisagni)
Pubblichiamo il testo dei ricorsi al TAR promossi dall'Associazione (30/3/06)
I ricorsi promossi dall'Associazione pendenti davanti al TAR sono due.
Il primo è stato presentato nel 2004 per l'annullamento della Variante all'accordo di Programma e nel febbraio 2006 sono stati presentati dei motivi aggiunti relativi all'approvazione del P.I.I. Fiera; è seguito dall'avv. Bellocchio dello Studio Ciampoli.
Il secondo è stato presentato nel febbraio 2006 per l'annullamento dell'approvazione del P.I.I. Fiera ed è seguito dagli avv. Nespor, De Cesaris e Boezio.
E' pendente davanti al TAR anche un ricorso dei consiglieri comunali di centro-sinistra per l'annullamento dell'approvazione del P.I.I. Fiera, seguito dall' avv. Colombo. La richiesta di sospensiva è stata respinta ma non è stato ancora discusso nel merito.
Il Prof. Mazza, consulente del Comune, dichiara a AL: sull'area Fiera si è accumulata troppa volumetria (27/3/06)
In una intervista ad AL, organo dell'Ordine degli Architetti, il Prof. Mazza, autore del documento di inquadramento dei P.I.I. e membro del Nucleo di Valutazione dei P.I.I. ha dichiarato:
Cosa pensa del progetto di riconversione del recinto storico
della Fiera?
"Il progetto pone una serie di questioni perchè se da un lato è legittimo che la Fiera abbia sostenuto la realizzazione della nuova sede con una speculazione finanziaria sulla sede storica, dall'altro bisogna chiedersi quale fosse la soglia da non superare in questa speculazione. Non è facile dare una risposta a questo interrogativo, perchè le nostre capacità di valutazione sono modeste, ma la mia convinzione è che su quell'area si sia accumulata troppa volumetria e sono preoccupato dalle dimensioni degli edifici progettati. Non mi riferisco tanto alle torri che, aldilà di ogni giudizio estetico, svetteranno al centro senza troppe relazioni con l'intorno, quanto piuttosto agli edifici alla base, della cui consistenza non credo che tutti si siano resi conto. L'altezza di questi edifici è stata elevata nell'ultima revisione del progetto per aumentare la superficie verde, a mio parere senza un vantaggio effettivo, poichè è probabile che in quel verde di sole se ne veda poco e che rimanga molto sacrificato all'interno di canyon edificati. Credo che su questi temi la professione dovrebbe mostrarsi più competente e esercitare un maggiore controllo."
David Chipperfield: Ci sono tanti progetti ma a Milano manca un'idea di città, forse bisognava avere il coraggio di fare qualcosa per Milano e realizzare un grande parco (17/3/06)
L'architetto inglese è stato intervistato da Repubblica in occasione della presentazione del suo progetto per la Fabbrica delle Culture all'Ansaldo.
Sulla Fiera, al cui concorso aveva partecipato, ha dichiarato:
Milano ha già una sua identità, non ha bisogno di stravolgerla. Con la Fiera si poteva fare molto, ma era un tipico progetto ... nervoso, dettato dall'ansia di costruire perchè negli ultimi anni non si era fatto niente. Poteva essere un simbolo e invece ... A Barcellona ci si sarebbe chiesti: che cosa serve, oggi, veramente alla città ? Qui, invece, hanno vinto criteri economici. Prima si invitano gli architetti, poi il giudizio finale lo si basa non sugli elementi urbanistici ma su quelli finanziari.
Molti, a cominciare dai residenti, hanno criticato il progetto vincitore soprattutto per la mancanza di verde. Cosa ne pensa ?
In quella zona, in effetti, più che tre grattacieli sarebbe servito un grande parco per tutta la città. E' quello che avevamo proposto.
E' stato anche intervistato dal Corriere a cui ha dichiarato:
Forse bisognava avere il coraggio di fare qualcosa per Milano e realizzare un grande parco.
Nuovo ricorso dell'Associazione al TAR contro l'approvazione del P.I.I. Fiera (1/3/06)
E' in corso di notifica un secondo ricorso dell'Associazione contro il P.I.I. Fiera basato su nuove argomentazioni urbanistiche. Il ricorso è seguito dagli avv. Nespor, De Cesaris e Boezio di Milano.
E' il terzo ricorso della battaglia legale contro questo progetto urbanistico e testimonia la forte volontà dell'Associazione, sostenuta dagli abitanti del quartiere, di rivedere il progetto di Citylife.
L'arch. Botta alla Fondazione Corriere della Sera:gli interventi nelle aree dismesse sono delle caricature di città, d'accordo anche Gae Aulenti (22/2/06)
All'incontro al Corriere sui grandi progetti che trasformeranno la città l'arch. Botta ha dichiarato: "Garibaldi, Fiera, Montecity non rispettano la storia, sono caricature della città." Attacca gli architetti, i committenti, il Comune.
"Si è voluto riempirli di mix funzionali perchè aspirano ad essere delle città autosufficienti. In realtà sono delle caricature di città. Con una mancanza forte: non rispettano le tracce storiche, c'è un azzeramento totale, mancano anche i segni minimi di ricucitura. Abbiamo copiato un modello americano: perchè là si azzera, si costruisce un quartiere, e dopo 25 anni si butta tutto giù e se ne costruisce un altro. E' un modello sbagliato, è una ferita per Milano. La nostra colpa è stata quella di non fermare l'importazione di modelli uguali in tutto il mondo, a Milano come a Dubai. La storia non conta più nulla".
E per la Fiera aggiunge: "Sono mancate le linee guida. Che significa il 50% di verde? Il 50% di verde c'è anche a Disneyland. E' un progetto disinvolto".
Ecco il testo completo dell'articolo del Corriere con la difesa degli assessori Verga e Zecchi, De Bernardi di Citylife e Manfredi Catella di Hines.
L'arch. Gae Aulenti ha sostenuto il 23 febbraio la posizione di Botta.
L'Associazione impugna al Tar l'approvazione del P.I.I. Fiera (13/2/06)
Come preannunciato su questo sito alcuni iscritti all'Associazione, che avevano impugnato nel 2004 la variante all'accordo di programma sul Polo Urbano Fiera, hanno presentato dei motivi aggiunti per impugnare l'approvazione del P.I.I. Fiera.
Il ricorso utilizza le stesse argomentazioni urbanistiche del precedente ricorso, i cui profili di illegittimità permangono nel P.I.I. approvato.
Il ricorso è seguito dall'avv. Bellocchio dello Studio Ciampoli di Milano.
Il TAR respinge la sospensiva solo perchè non ci sono ancora i permessi di costruire ma l'ordinanza non pregiudica il prossimo giudizio di merito (31/1/06)
Il TAR ha emesso il 26 gennaio una ordinanza interlocutoria sul ricorso dei consiglieri comunali contro l'approvazione del P.I.I. Fiera.
La sospensiva è stata negata solo perchè l'approvazione del P.I.I. non provoca ai ricorrenti un danno grave ed irreparabile, in mancanza dell'approvazione dei permessi di costruire, non ancora richiesti da City Life.
L'ordinanza non si esprime sul diritto dei consiglieri comunali a ricorrere nè sulle questioni di merito, che vengono rinviate alla udienza di merito, non ancora fissata.
Nello stesso giorno è stato discusso nel merito un ricorso simile su un piano di lottizzazione di Monza, la cui sentenza darà indicazioni utili sull'orientamento del TAR su questa problematica.
I consiglieri comunali di opposizione impugnano al TAR l'approvazione del P.I.I. Fiera da parte della Giunta (14/1/06)
Inizia la battaglia legale contro il progetto Citylife.
I gruppi consiliari di opposizione hanno presentato ricorso contro l'approvazione del P.I.I. Fiera: i firmatari sono Baruffi per i Verdi, Occhi per Rifondazione, Rizzo per Miracolo a Milano, Fiano per i DS e Fanzago per la Margherita.
Nel ricorso si contesta che il P.I.I. sia stato approvato dalla Giunta invece che dal Consiglio Comunale in base ad una erronea interpretazione della Legge Urbanistica Regionale 12/2005. Il ricorso sostiene che questa norma varrà solo dopo l'approvazione del Piano del Governo del Territorio previsto dalla legge in sostituzione dell'attuale Piano Regolatore.
Inoltre viene sollevata questione di incostituzionalità della legge urbanistica regionale in quanto la Regione Lombardia non poteva togliere ai Consigli Comunali il loro diritto di approvare i piani urbanistici attuativi, sancito dal Testo Unico degli Enti Locali.
Il ricorso è seguito dall'avv. Claudio Colombo di Monza.
La sospensiva verrà discussa il prossimo 26 gennaio.
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano è grata ai consiglieri comunali di opposizione per il loro intervento legale, a cui seguirà un ulteriore ricorso dell'Associazione, che entrerà nel merito delle questioni urbanistiche.
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ribadisce l'intenzione di impugnare al Tar l'approvazione del P.I.I., raccolta fondi per le spese legali (20/12/05)
Il Presidente dell'Associazione Rolando Mastrodonato ha ribadito alla stampa l'intenzione di presentare un ricorso al Tar contro il Programma Integrato di Intervento.
Il ricorso si collegherà al precedente ricorso, non ancora discusso nel merito, contro la variante all'accordo di programma sul Polo Urbano della Fiera, in cui era stata contestata l'eccessiva volumetria. Sarà anche contestata l'approvazione da parte della giunta invece che dal Consiglio.
Il Corriere, Repubblica e il Sole 24 Ore hanno riportato la notizia.
E' stata avviata una raccolta di fondi tra i residenti per pagare le spese legali.
Citylife festeggia l'approvazione del P.I.I. con quattro lezioni dei progettisti Maggiora, Isozaki, Hadid e Libeskind su "Multiculturalità, integrazione e futuro della città" alla Triennale (19/12/05)
Lunedì 19 dicembre 2005, ore 14.30 Salone d'OnoreQuattro lectures di Pier Paolo Maggiora, Zaha Hadid, Arata
Isozaki e Daniel Libeskind
Quattro lezioni su uno dei temi di maggior attualità nel campo
dell'urbanistica e della progettazione da parte di quattro
protagonisti dell'architettura mondiale, che hanno unito il loro
impegno nella progettazione di CityLife, il nuovo quartiere che
sorgerà nell'area dell'ex polo urbano della Fiera di Milano.
Il Corriere, Repubblica e il Sole 24 Ore hanno dedicato ampio spazio all'evento.
La Giunta Comunale approva il P.I.I. Fiera (16/12/05) (modificato il 23/1/05)
La giunta comunale ha respinto tutte le osservazioni presentate e ha approvato il P.I.I. senza modifiche rispetto al programma adottato in giunta il 6 settembre scorso (vedi delibera di approvazione).
Con un comunicato stampa l'assessore Verga ribadisce le tesi favorevoli al progetto, ma evidenzia che il verde compatto è di soli 90.000 mq e non di 131.000 mq o addiritttura 175.000 mq, come erroneamente pubblicato sui giornali.
I 175.000 mq comprendono anche le piazze e gli spazi pubblici intorno alla Fiera, pari a 73.000 mq, il verde in piazza Giulio Cesare-Largo Africa (9.500 mq), il giardino d'inverno nel padiglione 3 (7.600 mq).
Il progetto supera la V.I.A. della Regione ma con numerose prescrizioni (15/12/05)
La Regione ha completato la procedura VIA del progetto con un giudizio positivo accompagnato da alcune prescrizioni che dovranno essere rispettate dai progetti edilizi che saranno presentati in Comune con la richiesta di permesso di costruire.
Ecco la pronuncia di compatibilità ambientale.
Risulta che tutto il progetto dovrà essere pesantemente modificato prima di presentare i permessi di costruire.
Per quanto riguarda la parte architettonica queste sono le prescrizioni:
in ordine
alla componente paesaggio
prima del rilascio dei titoli abilitativi alla
realizzazione delle opere, il Committente dovrà evolvere la
proposta progettuale al fine di perseguire un migliore
inserimento paesaggistico dell'intervento, operando sulla base
delle seguenti indicazioni:
a.
ricercare per i tre grattacieli e per l'area centrale una matrice riconoscibile e di
connettività, nell'ambito della quale far emergere i caratteri
peculiari dei singoli oggetti ed alla quale correlare le diverse
architetture dello "arcipelago residenziale";
b.
affinare l'interazione - fisica o simbolica - dei nuovi
interventi con i caratteri di storicità ed emblematicità
dell'area di trasformazione, come consolidati nella percezione e
nella memoria collettiva;
c. verificare la possibilità di riproporre alcune assialità fondamentali di raccordo tra polo e contorno, con particolare riferimento alla prospettiva disegnata da via Buonarroti, piazza Giulio Cesare, ingresso principale Fiera, con riguardo sia ai coni visuali che agli indirizzi di tutela formulati nei provvedimenti di vincolo ai sensi del D.Lgs. 42/04.
Le risultanze
di tale processo dovranno essere adeguatamente documentate in
appositi elaborati, da sottoporsi alla valutazione del Comune di
Milano.
Gli aspetti problematici evidenziati sono i seguenti.
Aspetti problematici
Ad esito della
valutazione del progetto devono evidenziarsi, oltre alle
succitate risultanze, alcuni aspetti problematici suscettibili
di affinamento, di seguito sintetizzati:
-
l'intervento
proposto non sembra configurarsi nei termini della
"discontinuità coerente" auspicata dal Committente in
contrapposizione dialettica con un "conformismo artificioso";
dovrebbe quantomeno essere affermata con più chiarezza
l'auspicata funzione di polo;
-
dovrebbero
essere più efficacemente valorizzati i caratteri di storicità ed
emblematicità del sito esistente e delle sue architetture, con
particolare riferimento:
-
all'ingresso monumentale alla Fiera da piazza Giulio
Cesare, sottolineato dalla fontana, dalle assialità esistenti e
dalla simmetria dell'edificato perimetrale;
-
all'identificazione del luogo Fiera come recinto chiuso, accessibile solo attraverso porte, alcune delle
quali connotate come soglia urbana di qualità;
- alla
prevalente orizzontalità complessiva del sito, così come viene
percepito dall'esterno.
-
appare
importante
attenuare la disomogeneità figurativa riscontrabile all'interno
del polo, con particolare riferimento al complesso delle tre
torri; nella funzione iconica ad esse assegnata dovrebbe
rinvenirsi più nitidamente una strutturazione unitaria del segno
simbolico, seppure sottoarticolata in linguaggi diversi;
-
dovrebbe
essere affinato il rapporto tra polo e contesto, specie nella
definizione del nuovo margine, contrastando l'impoverimento
dell'identità gradualmente acquisita dal luogo, pur non senza
contraddizioni, nel corso del XX secolo;
- dovrebbe essere minimizzata la perdita delle assialità fondamentali preesistenti, da compensarsi mediante segni equivalenti.
Pieno successo del presidio davanti all'assessorato al territorio in via Pirelli 39 (30/11/05)
Gli abitanti della Fiera si sono ritrovati in via Pirelli 39 davanti all'ingresso dell'assessorato al territorio del Comune di Milano per manifestare contro il progetto Citylife.
Il presidio è stato fatto lì perchè i tecnici dell'Assessorato stanno preparando le controdeduzioni alle numerose osservazioni che sono state presentate dai cittadini e la delibera che dovrà essere approvata da parte della Giunta Comunale entro il 23 dicembre.
Poi partirà il ricorso al Tar dell'Associazione.
Lo striscione dell'associazione è stato steso davanti all'ingresso (vedi foto 1, foto 2), il volantino con le foto del quartiere fiera prima e dopo la cura Citylife è stato distribuito a passanti e dipendenti comunali. Rai 3 ha ripreso il presidio.
Presentate numerose osservazioni al PII Fiera (23/11/05)
L'Associazione ha preparato alcune osservazioni al PII che sono state sottoscritte da numerosi cittadini intervenuti in Assemblea (osservazioni 1, 2, 3, 4, 5, 6).
Il Prof. Brenna ha presentato una osservazione anche a nome dei proff. archh. Guido Canella, Pierluigi Cervellati, Giancarlo Consonni, Mario Fosso, Lodovico Meneghetti, Marco Prusicki, Edoardo Salzano, Graziella Tonon e degli archh. Federico Acuto e Vezio De Lucia.
Il Comune nei prossimi 30 giorni dovrà esaminarle e decidere con motivazione scritta se accettarle modficando il progetto o respingerle.
Le motivazioni saranno allegate alla delibera di approvazione del PII che la Giunta Comunale voterà entro il 23 dicembre. A nostro parere il provvedimento dovrebbe essere approvato dal Consiglio Comunale ma la Giunta dà una diversa interpretazione della nuova legge urbanistica regionale (legge 12/2005).
Assemblea del 22 novembre 2005
(22/11/05)
Si è tenuta martedì un'assemblea dei cittadini contrari al
progetto Fiera-CityLife, con la partecipazione di un pubblico
attento e interessato di oltre 170 presenze. Le criticità del
progetto, e le osservazioni che verranno presentate al Comune,
sono state illustrate dai relatori:
- Rolando Mastrodonato
- Presidente dell'Associazione
- Michele Sacerdoti -
"Il Progetto, i rendering, i disastri, raffrontiamo presente e
futuro con i grattacieli"
- Giorgio Ragazzi -
"Viabilità e traffico"
- Sergio Brenna -
"Aspetti urbanistici e ricorso al TAR"
Sono intervenuti, tra gli altri:
- Davide Corridore,
Dario Fo e Milly Moratti, candidati a Sindaco della Città di
Milano alle primarie dell'Unione
- Daria Colombo e Gigio
Alberti
- Giuseppe Boatti,
docente di Urbanistica al Politecnico di Milano
- Luca Beltrami Gadola, imprenditore
- Gianni Occhi, Basilio Rizzo e Maurizio Baruffi, consiglieri comunali di Milano
I tre candidati a Sindaco di Milano, giudicando il progetto "disastroso" per la città, si sono impegnati, in caso di vittoria alle prossime elezioni comunali, a modificare sostanzialmente il progetto, innanzi tutto riducendo la volumetria complessiva. E' infatti proprio la volumetria edificatoria abnorme all'origine degli aspetti più negativi del progetto: insolubili problemi di traffico, altezze eccessive degli edifici, verde inadeguato, aumento dell'inquinamento.
Al termine dell'assemblea molti cittadini presenti hanno
sottoscritto le osservazioni al PII da presentare in Comune.
La prossima iniziativa dell'Associazione sarà un presidio davanti
all'assessorato dell'Urbanistica (via Pirelli 39), mercoledì 30
novembre dalle ore 16.
Valutazione di Impatto Ambientale: l'Associazione presenta ulteriori osservazioni in Regione alle integrazioni presentate dalla Fiera, i rendering (21/11/05) (aggiornato il 18/4/06)
Prosegue in regione l'iter della Valutazione di Impatto Ambientale del progetto Citylife. L'Associazione aveva presentato il 29 agosto cinquanta pagine di osservazioni allo studio di impatto ambientale della Fiera preparate da Michele Sacerdoti.
A queste si erano aggiunte il 28 settembre le osservazioni critiche della Provincia (testo completo della delibera).
Il 19 ottobre la struttura V.I.A. della Regione inviava a Sviluppo Sistema Fiera una ampia richiesta di approfondimenti e chiarimenti sugli aspetti urbanistici, infrastrutturali, ambientali e commerciali.
Il 4 novembre Sviluppo Fiera forniva un documento di 140 pagine di integrazioni.
Il 21 novembre l'Associazione ha presentato ulteriori osservazioni preparate da Michele Sacerdoti al documento di integrazioni.
Nel documento di integrazioni Sviluppo Fiera ha fornito rendering e sezioni delle strade intorno al nuovo quartiere nei punti in cui i nuovi edifici sono più bassi, in modo da dimostrare che essi non incombono sugli edifici esistenti.
A una precisa richiesta di evidenziare le soluzioni alternative presentate in sede di concorso dagli altri progettisti, Sviluppo Fiera si è limitata a presentare le alternative studiate dai progettisti di Citylife e ha ipotizzato alternative addirittura peggiori di quella proposta, evitando accuratamente di parlare della soluzione presentata da Renzo Piano. In questo modo ha sostenuto che la soluzione presentata è la migliore di tutte quelle possibili, con una incredibile mistificazione della realtà.
Ha ipotizzato di mettere tutti gli edifici in centro e il parco intorno, tutti gli edifici a destra e il parco a sinistra e viceversa, gli edifici intorno e il parco in centro, gli edifici a destra e a sinistra e il parco in mezzo ma non la vera alternativa, cioè gli edifici addossati alla parte che resta della Fiera e il verde nel triangolo sud-est.
Sulle ombre create dagli edifici sul verde, ha sostenuto che le ombre non impediscono alle piante di sopravvivere in quanto l'inverno non crescono: ma non si dice che sono i bambini e gli adulti che vogliono d'inverno nel parco il sole , e non l'ombra e il freddo e proprio nella parte più buia è previsto un parco giochi per bambini.
Sulla parte di parco sopra i parcheggi sotterranei si sostiene che si possono piantare tranquillamente piante di prima grandezza, cosa che a Milano viene sconsigliata dal Settore Parchi e Giardini del Comune, e si dimentica che le grate di areazione del parcheggio copriranno il 18% dell'area.
Ecco alcuni confronti tra la situazione attuale e la situazione futura dopo la realizzazione del progetto.
(I rendering dalla seconda riga in poi sono stati realizzati nell'anno accademico 2005-2006 dagli studenti del laboratorio di progettazione urbanistica del corso di laurea in architettura del Politecnico di Milano)
Repubblica e il Corriere scrivono delle tremila firme raccolte contro il progetto Fiera e della prossima assemblea (20/11/05)
Gallione in prima pagina sulla cronaca milanese di Repubblica Fiera, tremila firme contro i grattacieli e Giannattasio sul Corriere Ex-Fiera, ricorso al tar contro Citylife, Gli abitanti: troppo cemento e poco verde hanno dato grande rilievo all'assemblea di martedì 22 novembre.
Calano le ombre sul quartiere fiera: assemblea martedì 22 novembre alle 21 al Cinema Teatro Orizzonti presso la parrocchia di S. Ildefonso in Piazzale Damiano Chiesa (16/11/05)
L'Associazione ha indetto un'assemblea per fare il punto sulla situazione del progetto Citylife il 22 novembre alle 21 al cinema parrocchiale di piazzale Damiano Chiesa ed un presidio il 30 novembre alle 16 in via Pirelli 39 davanti all'assessorato all'urbanistica. Ecco il volantino da stampare e diffondere. Partecipate numerosi.
La nostra opposizione è causata da:
-
VOLUMETRIA ECCESSIVA
-
VIABILITA': A RISCHIO DI COLLASSO
-
OMBRE CHE CALANO SUL QUARTIERE
-
AREA VERDE: SOLO LA META' DEL "CENTRAL PARK" PROMESSOCI DA
ALBERTINI E IN OMBRA
- NOI E IL NOSTRO PARERE: ASCOLTATI A FATICA MA POCO CONSIDERATI
Durante l'assemblea verranno illustrate e si potranno sottoscrivere le osservazioni al P.I.I. che l'Associazione protocollerà il 23 novembre in Comune.
L'Associazione ha partecipato alla manifestazione di domenica 13 dicembre all'Isola contro il progetto Garibaldi-Repubblica e per la salvezza del Bosco di Gioia (13/11/05)
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ha portato la solidarietà dei cittadini della zona Fiera ai cittadini dell'Isola e vie limitrofe che hanno manifestato nella giornata di blocco al traffico contro le eccessive volumetrie del Progetto Garibaldi-Repubblica, che porteranno a causa dei nuovi residenti e impiegati ulteriore traffico e inquinamento nel quartiere.
Si tratta di 1 milione di metri cubi di cemento, prevalentemente uffici pubblici e privati: nuova sede della Regione al posto del Bosco di Gioia, nuova sede del Comune, Città della Moda, Università e Museo della Moda, palazzo della Milano Assicurazioni, grattacieli sull'area ex-Varesine, palazzi residenziali sui giardini di via Confalonieri e al posto della Stecca degli Artigiani, con altezze comprese tra i 13 e i 35 piani. L'indice territoriale è di 1,65 mq/mq, ancora più alto dell'indice di 1,15 mq/mq del nuovo quartiere Fiera di Citylife. Per servire i nuovi palazzi la via Volturno diventerà ad alto traffico, dividendo in due il quartiere.
Ecco lo striscione dell'Associazione con il presidente Mastrodonato insieme a Dario Fo e Franca Rame.à
Il Comune pubblica il PII Fiera: scadenza per le osservazioni il 23 novembre e approvazione entro il 24 dicembre (24/10/05)
E' stato pubblicato il 24 ottobre sul Corriere della Sera l'annuncio dell'avvenuta pubblicazione del PII Fiera.
Il programma sarà disponibile alla libera visione in via Pirelli 39 fino all'8 novembre e nei successivi 15 giorni potranno essere presentate osservazioni. Entro i succesivi 30 giorni il Comune dovrà preparare le controdeduzioni e approvare il piano, pena la decadenza del PII.
Non è chiaro se il piano sarà approvato dalla Giunta o dal Consiglio Comunale e cosa succederà se la Regione chiederà delle modifiche a conclusione della Valutazione di Impatto Ambientale.
Il progetto di Citylife fortemente criticato all'Ordine degli Architetti (20/10/05)
Giovedì 20 ottobre 2005, alle ore 21.15, presso la sede della
Fondazione dell'Ordine degli Architetti in via Solferino 19, si è
tenuto l'incontro "Milano com'è e come sarà. La
trasformazione dell'area ex Fiera Campionaria: un tema urbano".
La serata voleva proporre un momento di approfondimento e di
dibattito intorno a ciò che finora è stato scarsamente diffuso dal
punto di vista tecnico, in rapporto alla preponderante
comunicazione visiva dell'effetto finale atteso da tutti i
milanesi.
Nel corso della serata sono intervenuti Alessandro Balducci, Ugo
De Bernardi, Francesco Dal Co, Vittorio Magnago Lampugnani.
Conduttori: Giulio Barazzetta e Marco Engel.
Ha introdotto il dibattito Giulio Barazzetta del Consiglio dell'Ordine degli Architetti. E' seguita una lunga presentazione del progetto da parte di De Bernardi, Presidente di Citylife, che aveva portato anche un plastico e delle tavole. Sono seguiti gli interventi fortemente critici di Balducci del Politecnico di Milano e Magnago Lampugnani del Politecnico di Zurigo.
Dal Co, direttore di Casabella e consulente della Fiera nella preparazione della gara, ha difeso il progetto citando le forti critiche rivolte a suo tempo alla Tour Eiffel di Parigi e al Rockefeller Center di New York, e l'unanime apprezzamento successivo alla costruzione.
Il Prof. Brenna del Politecnico è intervenuto dal pubblico criticando il progetto per le volumetrie e la distribuzione planivolumetrica e ha chiesto all'Ordine degli Architetti di intervenire in sede legale perchè venga bandito un concorso internazionale di progettazione per le opere che vengono costruite con gli oneri di urbanizzazione e le monetizzazioni, cioè il Museo del Design ed il Museo del Bambino. La Corte Europea ha dato ragione all'Ordine sul caso analogo del Teatro degli Arcimboldi alla Bicocca.
Mastrodonato è intervenuto in quanto Presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano.
Sacerdoti, consulente della stessa Associazione ha fatto notare che:
Marco Camarata di Pirelli RE ha sostenuto invece che il master plan deve essere definito dai developers, come è avvenuto in questo caso ma ha chiesto una minore prevalenza del prezzo nelle gare.
Magnago Lampugnani ha replicato che invece si deve mediare tra l'interesse pubblico e privato e quindi il master plan non puòessere lasciato ai developers che tendono a massimizzare i loro vantaggi e scaricare all'esterno del piano gli svantaggi. Ha finito citando Loos: "ogni città ha gli architetti che si merita".
Folleggiano sulle nostre teste: gala del Comune a New York, l'urbanistica rilancerà Milano (13/10/05)
Ecco cosa fa Albertini con i soldi dei milanesi: festeggia a New York il progetto Fiera e la svendita del territorio agli imprenditori edilizi con 300 invitati, investitori americani e architetti, tra cui Daniel Libekind.
"L'urbanistica rilancerà Milano" dice il Corriere, sarà vero ?
Intervista a Libeskind e allarme sull'esito del progetto Citylife sul Sole 24 Ore (8/10/05)
Il supplemento del Sole 24 Ore MondoImmobiliare di sabato 8 ottobre dedica un ampio spazio ad una intervista a Libeskind dal titolo "Il segreto ? Conciliare arte e costi" e ad un articolo dal titolo: Vita dura per il Polo milanese: critiche e ricorsi al TAR incombono su CityLife.
Nell'intervista alla domanda:
Come siete riusciti a conciliare un progetto così innovativo come Fiera Milano con gli inevitabili vincoli di bilancio ? risponde:
"Sappiamo che nel mondo ci sono cinque elementi: l'acqua, il fuoco, l'aria, la terra e ... i soldi. Sappiamo che il mercato fa parte della realtà, io non sono mai stato una di quelle prime donne che pretende di progettare qualcosa e avere poi un imperatore che la costruirà così com'è. La conciliazione del progetto con il quadro economico è sempre stata la sfida dell'architettura, nel passato così come nel presente e lo sarà anche nel futuro. Perciò bisogna fare in modo che ciò che è bello rientri in qualche cosa di possibile, non soltanto economicamente ma anche socialmente".
Ecco i dati dei costi di costruzione a mq forniti da Fondazione Fiera:
mentre gli edifici residenziali costano mediamente 1050 €/mq. I costi dell'architettura di Libeskind si fanno sentire.
Il Museo del Design, dal costo totale di 21 milioni di euro, viene interamente finanziato con gli oneri di urbanizzazione pagati da Citylife al Comune di Milano e che si sarebbero potuti utilizzare per altri scopi.
Il secondo articolo parla delle critiche al progetto di Croiset, Botta e Gregotti e del prossimo ricorso al TAR contro l'approvazione del PII da parte dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano.
Il ricorso, oltre alle questioni dell'adozione e approvazione da parte della Giunta e non del Consiglio, si riallaccerà al precedente ricorso già presentato contro l'approvazione della variante all'accordo di programma e non ancora discusso. E' stata contestata l'eccessiva volumetria concessa alla Fondazione Fiera (1,15 mq/mq).
La Provincia fa pesanti osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale (28/9/05)
L'assessore al territorio della Provincia Pietro Mezzi dei Verdi ha emesso un comunicato stampa sulle osservazioni alla V.I.A. approvate oggi dalla giunta.
"Progetto vecchia Fiera: così non va" dichiara l'assessore.
"L'area del quartiere storico Fiera di Milanoè oggetto di un
importante e imminente processo di trasformazione e la Provincia
di Milano, come da normativa regionale, ha espresso il suo parere
nell'ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale
relativa al programma integrato di intervento predisposto dal
Comune di Milano.
La delibera della Giunta provinciale, approvata oggi, avanza la
richiesta di una serie di modifiche al progetto, essenziali
affinchè l'importante intervento non produca pesanti effetti
negativi."
"La palla ora passa alla Regione - afferma Pietro Mezzi, assessore provinciale milanese al territorio e parchi - la valutazione di impatto ambientale che abbiamo preparato è uno strumento decisivo per correggere evidenti carenze e storture del progetto sulla vecchia Fiera. Mi auguro che le nostre preoccupazioni siano raccolte e le osservazioni tradotte in interventi concreti".
Ecco il comunicato stampa della Provincia e la delibera della Giunta.
Pesante attacco al progetto dell'arch. Gregotti su Panorama: "si veda per tutti il caso sciagurato del concorso per l'area centrale della Fiera" (20/9/05)
Intervenendo su Panorama a proposito dell'appello di Paolo Portoghesi e altri contro l'invasione degli architetti stranieri in Italia, da lui sottoscritto, Vittorio Gregotti parla del concorso per l'area centrale della Fiera:
"Infine vi è la questione della competenza dei componenti delle giurie di molti grandi concorsi, una questione che in Italia si va ogni giorno aggravando, e che ha responsabilità tanto grandi da far sperare sovente che agli esiti dei concorsi non seguano le realizzazioni.
Si veda per tutti il caso sciagurato del concorso per l'area centrale della Fiera".
In effetti non c'è stata una vera commissione di concorso, ma il consiglio di amministrazione di Sviluppo Sistema Fiera composto da Claudio Artusi (ingegnere meccanico), Marcello Botta (imprenditore edile), Giorgio Montingelli (commerciante), Rodrigo Rodriques (manager), Luigi Roth (manager), con la collaborazione di Lazard & Co. Real Estate e con l'assistenza dei rappresentanti del Comune di Milano (Giancarlo Tancredi) e della Regione Lombardia (Enrico Capitanio)
"Una commissione di undici esperti di varie discipline e di comprovata capacità, indicati da Fondazione Fiera Milano, ha fornito gli elementi e le analisi necessarie a supportare la decisione finale della commissione" (dal libro di Luigi Roth e Claudio Artusi, Fiera Milano: la trasformazione del polo urbano, il Sole 24 Ore, 2005) ma la commissione non si è mai formalmente riunita nè da sola nè con il consiglio di amministrazione.
Gli esperti erano Kenneth Frampton (architettura), Cristophe Girot (architettura del paesaggio), Guido Martinotti (sociologia), Gaetano Morazzoni (infrastrutture), Lorenzo Ornaghi (governo delle reti di interesse), Bianca Pinto (estetica), Marco Romano (urbanistica), Giorgio Rumi (storia), Lanfranco Senn (economia urbana), Deyan Sudijc (architettura), Bernhard Winkler (mobilità) ma non sono stati loro a definire la short list tra cui ha vinto il progetto che ha fatto l'offerta più alta.
"Agli esperti, alla luce della multidisciplinarietà delle loro competenze, da quelle più strettamente tecniche a quelle legate al rapporto tra città. trasformazione e impatto socio-economico sulla comunità, è stato chiesto non di esprimere un giudizio, bensì di aiutare la commissione a leggere e decodificare ogni progetto, ciascuno dal proprio punto di vista" (ibidem).
Inoltre c'è un altro componente della commissione che non è stato esplicitato, ma di cui il libro parla: il presidente della Regione Roberto Formigoni. "Nella fase finale ha voluto partecipare di persona, dando alcuni strumenti di giudizio, che allargassero il campo visivo. In particolare mettendo l'accento sul fatto che per la Regione, restando nella massima coerenza con le linee guida, era importante l'emblematicità dell'intervento "(ibidem).
La difficoltà della decisione per una commissione non abituata a
valutare progetti di architettura è illustrata nell'intervista al
rappresentante della Regione Capitanio:
"Quando siamo arrivati al momento della decisione abbiamo avuto,
almeno per un attimo, la tentazione di mettere tutti i progetti in
short list, di non decidere, perchè nessuno voleva imporsi
sull'altro o fare rinunce dolorose. Il dottor Roth, fino a quel
momento più distaccato, in ascolto, è intervenuto con grinta ,
dicendo di voler scegliere, anzi, che avremmo dovuto scegliere,
altrimenti non avremmo fatto il nostro dovere di Commissione.
Questo ci ha riportato alla realtà: la tentazione buonista,
infatti, avrebbe tra l'altro potuto indurre a pensare che
l'aggiudicazione fosse determinata dall'interesse economico della
Fiera" (ibidem).
Peraltro vi sono dubbi che le offerte economiche in busta chiusa, consegnate ad un notaio, non fossero note ai membri della commissione in quanto sembra che Citylife avesse detto a molti quale era la sua offerta economica.
L'ingegner Claudio de Albertis, presidente dell'Ance, intervenendo nel dibattito sull'appello sul sito del Corriere, ha scritto:
"Costruzioni di vetro e titanio con costi di manutenzione altissimi, bilanci energetici squilibrati, vivibilità dubbia, compatibili solo con poche funzioni pubbliche o con funzioni private di alta rappresentanza. Un mercato nei fatti marginale che ha però condizionato le aspettative estetiche di committenti e fruitori intrigati dagli effetti speciali e dalla eccezionalità del segno. Tutto questo mentre il resto del mondo deve fare i conti con le giuste istanze della ricerca sul contenimento energetico e con il potere di acquisto di utenti che non sono sempre o soltanto la fondazione Guggenheim. Trovo quindi davvero giusto aprire un dibattito e una riflessione generale sui futuri modelli insediativi veramente compatibili con i caratteri e l'economia del nostro paese, in assoluta libertà rispetto ai lacci del passato e magari in coerenza con la nostra ultima vera stagione di sperimentazione che è stata quella del 900. Una generazione di maestri, architetti, ingegneri e costruttori che ci ha lasciato architetture che ancora oggi costituiscono un riferimento per progettisti internazionali che, in molti casi, non hanno saputo proporre se non l'estetica del "famulo strano"."
Consiglio Comunale straordinario sul PII Fiera: la maggioranza non riesce a votare il suo ordine del giorno favorevole al PII Fiera, gli interventi dell'Associazione (15/09/05) (aggiornato il 21/9/05)
Grande battaglia in Consiglio Comunale sul progetto Fiera di Citylife. Da una parte il sindaco Albertini, l'assessore al Territorio Verga, l'amministratore delegato di Fiera Artusi, i consiglieri di maggioranza del Polo, dall'altra il Prof. Brenna del Politecnico, Mastrodonato, presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano e i consiglieri di opposizione.
Il Presidente del Consiglio Comunale non si è presentato in polemica con la Giunta, che ha violato l'impegno di non adottare il PII prima del Consiglio Straordinario.
In mezzo alla sala l'oggetto del contendere, un grande plastico dell'ultima versione del progetto.
Il Polo ha presentato un ordine del giorno che sostanzialmente approvava il programma, con blande richieste di modifica, mentre l'opposizione ha presentato un ordine del giorno di forte critica che impegna la giunta:
- a non procedere all'approvazione del P.I.I. presentato,
- a rivedere il P.I.I. insieme alla Fondazione Fiera seguendo i seguenti criteri:
o una profonda revisione al ribasso della volumetria concessa, che la riavvicini a quella concessa in altri piani di riqualificazione urbana, con la presenza di una quota del 50% di edilizia residenziale convenzionata e/o in locazione e/o pubblica,
o compattamento dell'edificazione verso la Fiera, abbassamento dell'altezza degli edifici e creazione di un ampio parco lungo le strade perimetrali,
o realizzazione contestuale di infrastrutture di trasporto pubblico su ferro,
o inclusione di edilizia convenzionata per il 20% della volumetria
- a coinvolgere il quartiere nelle fasi di riprogettazione dell'intervento,
- a sottoporre alla Commissione Urbanistica e al Consiglio Comunale per l'adozione la nuova versione del programma.
All'inizio della seduta l'arch. Tancredi del Comune ha illustrato i dati urbanistici del programma.
Ha preso la parola il Prof. Brenna che ha duramente criticato il progetto. Ecco il suo intervento.
E' seguito l'intervento di Artusi, che ha portato in sua difesa una rassegna stampa internazionale favorevole al progetto di Citylife.
E' stato costretto ad ammettere che i 523 milioni di euro incassati dalla vendita del terreno non servono solo a finanziare il nuovo polo fieristico esterno ma anche ad espandere la Fiera acquistando fiere straniere. Quindi i cittadini milanesi pagheranno sulla loro pelle con la cementificazione del loro territorio le ambizioni internazionali della Fiera di Milano.
E' intervenuto successivamente il presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano Rolando Mastrodonato che ha rivolto un appello ad Albertini di ascoltare le richieste del quartiere ed ha approfondito le critiche al progetto dal punto di vista degli aspetti finanziari, dell'impatto paesistico, delle ombre riportate dagli edifici sul parco, del verde e del traffico.
Durante la sua presentazione e quella del prof. Brenna Michele Sacerdoti ha proiettato da computer delle diapositive per illustrare i vari aspetti, con un confronto con il progetto presentato al concorso dall'arch. Renzo Piano e con numerosi rendering dei nuovi edifici come saranno visti dalle strade del quartiere, delle ombre sul parco a varie date e giorni e delle strettoie tra gli edifici.
Si è aperto un ampio dibattito sul progetto, sostenuto con battimani dal folto pubblico, durato dalle 16.3 fino alle 21. Tra il pubblico numerosi esponenti della Fiera in sostegno del progetto.
L'assessore Verga ha definito la Fiera un "privato virtuoso" e ha ammesso che il Comune ha dato solo un supporto tecnico al concorso senza dare alcune prescrisioni vincolanti. Ha citato una enciclica sulla sussidiarietà di Papa Ratti e un elogio dei grattacieli ("le nostre Dolomiti") dell'arch. Lodovico Belgiojoso nel lontano 1956.
L'opposizione ha criticato il fatto che il Comune non abbia richiesto alcuna edilizia in locazione e convenzionata o pubblica nell'area nonostante il grande bisogno di alloggi a canone agevolato a Milano. Gli appartamenti saranno venduti a 6.000 euro al metro quadro.
La presidente della commissione territorio Martini Giobbi ha sostenuto che i consiglieri sono stati ascoltati nel corso di numerose commissioni, cosa assolutamente falsa per quanto riguarda il P.I.I.: i consiglieri hanno visto il progetto per la prima volta oggi e capivano ben poco anche del plastico, che non è stato neanche illustrato dai tecnici comunali.
Per l'opposizione sono intervenuti Fiano dei DS, Baruffi dei Verdi, Occhi di Rifondazione, Rizzo di Miracolo a Milano, Pantaleo della Margherita, Ciccioni del gruppo misto.
Gli interventi della maggioranza si sono limitati ad una generica difesa del progetto. Alla fine del dibattito si è passati al voto della mozione di maggioranza; l'opposizione ha prima chiesto che le due mozioni fossero discusse e votate insieme ma non ha avuto soddisfazione. Al momento del voto è uscita dall'aula e è mancato il numero legale perchè i consiglieri di maggioranza non erano in numero sufficiente.
Dopo la votazione l'opposizione è rientrata per votare il proprio ordine del giorno ma alcuni consiglieri di maggioranza sono usciti facendo mancare di nuovo il numero legale.
Il Consiglio non ha quindi approvato alcun ordine del giorno ma la maggioranza non è riuscita ad avere un sostegno ufficiale al progetto da parte del consiglio comunale, come non era riuscita ad averlo dal consiglio di zona 8.
La Giunta è sempre più isolata dalla città e si prepara ad approvare il PII dopo il periodo necessario per ricevere e controdedurre le osservazioni, due mesi al massimo. Poi partiranno i ricorsi al TAR contro il PII che sia l'Associazione che alcuni consiglieri di opposizione hanno promesso per violazione delle norme urbanistiche. A meno che Fiera e Citylife non accettino di aprire una trattativa per rivedere totalmente il progetto, il quale rischia anche di non superare la Valutazione di Impatto Ambientale.
Leggi in rassegna stampa gli articoli pubblicati.
L'Assessore al Territorio della Provincia di Milano chiede modifiche al progetto nell'ambito della Valutazione di Impatto Ambientale (15/09/05)
Ecco il Comunicato Stampa dell'Assessore che condivide le critiche dell'Associazione.
Il progetto per la riqualificazione dell'area della ormai ex Fiera di Milano deve essere esaminato, come previsto dalla normativa regionale, dalla Provincia di Milano sotto il profilo della valutazione di impatto ambientale. Gli uffici dell'Assessorato provinciale al territorio e parchi termineranno entro la fine del mese l'esame delle caratteristiche dell'intervento. Al momento attuale sono state evidenziate alcune criticità, soprattutto su alcuni aspetti.
Preoccupa l'elevata densità edilizia, l'eccessiva altezza dei nuovi edifici sul margine dell'area rispetto a quelli esistenti e la mancanza di un disegno urbanistico unitario capace di raccordare i nuovi edifici a quelli esistenti: molti dei quali di elevata qualità architettonica riferibile agli anni Trenta. Richiede inoltre maggiore attenzione la soluzione prospettata per piazza Giulio Cesare: qui sarà l'accesso principale al parco e, anche in considerazione del vincolo paesistico esistente sull'asse piazza Giulio Cesare-via Buonarroti-piazza Piemonte, è necessario progettare correttamente tutto l'insieme dal punto di vista dell'architettura dei giardini.
Per quanto riguarda la superficie destinata a parco, la scelta di un perimetro frastagliato soffocato tra i blocchi residenziali - a differenza di una geometria più compatta - la rende in pratica inutilizzabile come vero parco. Inoltre la densità di specie alberate previste è molto bassa, senza dimenticare che un terzo della superficie a verde poggerà sopra i parcheggi sotterranei, disponendo così di uno strato di terreno scarsamente sufficiente a evitare serie problematiche alle specie vegetali.
"Il progetto presentato non va bene - afferma l'assessore provinciale al territorio e parchi Pietro Mezzi - è indispensabile salvaguardare le aspettative per la realizzazione di un pezzo di città armonico, verde, facilmente accessibile con il trasporto pubblico e che non induca congestione di traffico. Vogliamo impedire che un insediamento così importante su un'area strategica per la città di Milano comprometta la corretta vivibilità dei cittadini per i prossimi trent'anni".
Arch. Chipperfield: la città lasciata ai developers si prostituisce al miglior offerente (15/09/05)
L'architetto inglese David Chipperfield, uno dei partecipanti al concorso della Fiera con AIG/Lincoln (vedi scheda), è stato intervistato da Silvia Milesi del Giornale dell'Architettura.
"E il concorso per l'area della Fiera di Milano ? Che ruolo ha avuto la committenza sull'esito del concorso ?
Voleva vendere l'area al migliore offerente e l'Amministrazione ha declinato le proprie responsabilità di committente pubblico trasferendo tutto su un piano puramente economico: si è chiesto agli architetti di produrre un segno di riconoscimento. La città lasciata in mano ai developers si prostituiscer al miglior offerente; diventa un campo dove proliferano le operazioni più redditizie e più tristi."
Rileggiamo il commento del Giornale dell'Architettura di ottobre 2004 sul progetto (14/9/05)
L'articolo Non sempre vincono i migliori, la shortlist del Giornale dell'Architettura , l'esame dei progetti per la Fiera esposti alla Triennale dimostra che Milano sta perdendo un'occasione per costruire un pezzo di città di alta qualità architettonica di Pierre-Alain Croset.
"Finalmente è possibile dimostrare non solo che "ha vinto il peggiore", come molti hanno affermato spontaneamente fin dalla comunicazione del risultato, ma soprattutto che la città di Milano ha effettivamente perso l'occasione di costruire un pezzo di città di alta qualità architettonica e urbana. Ognuno potrà facilmente constatare che il progetto vincitore non meritava in ogni caso di entrare nella shortlist dei 2 o 3 progetti che rispondevano meglio alle "linee-guida" della progettazione."
Tra i cinque progetti selezionati il vincitore è considerato il peggiore, mentre il migliore è considerato quello di Piano.
"L'assenza di un chiaro disegno urbano non è sorprendente. Basta leggere le motivazioni del progetto: "fare sì che il nuovo centro di Milano sia una sorta di stratificazione tettonica in cui si ordinano accadimenti architettonici che si compiacciono delle proprie differenze". Più che emblematico di una "nuova Milano", il progetto è emblematico della autoreferenzialità di una parte dell.avanguardia architettonica internazionale. Nessun riguardo per le relazioni con la città esistente, quindi. E il lettore da solo potrà giudicare: risponde questo progetto ai criteri di "vivibilità del luogo", di "qualità architettonica e ambientale"? "
PIERRE-ALAIN CROSET
Consiglio Comunale straordinario sul PII Fiera giovedì 15 settembre dalle 16.30 alle 22, due interventi dell'Associazione (9/9/05)
Il Consiglio Comunale di Milano si riunisce in seduta atrsordinaria per trattare il tema del PII Fiera. Vi saranno in apertura due interventi dell'Associazione, del presidente Rolando Mastrodonato e del consulente Prof. Arch. Sergio Brenna.
Per la Fondazione Fiera interverrà il presidente Roth, per il Comune l'assessore Verga.
Sarà una giornata importante per il futuro di Milano.
Partecipate numerosi nella tribuna del pubblico di Palazzo Marino in piazza Scala per sostenere gli interessi del quartiere e della città contro la cementificazione del territorio. L'ingresso è libero.
I giornali riportano le critiche dell'Associazione e dell'opposizione all'adozione del PII Fiera (7/9/05)
Rolando Mastrodonato, presidente dell'Associazione, ha dichiarato al Corriere: "presenteremo un altro ricorso, perchè questa era una delibera che doveva passare in consiglio e non in giunta. C'è uno sprezzo assoluto dei cittadini."
Al Giorno ha dichiarato: "Primo: non esiste un parco ma un'area verde a uso dei privati. Secondo: le volumetrie sono eccessive. Terzo: non c'è un piano di impatto ambientale. Noi residenti temiano che una volta ultimati i lavori saremo assediati dalle auto."
Il Consigliere dei Verdi Baruffi ha dichiarato al Giorno: "E' stato uno schiaffo al consiglio, a luglio l'assessore Verga si era impegnato a non adottare il piano prima della discussione in aula. La Giunta ha dato uno schiaffo anche alla sua maggioranza, perchè, a parte Forza Italia, gli altri partiti della Casa delle Libertà avevano firmato con il centrosinistra la richiesta di un Consiglio straordinario sulla Fiera".
Il Consigliere dei Rifondazione Occhi ha aggiunto: "E' stato messo in atto un tradimento nei confronti del Consiglio Comunale e dei residenti".
Attacca Basilio Rizzo, consigliere di Miracolo a Milano: "Quello della giunta è un atto di arroganza. Ci era stato infatti assicurato che il via libera all'adozione del piano integrato di intervento sarebbe arrivato solo dopo il consiglio comunale straordinario sulla Fiera del 15 settembre".
La Giunta Comunale adotta a sorpresa il P.I.I Fiera Polo Urbano senza attendere la discussione del consiglio comunale straordinario, grave offesa ai consiglieri comunali e alla città (6/9/05)
Ecco il comunicato stampa sul sito del Comune di Milano e la delibera di adozione.
Colpo di mano di Albertini: la giunta comunale adotta a sorpresa il P.I.I. della Fiera senza aspettare la discussione del consiglio comunale straordinario.
Tanto, dice l'assessore Verga, i consiglieri comunali avranno un mese di tempo per presentare osservazioni e quindi il consiglio comunale cade in questo periodo: la giunta poi affettuerà l'approvazione definitiva e potrà ignorare le osservazioni dei consiglieri.
In luglio la giunta, nel chiedere lo spostamento del consiglio comunale a settembre, si era impegnata con i consiglieri a non adottare il piano fino alla discussione in consiglio: la promessa è stata stracciata.
La giunta ha anche ignorato la sospensiva del Tar di Milano che ha sospeso l'adozione e l'approvazione di un piano attuativo da parte della giunta comunale di Monza ritenendo che questi atti sono di pertinenza del consiglio comunale fino all'approvazione del Piano di Governo del Territorio. Il Comune di Monza ha ricorso al Consiglio di Stato che non si è ancora espressso.
De Corato ha dichiarato che scadevano i termini per l'adozione, ma non è vero: la giunta aveva tempo fino al 20 settembre per adottare il P.I.I. ma ha corso il rischio di un'adozione che potrebbe essere annullata dal TAR.
Nel comunicato stampa Albertini e Verga elogiano il progetto, definito "una delle pagine più significative della storia della città" e "un progetto emblematico e rappresentativo a livello internazionale" , tanto da essere al centro del "dibattito nella prossima Biennale di Buenos Aires a fine settembre". Chissà cosa si discuterà a Buenos Aires a fine settembre, forse sarà un'occasione per Albertini o Verga di farsi un bel viaggio a spese del Comune.
"Con lo spostamento delle attività più impegnative a Pero - Rho e un progetto di grande qualità architettonica come quello proposto si tolgono i fattori di congestione per sostituirli con un intervento che restituirà un volto nuovo a questa parte importante della città".
Non si dice che le fiere più frequentate come lo Smau e l'Artigiano in Fiera resteranno in città e che la congestione aumenterà perchè al traffico indotto dalle fiere si sommerà quello indotto da 5.000 residenti, 5.000 inpiegati e 5.000 visitatori. Le simulazioni del traffico e gli interventi per renderlo più fluido si basano su dati di incerta attendibilità, che prevedono una generale diminuzione dell'uso delle auto in città nei prossimi anni.
"175.000 mq saranno dedicati alle aree a verde e alle piazze pubbliche pedonali connessi a un nucleo centrale compatto a verde di 90.000 mq. Nell'insieme si tratta del terzo parco della città storica dopo il Parco Sempione e i Giardini Montanelli (ex Porta Venezia)." dichiara Verga, mentre Albertini dichiara che il parco sarà addirittura "più grande dei Giardini Montanelli".
Chi ha ragione ?
In realtà si tratta di 86.000 mq di parco, meno degli 88.000 mq dei giardini di via Pallavicino e la metà dei 172.000 mq dei Giardini Montanelli. Queste sono le superfici ufficiali fornite la Settore Parchi e Giardini del Comune.
A questi si aggiungono 40.000 mq di piazze e percorsi pedonali. Per arrivare a 175.000 mq si devono aggiungere le piazze alberate già esistenti intorno al recinto fieristico e l'area del Vigorelli.
Si dice che il verde è aumentato rispetto al progetto vincitore di 15.000 mq: non è vero, è aumentato all'interno del recinto fieristico solo di 3.500 mq, un misero 4,3%. In compenso alcuni edifici residenziali sono passati da 15 a 27 piani, vi sono due torri da 23 e 27 piani che prima non c'erano. Altro che i due piani in più dichiarati da Verga in conferenza stampa.
De Corato poi ripete la favola che nel quartiere Garibaldi-Repubblica sarà creato un giardino di 100.000 mq quando sarà grande circa la metà.
Degli 86.000 mq di parco, 30.000 mq sono sopra i parcheggi sotterranei, tutta la zona sud-est, e quindi gli alberi piantati non potranno essere di prima grandezza, come dovrebbero essere vista l'altezza degli edifici intorno. Per non parlare dell'ombra che invaderà la maggior parte del parco tutto l'inverno e che lo renderà invivibile e delle strettoie tra gli alti edifici.
I soldi che incasserà il comune per gli oneri di urbanizzazione raddoppiati e per la monetizzazionde degli standard se ne andranno in opere faraoniche di dubbia utilità come il Museo del Design già previsto in Triennale e per il Museo del Bambino, la cui unica utilità è l'asilo nido e la scuola materna, peraltro ospitati nei piani alti contro le norme di legge. Il loro costo al mq è elevato, rispettivamente 2.000 e 1.500 euro al mq. e eventuali ribassi negli appalti non vengono riconosciuti al Comune.
Inoltre saranno utilizzati per ricostruire le caserme dei carabinieri e della polizia che dovranno essere spostate e per risolvere i problemi del traffico aggiuntivo prodotto dall'intervento. Infine la rifunzionalizzazione del Vigorelli per 12 milioni di euro non ha ancora un progetto definito.
Al netto di queste opere al Comune non rimarrà nulla.
Rimarranno invece alla città tre grattacieli di dubbio gusto, molto criticati sulla stampa e visibili da tutta la città, ed un complesso di edifici residenziali dai 14 ai 27 piani, anch'essi di dubbio gusto, che incomberanno sulle vie perimetrali e sugli edifici molto più bassi presenti nel quartiere. Saranno 900.000 mc di cemento con un rapporto con il terreno a disposizione che è il doppio di quello degli altri P.I.I..
Il parco, racchiuso tra alti edifici, sarà scarsamente fruibile e sarà sostanzialmente un verde condominiale che servirà per vendere meglio gli appartamenti residenziali. Ecco "la versione milanese del Central Park di New York" che tanto piace ad Albertini.
Per fortuna la nostra Associazione si prepara ad impugnare davanti al TAR il PII appena sarà approvato, speriamo con l'appoggio dei consiglieri comunali presi in giro dalla Giunta.
Intanto abbiamo presentato in Regione 50 pagine di osservazioni dettagliate su tutti gli aspetti della Valutazione di Impatto Ambientale che è appena stata avviata, sostenendo che il progetto non è sostenibile dal punto di vista ambientale.
La battaglia è solo agli inizi, speriamo che il "sogno" di Albertini non si realizzi, è solo un incubo.
Dibattito sul progetto Fiera alla Festa Nazionale dell'Unità il 14 settembre alle 18 al Caffè Incontro (2/9/05)
Caffè Incontro
Ore 18- Milano 2006:il governo delle grandi
trasformazioni urbane. Con Ugo De Bernardi, Emanuele Fiano,
Alessandro Pasquarelli, Piermauro Pioli, Giorgio Ragazzi, Basilio
Rizzo.
De Bernardi - il presidente di Citylife, Fiano - il capogruppo dei DS in Consiglio Comunale, Pasquarelli - amministratore delegato di Euromilano che ha costruito il PRU Certosa e direttore generale di Corcab Lombardia, consorzio regionale cooperative di abitazione, Pioli - consigliere provinciale dei DS e presidente commissione territorio in Provincia, Ragazzi - membro del direttivo dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano, Rizzo - consigliere comunale di Milano per Miracolo a Milano.
Partecipate numerosi per sostenere la battaglia dell'Associazione.
Ecco alcune fotografie della manifestazione del 18 giugno scorso in Piazza Arduino (7/8/05)
Sono state fatte alcune foto della manifestazione in piazza Arduino: i cartelli sono eloquenti !
striscione, con i cartelli, contro Ligresti, in mezzo alla strada
La stampa dà finalmente voce all'opposizione degli abitanti (28/7/05)
La Repubblica (con
intervista a Tognoli) e il Giorno (secondo articolo) del 28
luglio, il Sole 24 Ore
del 30 luglio (leggi la versione integrale della lettera inviata al
giornale) hanno dato ampio rilievo alla votazione in
consiglio di zona 8 ed alla opposizione del quartiere al PII.
Il progetta di Citylife comincia ad avere qualche crepa ancora
prima di essere realizzato. Il Consiglio Comunale del 15 settembre
potrebbe dargli un altro colpo.
Approvato in Consiglio di Zona 8 un emendamento del centro-sinistra molto critico sul P.I.I. Fiera ma la maggioranza fa saltare il numero legale sul voto finale (25/7/05)
Il consiglio di zona 8, che doveva dare il parere sul P.I.I. Fiera, ha approvato questa sera un emendamento del centro-sinistra in cui si chiede il dimezzamento delle volumetrie, il compattamento e aumento del parco, la realizzazione contestuale di infrastrutture di trasporto pubblico su ferro a servizio del nuovo quartiere e a beneficio dell'intera città tramite un aumento degli oneri di urbanizzazione previsti.
"Tutto ciò premesso, il Consiglio di Zona 8 ritiene che il progetto di riqualificazione del quartiere fieristico di Milano debba necessariamente prevedere, come suoi elementi basilari:
L'emendamento faceva parte di una mozione presentata dal centro-sinistra, che era all'ordine del giorno della seduta.
L'emendamento è passato con 13 voti a favore e 12 contrari, con il voto favorevole del consigliere della Lega e l'astensione di due consiglieri di AN su tre.
Il voto favorevole è stato anche il risultato degli interventi di membri dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano e del sottoscritto in apertura di seduta, con una dettagliata analisi dei punti deboli del progetto e dei pareri critici dei vari uffici comunali.
A questo punto la maggioranza ha interrotto la seduta e, dopo 5 minuti, è rientrata in aula. Si è passato alla votazione sul parere positivo preparato dalla maggioranza ma emendato in senso negativo dall'opposizione. Ha votato a favore l'opposizione, mentre quattro consiglieri di maggioranza si sono astenuti (il Presidente, Lega e due di Forza Italia). Gli altri consiglieri di FI e AN non hanno votato. Hanno votato 17 consiglieri, uno in meno del numero legale e quindi la mozione non è stata approvata e la seduta è stata sciolta.
Quindi alla fine il consiglio di zona 8 non ha espresso un parere ma di fatto la maggioranza del consiglio di zona ha bocciato il PII.
E' un importante segnale per la giunta comunale che voleva adottare il PII con il parere positivo della zona 8 e per il consiglio comunale che si riunirà in seduta straordinaria in 15 settembre. E' una parziale vittoria per gli abitanti del quartiere che si battono da mesi contro il progetto e per l'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano che guida la battaglia.
Il Corriere pubblica un'intervista a Italo Rota: "Le regole vanno rispettate, scorretto cambiare il progetto sulla Fiera" (24/7/05)
Ulteriore attacco al progetto Citylife: un progettista di Greenway, progetto scartato dalla shortlist finale, l'arch. Italo Rota, si lamenta che Citylife abbia cambiato il suo progetto, aumentando il verde.
In una intervista a Panza del Corriere dice che il parco non era adatto e il progetto non presentava un parco unitario come richiesto dal concorso e dai cittadini mentre il loro l'aveva.
In realtà neanche il nuovo progetto ha un parco unitario: il Corriere scrive che la dimensione è aumentata di 50.000 mq ma non è vero: è aumentata di 3.500 mq all'interno del recinto della Fiera e di 21.000 mq cconsiderando anche le piazze alberate all'esterno.
Inoltre solo 57.000 mq degli 86.000 all'interno del recinto sono su terra piena, il resto è su soletta sopra i parcheggi sotterranei e impedisce di piantare alberi di prima grandezza sopra i 20 metri, richiesti per riequilibrare l'altezza degli edifici circostanti.
Continuano esserci strettoie verso piazza Amendola (33 metri) e via Senofonte (40 metri). Togliendo i giardini privati intorno ai nuovi palazzi queste strettoie si riducono ancora.
Ecco il metodo Fiera: approvare il progetto che offre più soldi anche se incompatibile con il concorso e poi cercare di migliorarlo senza riuscirci, irritando gli altri concorrenti. Un esempio da replicare in tutta Italia e nel mondo !
I giornali parlano finalmente dell'opposizione del quartiere al progetto Citylife, la presentazione del libro di Roth e Artusi si rivela un boomerang grazie al nostro intervento in sala (21/7/05)
Il presidente dell'Associazione Mastrodonato è stato intervistato da giornalisti e televisioni prima dell'inizio della presentazione ed i risultati si vedono: il Corriere ha parlato di noi ed ha pubblicato una intervista al Prof. Benevolo in cui critica la metodologia seguita dal Comune e propone addirittura che tutto il recinto fieristico diventi un grande parco.
La Repubblica ha parlato della nostra opposizione, ma il miglior articolo è quello di Scarane su Italia Oggi, in cui viene dato grande rilievo nei titoli e nel testo alle nostre iniziative. Italia Oggi è molto letto dai professionisti del settore finanziario ed immobiliare, quindi il messaggio è importante: il progetto è a elevato rischio di fallimento.
Fondazione Fiera ha presentato lo studio di impatto ambientale in Regione il 16 luglio, dobbiamo presentare le osservazioni entro il 31 agosto (21/7/05)
Un altro colpo basso della Fondazione Fiera: ha pubblicato l 'avviso di predisposizione dello studio di impatto ambientale del P.I.I. sul Giornale di sabato 16 luglio. Abbiamo tempo 45 giorni per presentare osservazioni sul piano, e quindi fino al 30 agosto, la Provincia ha 60 giorni, cioè fino al 14 settembre.
E' chiaro il tentativo di non fare arrivare alcuna osservazione.
Ma noi lavoriamo anche in agosto, e dopo avere avuto copia della documentazione, ci metteremo a lavorare.
Abbiamo chiesto aiuto ad autorevoli esperti di urbanistica, traffico e verde urbano per contestare i vari aspetti del P.I.I., anche loro lavoreranno in agosto nell'interesse della città in modo che il P.I.I. non superi la valutazione di impatto ambientale.
Il libro sulla Fiera presentato il 20 luglio scorso
faceva grandi elogi al ruolo costruttivo della Regione e del suo
dirigente Enrico Capitanio, che ha fatto parte della Commissione
di valutazione dei progetti, su incarico di Formigoni. Vedremo se
la Regione saprà mantenersi neutrale nella valutazione
dell'impatto ambientale del progetto che ha contribuito a
scegliere e se si renderà conto del grave errore commesso
nell'inserire in short list il progetto vincitore. Errare è umano,
perseverare è diabolico
Le osservazioni potranno essere utilizzate anche quando sarà adottato il P.I.I. da parte del Comune.
Speriamo che la Provincia porti anch'essa osservazioni negative sul progetto, nell'interesse della futura città metropolitana.
La Fondazione Fiera dovrà rendersi conto di quanto danno alla città stia portando la volontà di incassare il massimo dalla vendita del terreno, indipendentemente dalla bontà del progetto.
Il Consiglio di zona 8 si riunisce lunedì 25 luglio alle 18.30 per dare il parere sul P.I.I. Fiera, il consiglio comunale si riunisce in seduta straordinaria il 15 settembre, il 16 luglio viene avviata la Valutazione di Impatto Ambientale (20/7/05)
Periodo di esami per il P.I.I. Fiera: lunedì 25 luglio il Consiglio di Zona 8 tenterà di dare un parere dopo la mancanza del numero legale nella precedente seduta.
Il consiglio comunale straordinario è stato spostato al 15 settembre in quanto la Giunta si è impegnata a non adottarlo prima di tale data.
L'ordinanza del Tar ha creato una incertezza legislativa su chi deve adottare i piani attuativi che sarà forse chiarita dal Consiglio di Stato a cui il Comune di Monza si è appellato contro la sospensiva. Il Consiglio di Stato deciderà nel mese di settembre.
Nel frattempo Fiera sta avviando la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del P.I.I. in Regione. La scelta della data è fatta apposta per rendere difficile la presentazione di osservazioni, che i privati devono presentare entro 45 giorni dalla pubblicazione sui giornali e la Provincia entro 60 giorni.
Presenteremo osservazioni dettagliate e chiederemo l'udienza pubblica per la discussione.
Nella V.I.A. è compresa la valutazione di impatto paesistico per la quale riteniamo che sia superato il limite di tolleranza data la sensibilità del sito e l'enorme impatto del progetto. Chiederemo anche in questo caso la convocazione di un'udienza pubblica con la partecipazione della Provincia e delle associazioni ambientaliste.
In Consiglio Comunale il PII non avrà vita facile: i pareri del Nucleo di valutazione e dei vari settori sono piuttosto negativi su vari aspetti.
Il progetto potrebbe inoltre non superare la valutazione di impatto paesistico e la valutazione di impatto ambientale.
Infine l'Associazione impugnerà al TAR il PII come atto conseguente della variante di programma già impugnata come illegittima.
Crediamo che la Fondazione Fiera, se vorrà recuperare l'attuale recinto fieristico, dovrà apportare modifiche profonde al piano, a partire da un dimezzamento delle volumetrie per proseguire con la distribuzione dei volumi che devono essere addossati verso la parte della Fiera che rimane per liberare una vasta area a parco al confine con le strade sul perimetro dell'area, in modo da dare alla città il verde promesso.
Albertini e Verga si vantano della procedura seguita nella presentazione del libro di Roth e Artusi Fiera Milano: la trasformazione del Polo Urbano, il progetto, il metodo, l'innovazione (20/7/05)
Inutile autocelebrazione della Fiera e del Comune sul progetto Citylife il 20 luglio. Albertini e Verga per il Comune, Roth e Artusi della Fiera si sono vantati della metodologia seguita per cementificare l'area a spese della cittadinanza, scavalcando tutti i pareri contrari e i controlli democratici. Un esempio è il tentativo di adottare il PII a fine luglio in modo da evitare le osservazioni che avrebbero dovuto essere presentate entro la fine di agosto e l'avvio del procedimento di V.I.A. a fine luglio in Regione.
Abbiamo chiesto al moderatore, il giornalista Quaglio del Sole 24 Ore che ha pubblicato il libro, di poter intervenire durante la presentazione del libro ma questo ci è stato negato perchè non previsto. Abbiamo dovuto alzare la voce e fare un breve intervento dal pubblico, ricordando ai presenti che difficilmente questo progetto verrà realizzato così come è stato presentato.
Il Sindaco Albertini , che ha letto un intervento di sostegno del piano, non si è degnato di leggere la documentazione contro il progetto che gli abbiamo consegnato e l'ha abbandonata sul tavolo.
Il Consiglio di Zona 8 non riesce a dare il parere per l'assenza di numerosi consiglieri di maggioranza (14/7/05)
Salta il numero legale in consiglio di zona 8: l'opposizione esce dall'aula per impedire l'approvazione del P.I.I. Fiera e la maggioranza non ha abbastanza consiglieri presenti.
All'inizio della seduta hanno parlato per l'Associazione Ragazzi, Mastrodonato, Brenna, Sacerdoti.
Abbiamo illustrato le ragione dell'opposizione del quartiere al progetto Fiera contenute nel documento che è stato distribuito a tutti i consiglieri.
Ho rivolto un appello ai consiglieri perchè utilizzassero bene uno dei pochi poteri del consiglio di zona, il parere obbligatorio sui piani urbanistici. Ho evidenziato i problemi del parco, stretto tra i palazzi altissimi e quasi sempre all'ombra l'inverno, e con sotto i parcheggi per il 35% della superficie. Sarà impossibile piantare degli alberi di prima grandezza (platani, ippocastani) sopra i parcheggi, come richiesto dal settore Parchi e Giardini.
Ho ricordato che circa 10 anni fa il Lazzaretto fu demolito per costruire degli edifici con distanze minime tra di loro e il Piano Berruto, che prevedeva ampi spazi verdi tra piazzale Loreto e le vie Morgagni e Benedetto Marcello, mai realizzati. Nello stesso periodo veniva creato il Parco Sempione, che era la piazza d'armi prima che questa venisse trasferita dove fu poi costruita la Fiera.
Ora si costruisce in tutte le aree dismesse, con grattacieli che dovrebbero consentire di avere più verde alla base.
Questa è una pia illusione del sindaco Albertini, perchè le ombre e la poca terra a disposizione a causa dei parcheggi rendono impossibile realizzare un verde vivibile, mentre il cemento soffoca la città, riempiendola di residenti e impiegati.
Il Presidente ha presentato una mozione di approvazione del PII con alcune condizioni tra cui la presenza di una multi-sala cinematografica. AN ha richiesto che le caserme di polizia e carabinieri siano mantenute finchè non sono pronte quelle nuove.
E' intervenuto il Capo Gruppo dei DS in zona che ha letto una mozione urgente contro il progetto di Fiera che non ha potuto essere votata perchè i firmatari erano troppo pochi.
A questo punto l'opposizione di centro-sinistra è uscita dall'aula e ha fatto mancare il numero legale. Si spera che il Presidente aggiunga l'argomento del PII Fiera all'ordine del giorno della seduta del 28 luglio; sarebbe l'ultimo giorno utile per dare un parere.
Altrimenti il PII verrà adottato senza il parere del consiglio di zona 8.
Acceso dibattito in commissione urbanistica del Consiglio di Zona 8 sul P.I.I. Fiera, parere positivo per un voto (12/7/05)
Si è concluso in commissione urbanistica del consiglio di zona 8 l'esame del P.I.I. Fiera: la commissione ha espresso parere favorevole con la maggioranza di 1 voto (17 favorevoli, 13 contrari, 3 astenuti). Si sono astenuti i consiglieri di AN, Lega e UDC, hanno votato a favore i consiglieri di FI, contario il centro sinistra.
La seduta è stata presieduta dal vicepresidente della commissione in quanto il Presidente Rotta non si è presentato in quanto indagato a piede libero per corruzione (vedi notizia del 9/7/05).
Erano presenti gli architetti Tancredi e Larosa del Settore Progetti Strategici del Comune di Milano che ha effettuato l'istruttoria sul P.I.I.
Al contario della seduta precedente è stato portato in aula tutto il materiale ricevuto ma mancava il documento più importante, la relazione tecnica del P.I.I. che era stata inviata al Consiglio di Zona ma che è misteriosamente sparita.
In apertura di seduta mi sono lamentato che non era stata distribuita la relazione istruttoria del settore progetti strategici e che non era stata neanche concessa in copia al consigliere Righetti che l'aveva richiesta. Il Presidente del Consiglio di Zona 8 Fede Pellone l'ha prontamente fatta distribuire a tutti i presenti.
E' stata successivamente letta la relazione preparata da Rotta di approvazione del P.I.I., che era una semplice elencazione dei dati quantitativi senza alcun esame critico.
Abbiamo distribuito ai consiglieri il testo "Le ragioni del no" preparato dall'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano insieme all'immagine del prospetto verso sud con indicati i piani dei vari edifici.
Ho preso la parola a nome dell'Associazione illustrando i contenuti del testo e i motivi dell'opposizione del quartiere al progetto di Citylife. Ho comunicato che sono state raccolte più di 2.000 firme contro il progetto. In un quarto d'ora di intervento ho potuto fare la storia del progetto a partire dall'accordo di programma, criticare l'indice eccessivo di 1,15 mq/mq, spiegare come il progetto di Citylife abbia vinto il concorso internazionale non perchè il migliore ma solo per avere offerto la cifra maggiore a Fiera, criticare la soluzione planivolumetrica del progetto e l'assenza di un vero parco pubblico delimitato dalle strade, citare le critiche al progetto da parte del prof. Mazza e del Nucleo di Consulenza dei PII, spiegare come il parco sia d'inverno prevalentemente all'ombra a causa degli alti edifici che lo circondano e delle strettoie tra le case ne come queste mettano all'ombra le case di viale Boezio, illustrare i problemi che si creeranno nella viabilità intorno all'area.
Ho illustrato anche la dichiarazione pubblica del Prof. Mazza, che aveva suggerito di abbassare l'indice di fabbricazione perchè superiore a quello degli altrio P.I.I. (0,65 mq/mq) e il parere del Nucleo di consulenza, molto critico verso il progetto.
L'Associazione chiede al Consiglio di Zona e al Consiglio Comunale di bocciare il progetto e di concordare con Fiera un dimezzamento delle volumetrie ed una nuova disposizione degli edifici che lasci una consistente zona del terreno al confine con le strade perimetrali a verde, ispirandosi al progetto presentato da Renzo Piano al concorso. Il dimezzamento delle volumetrie, diminuendo il numero dei residenti e degli impiegati, consentirebbe di migliorare la situazione del traffico rispetto a quella attuale invece di peggiorarla e consentirebbe comunque a Fiera di avere il denaro necessario per costruire il polo esterno, dato che il ricavato dalla vendita è circa il doppio della effettiva necessità.
Sono intervenuti contro il progetto il consigliere Fedreghini dell'Italia dei Valori, il capogruppo dei DS e un consigliere della Margherita.
Il consigliere Melorio di AN ha annunciato l'astensione, come pure un consigliere dell'UDC ed una della Lega.
I tecnici comunali hanno illustrato gli aspetti salienti della loro relazione tecnica e dei pareri dei vari uffici comunali ma non sono intervenuti nel merito delle critiche rivolte al progetto.
Al termine della discussione si è svolta la votazione finale. Il dibattito proseguirà in consiglio di zona 8 giovedì 14 luglio alle 18.30.
La riunione dei capigruppo in consiglio comunale rinvia la decisione sulla data del Consiglio Straordinario (12/7/05)
I capigruppo del consiglio comunale si sono riuniti con il presidente del consiglio: il consigliere Baruffi dei verdi ha contestato la lettera del presidente Giudice in tutti i suoi punti.
Di conseguenza è stato rivolto un quesito legale alla Segreteria generale per stabilire gli effetti dell'ordinanza del TAR sul piano di lottizzazione conforme al PRG del Comune di Monza (è stato portato il testo dell'ordinanza e della delibera di adozione del piano da parte della giunta di Monza).
Ogni decisione è stata rinviata a giovedì, quando ci sarà la risposta della Segreteria generale.
La Giunta vuole scavalcare il Consiglio Comunale con il sostegno del Presidente del Consiglio Giudice, un articolo di Repubblica (10/7/05)
In una lettera ai consiglieri comunali il presidente del consiglio Giudice chiede di rinviare la seduta al 15 settembre per indisponibilità della Fiera e di Citylife a presentare il progetto. Sostiene anche che la giunta deve adottare il PII entro fine luglio e che il 15 settembre possono ancora essere presentate osservazioni. Sostiene inoltre che l'ordinanza del TAR su un piano di lottizzazione di Monza non riguarda i piani conformi al PRG, come quello di Fiera.
Tutte le affermazioni sono errate: il Comune ha tempo 90 giorni dal 20 giugno, data di presentazione della documentazione integrativa da parte di Fiera, per adottare il piano, e quindi fino al 20 settembre. Le osservazioni devono essere presentate entro 30 giorni dalla adozione, e quindi entro agosto e quindi il 15 settembre non si può più presentare nulla. L'ordinanza del TAR riguarda un piano di lottizzazione conforme al PRG di Monza e quindi si applica pienamente al PII Fiera.
Nella riunione dei capigruppo di martedì 12 luglio l'opposizione insisterà per la convocazione del consiglio straordinario e perchè la giunta invii il PII al consiglio comunale per l'adozione e la successiva approvazione.
Il blitz della giunta deve essere bloccato. Repubblica ha pubblicato la notizia intervistando il consigliere dei Verdi Baruffi e di Rifondazione Occhi.
Il Presidente del Consiglio di Zona 8 ordina a tutti i consiglieri di maggioranza di essere in aula per il parere sul PII Fiera (9/7/05)
Nervosismo in zona 8 per il parere sul PII Fiera: il presidente Fede Pellone ritiene il progetto di Citylife "strategico per la Casa delle Libertà per il prossimo appuntamento elettorale" e minaccia di segnalare le assenze dei consiglieri il 14 luglio alle Segreterie di Partito.
L'opposizione è mobilitata per respingere il PII ma vi sono malumori anche nella maggioranza per la lettera del Presidente.
E' importante che i residenti siano presenti in massa in aula il 14 luglio e che i consiglieri di opposizione siano tutti presenti in aula.
Indagato per tangenti dagli autodemolitori il presidente della commissione territorio dei consiglio di zona 8 Rota, grande sostenitore del PII Fiera: si dovrà dimettere ? (9/7/05)
Repubblica pubblica la notizia dell'arresto di un tecnico della Provincia per tangenti dagl autodemolitori; indagato a piede libero Carlo Rota, vicepresidente del consiglio di zona 8 e presidente della commissione territorio. Il GIP ha respinto la richiesta di arresto da parte della procura.
Si dovrà dimettere dall'incarico ? In commissione aveva fatto di tutto per favorire il PII Fiera.Venerdì il suo ufficio in zona è stato perquisito e la pratica della Fiera non era accessibile per la consultazione da parte dei consiglieri.
Il Consiglio di Zona 8 prosegue la discussione sul Progetto Fiera in Commissione il 12 luglio alle 17 e in aula il 14 luglio alle 18.30 (7/7/05)
Intervenite numerosi in commissione ed in consiglio, bisogna fare pressioni sulla maggioranza per respingere il progetto.
Progetto Fiera: le ragioni del no (7/7/05)
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ha preparato il testo di 15 pagine "Le ragioni del no" che sarà distribuito ai consiglieri comunali e di zona con la propria posizione estremamente critica sul progetto.
Il PII Fiera in Commissione Urbanistica del Consiglio di Zona 8 (5/7/05)
Oggi è iniziata in consiglio di zona 8 la discussione sul PII Fiera.
Non era presente nè l'assessore Verga nè i tecnici comunali ma solo una persona di Fiera ed una di Citylife. Ciò dimostra come questi due soggetti spadroneggino nel Comune di Milano: ufficialmente il presentatore del PII è Fondazione Fiera e Citylife non compare.
L'ing. Livio Rizzani di Citylife ha proiettato il video del progetto presentato in Triennale subito dopo la vittoria nella gara, quindi non allineato al progetto attuale. Successivamente ha presentato alcune diapositive di cui non ha lasciato copia, tratte dalle tavole del PII.
Non erano state portate nell'aula le tavole e relazioni del progetto da poter consultare.
Il presidente della commissione Rotta ha gestito la commissione in modo autoritario, limitando al massimo le possibilità di contestare il piano o fare osservazioni alle diapositive.
Vi è stato un chiaro tentativo di non fare chiarezza sul progetto e di minimizzarne l'impatto.
La discussione proseguirà il 12 luglio alle 17 nella sede del consiglio di zona a Bonola.
Sono intervenuto in commissione chiedendo la proiezione dello studio delle ombre per dimostrare che il parco sarà all'ombra per tutto l'inverno in quanto stretto tra edifici altissimi e i grattacieli allungheranno le loro ombre sugli edifici di viale Boezio. Citylife ha sostenuto che le ombre dei grattacieli sono affusolate e non oscurano nessun edificio, ho ribadito che le case che danno ombra al parco solo quelle residenziali comprese tra i 14 e i 16 piani.
Altri residenti hanno espresso il proprio timore che solo una parte delle auto dei nuovi residenti saranno parcheggiati nei box previsti mentre il resto sarà lasciato in strada, togliendo posti ai residenti attuali nelle strisce gialle. Infatti non è garantito che gli acquirenti degli appartamenti acquistino anche box per tutte le auto che possiedono. Lo stesso discorso vale per gli impiegati, che potrebbero non utilizzare per tutti i loro mezzi i parcheggi disponibili.
Inoltre è stato lamentato che l'area a verde integrale (core green) lungo il "naviglio" sia stata ridotta su richiesta dei tecnici comunali, per rendere più facile la gestione del parco.
Il "naviglio" stesso si è dimostrato solo una lama d'acqua profonda 30 cm, per evitare che qualcuno cadendo in acqua affoghi. E' quindi solo un elemento di decoro del giardino ma non un vero corso d'acqua.
La presentazione si è concentrata sul parco e ha sorvolato sulle enormi volumetrie (900.000 metri cubi di cemento). Ho fatto rilevare come siano spuntate due nuove torri residenziali di 23 e 27 metri, non previste nel piano iniazile, aggiunte poi per aumentare lo spazio del parco.
Invitiamo i residenti ad intervenire in massa per approfondire la discussione del piano in modo da evidenziarne gli aspetti negativi ed arrivare ad una sua bocciatura in consiglio di zona.
Invitiamo tutte le forze politiche di opposizione ad attivare i propri rappresentanti di zona nell'opposizione al piano.
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano è pronta ad illustrare ai consiglieri di zona e comunali le ragione dell'opposizione del quartiere al piano.
Una recente ordinanza del TAR ha chiarito che il piano dovrà essere adottato e approvato in Consiglio Comunale, ed è quindi opportuno che i consiglieri comunali si preparino ad una dura opposizione in aula. La "Fiera degli Orrori" non deve passare !
Il Piano Integrato di Intervento della Fiera deve essere approvato dal Consiglio Comunale: ordinanza del TAR su un piano di lottizzazione a Monza (3/7/05)
Un gruppo di consiglieri comunali di Monza ha fatto ricorso al TAR della Lombardia perchè la Giunta Comunale aveva approvato un piano di lottizzazione conforme al PRG al posto del consiglio, sulla base della nuova legge urbanistica regionale 12/2005.
Il Tar gli ha dato ragione in sede di sospensiva sostenendo la tesi che finchè non c'è il nuovo PGT i piani attuativi conformi al PRG devono essere approvati dal Consiglio Comunale. Ecco l'ordinanza e un commento del sito www.bosettiegatti.com
Quindi il PII Fiera, a meno che il TAR in sede di giudizio di merito cambi parere, deve essere approvato dal Consiglio Comunale e non dalla giunta. Anche l'adozione dovrebbe essere di competenza del consiglio comunale.
Ecco il Piano Integrato di Intervento all'approvazione del consiglio di zona 8 (30/6/05)
Siamo in grado di anticipare i contenuti principali del P.I.I. che sarà presentato al consiglio di zona 8.
La giunta comunale intende adottarlo ai primi di settembre, e dopo 30 giorni per le osservazioni, approvarlo. Non risulta ancora ufficialmente avviata in Regione la procedura di impatto ambientale, che dovrà comprendere anche la valutazione di impatto paesistico.
L'Associazione presenterà le sue osservazioni al PII e alla valutazione di impatto ambientale e paesistico.
La commmissione urbanistica del consiglio di zona 8 convocata il 5 e il 12 luglio alle 17 per esaminare il PII Fiera (30/6/05)
Il Comune stringe i tempi: vuole l'approvazione da parte del Consiglio di Zona 8 entro la fine di luglio. Interveniamo in massa alla commissione urbanistica per fa valere le nostre opinioni e convincere i consiglieri a respingere il piano.
Il Consiglio comunale straordinario sul PII Fiera convocato martedì 19 luglio dalle 16 alle 19, la giunta voleva adottare e approvare il PII senza sentire il Consiglio Comunale (29/6/05)
La giunta comunale, con una interpretazione forzata della nuova legge urbanistica regionale 12/2005, vorrebbe adottare e approvare il P.I.I. senza farlo approvare dal consiglio comunale. E' una grave violazione dei poteri urbanistici affidati dal testo unico degli enti locali ai consigli comunali.
Tutte le forze politiche tranne Forza Italia hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario in cui denunciare le manovre della giunta comunale. I partiti di opposizione saranno dalla parte dei residenti contro questa colata di cemento e cercheranno di bloccare il Piano.
Si profila una grande battaglia contro la speculazione edilizia che la Fondazione Fiera vuole portare a casa prima delle elezioni del 2006 per arricchirsi a spese del territorio e degli interessi del quartiere.
Il Comune incasserà solo 2 milioni di euro di oneri e standard, il resto verrà speso in opere di scarso interesse pubblico e che servono solo al nuovo quartiere, come il nuovo parco (costo 9 milioni di euro), stretto tra i palazzi altissimi e all'ombra per metà dell'anno, e gli interventi sulla viabilità, funzionali al grande flusso di auto che i nuovi edifici creeranno.
Come regalo il Comune otterrà il Museo del Design (21 milioni di euro), il Museo del Bambino (23 milioni di euro) e la rifunzionalizzazione del Vigorelli, in cui saranno spesi 13 milioni di euro per un progetto estremamente vago.
Per non parlare della estensione dell'area del PII fuori dall'attuale recinto fieristico, in aree di proprietà comunali come l'area intorno al Vigorelli e Largo Africa per 73.000 mq. Queste aree non facevano parte dell'area di concorso e sono state incluse solo per far vedere che le aree a verde sono più estese di quanto previsto inizialmente dal progetto di Citylife. Cosa diranno gli altri concorrrenti ?
In realtà il Comune avrebbe potuto incassare gli oneri e realizzare il verde direttamente ma lo fa fare a Citylife per farle fare bella figura !
Per la parte interna al recinto fieristico il parco aumenta da 75.000 mq a 95.000 mq allargando il varco verso piazza Giulio Cesare e l'area verso Piazza Arduini ma le volumetrie degli edifici non vengono ovviamente ridotte. Sono previste ora due nuove torri residenziali da 23 e 27 piani rispetto ai 15 piani previsti precedentemente.
Viene fornito uno studio delle ombre ai solstizi e agli equinozi da cui si ricava che in dicembre il parco è quasi totalmente all'ombra, tranne la striscia compresa tra i grattacieli e piazza Giulio Cesare, mentre fino alla primavera gli edifici su via Boezio sono all'ombra nel pomeriggio.
I grattacieli tanto amati dal sindaco Albertini hanno un notevole impatto sul territorio. Per non parlare dei parcheggi sotterranei che stanno sotto il 33% del parco, rendendo impossibile in queste zone di piantare alberi di grandi dimensioni.
Dal punto di vista del traffico le simulazioni fornite prevedono un aumento del traffico nelle ore di punta del mattino e della sera rispetto alla situazione attuale: al posto delle fiere che vanno a Rho-Pero arrivano le auto delle nuove residenze e uffici. Comunque rimarranno in città circa il 50% delle fiere, tra cui lo Smau.
Secondo la nostra interpretazione della nuova legge urbanistica regionale 12/2005, fino all'approvazione da parte del Comune del nuovo PGT, i PII e gli altri piani attuativi devono essere approvati dal consiglio comunale anche se rispettano le norme del PRG, la giunta è del parere opposto.
Pieno successo della manifestazione del 18 giugno, prossima la convocazione di un consiglio comunale straordinario (18/6/05) (aggiornato il 7/8/05 con le foto)
Il quartiere Fiera si è mobilitato intorno all'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano per esprimere il suo dissenso al progetto di Citylife.
Sono state fatte alcune foto: i cartelli sono eloquenti !
striscione, con i cartelli, contro Ligresti, in mezzo alla strada
Numerosi abitanti del quartiere, avvisati dai volantini diffusi nel quartiere e dagli articoli usciti sulla stampa cittadina, sono andati in Piazza Arduino a firmare la petizione contro il progetto. Gli abitanti hanno chiesto informazioni sull'evoluzione del progetto e sui tempi di approvazione. Particolare allarme ha destato lo studio delle ombre, in base al quale per metà dell'anno interi caseggiati rimarranno all'ombra al pomeriggio. Anche la maggior parte del nuovo parco, dove le mamme dovrebbero portare i bambini a prendere il sole, rimarrà all'ombra per tutto l'inverno.
I consiglieri di opposizione si stanno attivando per convocare al più presto una seduta straordinaria del consiglio comunale per esaminare il progetto, che la giunta vuole approvare da sola senza l'approvazione obbligatoria dei consiglieri. Lunedì la richiesta dovrebbe essere depositata in Consiglio Comunale.
La seduta dovrà avvenire prima che la giunta adotti il Piano Integrato di Intervento e dare indicazioni per una sua radicale revisione.
Articoli sulla manifestazione del 18 giugno (17/6/05)
La stampa cittadina parla della manifestazione di sabato 18 giugno contro il progetto Citylife:
I Verdi chiedono un consiglio comunale straordinario e sostengono la manifestazione del 18 giugno (16/6/05)
Il consigliere comunale dei Verdi, Maurizio Baruffi, ha lanciato oggi la proposta di un consiglio comunale straordinario per esaminare il piano integrato di intervento previsto sull'area della Fiera.
"Raccoglieremo le firme in Consiglio perchè è inammissibile che la trasformazione di un'area di oltre 320mila metri quadri (255mila interni al recinto della Fiera e 70mila relativi a Piazza Giulio Cesare e al Vigorelli) non venga valutata dal Consiglio Comunale della città. Al di là di ogni formalismo e nel rispetto burocratico e sostanziale della normativa vigente è importante che la città venga coinvolta. In questi giorni gli uffici del settore urbanistica stanno discutendo con il gruppo che si è aggiudicato la gara alcune importanti e sostanziali variazioni al piano, mentre il Consiglio Comunale ha solo potuto discutere la ratifica dell'accordo di programma prima che si svolgesse la gara di aggiudicazione" ha dichiarato Baruffi.
"Anche per questo sosteniamo la manifestazione del comitato dei residenti nella zona della Fiera che si svolgerà sabato mattina alle 10 in Piazza Arduino".
Il consigliere comunale dei Verdi, Maurizio Baruffi, ha lanciato oggi la proposta di un consiglio comunale straordinario per esaminare il piano integrato di intervento previsto sull'area della Fiera.
L'ANSA emette un comunicato stampa sulle nostre iniziative (16/6/05)
(ANSA) - MILANO, 16 GIU - No alla cementificazione selvaggia sull'area della Fiera. A chiederlo è l'associazione 'Vivi e progetta un'altra Milano, un comitato di cittadini di zona, che questa mattina con alcuni consiglieri comunali di opposizione, ha spiegato le ragioni della contrarietà al progetto Citylife di ristrutturazione urbana sull'area liberata dalla Fondazione Fiera dopo il trasloco dei padiglioni a Rho-Pero. "Vorrebbero costruire palazzoni di 15, 18 e 28 piani, che incomberebbero con la loro ombra sulle nostre case, e in mezzo tre enormi e assurdi grattacieli che nessun urbanista si sarebbe sognato di piantare in mezzo a un quartiere residenziale", spiegano i rappresentanti dell'associazione. "L'unica logica del progetto - continuano - è quella di massimizzare il ricavo della vendita del terreno. La fondazione Fiera si è fatta attribuire una enorme volumetria, contro cui abbiamo già fatto ricorso al Tar, e il risultato è quello di una cementificazione selvaggia. Il sindaco Albertini parla di polmone verde, ma forse non ha visto il progetto: il poco verde che c'è, è utile solo per gli uffici vendita, non certo per il quartiere". In più, lamentano i residenti, le auto difficilmente potranno transitare all' interno del nuovo quartiere senza contare che mancano i necessari parcheggi. "Inoltre - aggiunge il consigliere di Miracolo a Milano, Basilio Rizzo - non c'è un solo metro quadro nei nuovi insediamenti urbanistici di edilizia convenzionata". I consiglieri ambientalisti, presenti oggi alla conferenza stampa (Maurizio Baruffi, Milly Moratti e lo stesso Rizzo), hanno annunciato l'intenzione di chiedere una seduta straordinaria del Consiglio comunale per discutere del progetto Fiera. (ANSA).
Conferenza stampa di presentazione della manifestazione del 18 giugno (16/6/05) (aggiornato il 19/6/05)
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ha tenuto una conferenza stampa sulla manifestazione del 18 giugno nella sala dei gruppi consiliari di opposizione a Palazzo Marino. Sono intervenuti giornalisti del Corriere della Sera, Repubblica, Giorno, Giornale, Libero, Sole 24 Ore, Radio Popolare, Radio Marconi.
Per l'Associazione hanno parlato Mastrodonato, Ragazzi, Brenna, Sacerdoti e Boatti. Sono intervenuti i consiglieri comunali dei Verdi Baruffi e Moratti e il consigliere di Miracolo a Milano Rizzo.
Sono stati illustrati i dati principali del progetto ed i motivi dell'opposizione del quartiere.
E' stato comunicato ai giornalisti che il Prof. Luigi Mazza, consulente della Fiera e del Comune di Milano, ha dichiarato in un convegno del 15 giugno alla facoltà di Architettura Civile alla Bovisa che la Fondazione Fiera era disposta ad accontentarsi di un indice edificatorio più basso (0,9 mq/mq) rispetto a quello previsto dall'accordo di programma tra Comune e Regione (1,15 mq/mq) ma che il Comune non ha voluto la riduzione perchè avrebbe incassato meno oneri. Anche secondo lui l'indice è eccessivo e va ridotto. Nel documento di inquadramento dei PII da lui preparato e approvato dal consiglio comunale nel 2000 l'indice massimo è di 0,65 mq/mq e questo è stato utilizzato a Montecity.
Sabato 18 giugno dalle 10 alle 12 manifestazione contro il Progetto Fiera davanti al liceo Boccioni in Piazza Arduino (11/6/05)
NO AL PROGETTO FIERA
Attiviamoci per una città più umana e civile
Stampa e diffondi il manifestino di convocazione.
I residenti intorno alla Fiera si ritrovano in Piazza Arduino per discutere e manifestare con la loro presenza il dissenso per un progetto che deturperà irrimediabilmente il quartiere.
Attorno al perimetro della Fiera vorrebbero costruire palazzoni di 15-28 piani, che incomberebbero con la loro ombra sulle nostre case. In mezzo vorrebbero costruire tre enormi grattacieli, alti sino a 200 metri, giusti forse per Shanghai ma del tutto estranei ad un quartiere residenziale, bello ed omogeneo come il nostro.
Albertini ha parlato di nuovo polmone verde ("Central Park"), forse non aveva visto il progetto: il verde è molto poco per la volumetria, ed è un verde "condominiale", utile solo per i loro uffici vendita. Tutto il traffico di questa nuova città verrà scaricato sulle strade perimetrali alla Fiera, già oggi intasate.
Questa cementificazione selvaggia risponde ad un'unica logica: massimizzare il profitto che la Fondazione Fiera otterrà dalla vendita del terreno, terreno che le era stato originariamente "donato" dal Comune! Per finanziare il nuovo polo di Rho-Pero basta molto meno dei 530 milioni offerti da Citylife. Perchè arricchire oltre ogni logica una Fondazione "privata" che già riscuote lauti affitti dalla Fiera Milano SpA (quotata in borsa)?
Cosa chiediamo?
Riqualificare il terreno della Fiera è interesse di tutti. Chiediamo però:
1. Che la volumetria per l'edilizia privata sia drasticamente ridotta, con la rimessa in discussione dell'Accordo di Programma.
2. Che le nuove costruzioni si inseriscano in modo armonico nel quartiere, rispettando le altezze degli edifici esistenti.
3. Che l'area venga restituita alla città, per utilizzi pubblici e di sviluppo culturale e scientifico (città della scienza).
4. Che venga realizzato un vero e proprio parco pubblico come promesso.
Uno sviluppo civile della città non è incompatibile con le ragioni della finanza come dimostra la riqualificazione della Fiera di Monaco.
Il Piano Integrato di Intervento è ora al vaglio del Comune: dobbiamo attivarci subito se vogliamo far sentire la nostra voce!
Nominato il direttivo e il presidente dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano (7/6/05)
L'assemblea dei soci, riunitasi il 7 giugno ha nominato il nuovo direttivo dell'Associazione:
Barzaghi Sandro, Occhi Gianni, Angelotti Sandro, Minazzi Emanuela, Tatulli Domenico, Righetti Massimo, Tedeschi Elisa, Mastrodonato Rolando, Montuori Vincenzo, Masson Stefano, Ragazzi Giorgio, Lagori Marina, Agosti Renata, Castagna Elena, Meschi Franco.
Il Presidente è Rolando Mastrodonato, Consulenti: Sergio Brenna e Michele Sacerdoti, Tesoriere Massimo Righetti, Rapporti con la stampa: Elena Castagna e Stefano Masson, Organizzazione: Vincenzo Montuori.
Albertini difende i grattacieli, il suo consulente prof. Mazza del Politecnico critica il progetto Fiera, Gregotti attacca i grattacieli della Fiera, Brenna accusa le volumetrie eccessive (3/6/05) (aggiornato il 6/6/06)
Durante le visite dei milanesi a Palazzo Marino in occasione della Festa della Repubblica, Albertini ha criticato il nuovo quartiere della Bicocca, osservando che si sarebbero dovuti costruire dei grattacieli per fare spazio al verde, che è poco.
Si è vantato dei grattacieli della Fiera e del Garibaldi-Repubblica. Per il Sindaco le costruzioni dell'era Albertini e le opere per cui verrà ricordato non sono quelle della Bicocca ma i tre grattacieli della Fiera e i due che sorgeranno nell'area Garibaldi-Repubblica: "è questa la città per cui verremo ricordati, sono queste le costruzioni dell'era Albertini."
Il Prof. Luigi Mazza, docente di Urbanistica al Politecnico e consulente del Comune di Milano, ha dichiarato al Corriere:
"La Bicocca è un quartiere molto denso. Però densità si intende la quantità di pavimento per ogni metro quadro di terreno. Alla Bicocca il rapporto è pari a 1.2. Piuttosto alto. La responsabilità, però, è più dell'amministrazione comunale che approvò il porgetto che dell'architetto. Oggi, d'altra parte, le cose non sono cambiate. Il quartiere che sorgerà al posto del quartiere interno della Fiera, per esempio, avrà la stessa densità della Bicocca. " Il fatto che in Fiera si sia puntato sui grattacieli per sviluppare la volumetria verso l'alto, secondo Mazza non cambia il problema. "La concentrazione di persone e attività nei quartieri Bicocca e Fiera sarà esattamente la stessa. Di conseguenza traffico e qualità della vita non potranno essere diverse."
Gregotti si è difeso in una intervista a Repubblica il 5 giugno dove ha dichiarato: "Tutti gli architetti sanno che il peso urbanistico di una struttura complessa come un grattacielo va ben al di là dell'area che occupa l'interno dell'edificio. I grattacieli possono essere dei progetti straordinari e di grande qualità solo se vengono collocati in modo coerente nel territorio. Dire che costruire grattacieli salva più verde è una stupidaggine. Che Albertini usa solo come scusa per giustificare la scelta discutibile del progetto che è stato scelto per la riqualificazione della Fiera. Questo è il vero motivo per cui mi ha attaccato. Io mesi fa ho attaccato il metodo con cui è stato scelto chi costruirà il quartiere che sorgerà al posto della vecchia Fiera. Il progetto presentato da Renzo Piano era sicuramente migliore di quello di Hadid, Isozaki e Libeskind. Ma non è questo il punto. E' il metodo utilizzato che è stato una cosa indegna. Fatta da un consiglio di amministrazione che non ha alcuna competenza in architettura. Ha vinto solo il gruppo che ha offerto più soldi."
Il prof. Sergio Brenna, docente di urbanistica alla Facoltà di architettura civile e consulente dell'Associazione Vivi e progetta un'altra Milano, ha scritto una lettera a Repubblica:
"Comunque la si pensi sull'architettura di Gregotti e sugli esiti che ha prodotto a Bicocca, su una cosa Gregotti ha perfettamente ragione: non è questa la causa dei problemi che Bicocca può anche effettivamente avere e che le scelte progettuali hanno forse solo reso più evidenti. La densità di Bicocca è di 1,20 mq/mq, assentita dal Comune sul presupposto della riconferma della precedente volumetria industriale da ridestinarsi a Tecnocity (qualcuno si ricorda la vicenda ?), e trasformatasi strada facendo in Università, uffici, residenze.
La densità del progetto di riuso dell'ex recinto della Fiera è di 1,15 mq/mq, assentito dal Comune sulla base dello stesso principio (tanto volume c'era, tanto ne rimettiamo), non considerando che l'intensità d'uso delle nuove funzioni (uffici, residenze, attività sportive e culturali) è molto più alta e quotidiana.
Se le considerazioni di Albertini su Bicocca volevano convincerci che all'ex Fiera le cose andranno diversamente, concordo nuovamente con Gregotti: non è certo concentrando la volumetria in altezza che i problemi si attenueranno ! La convinzione che un po' più di area a verde (comunque la metà di quanto prescritto dalla variante, l'altra metà verrà tramuta in denaro fagocitato dalle voraci casse comunali !) possa consentire qualunque sproposito volumetrico, ci riporta ad una urbanistica ottocentesca ! I cittadini del quartiere Fiera continueranno ad opporsi in tutte le sedi ad un esito di cui Bicocca ha già mostrato tutti i difetti."
Invia un messaggio all'Assessore Verga per cambiare il progetto Fiera (27/5/05)
Abbiamo lanciato un campagna per chiedere all'Assessore al Territorio Verga di cambiare il progetto, riducendo la volumetria, e con edifici che si inseriscano in modo armonico nel quartiere, rispettando le altezze degli edifici esistenti, secondo le normali regole urbanistiche.
Ecco il testo del messaggio. Invialo anche tu e diffondilo ad altri.
Chiediamo che il progetto Fiera sia respinto in sede di valutazione di impatto paesistico (26/5/05)
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ha chiesto all'Osservatorio Edilizio Comunale, alla Commissione Edilizia Integrata, al Nucleo di Valutazione delle proposte dei PII e all'Assessore Verga di rispettare il Piano Paesistico della Regione Lombardia e sottoporre il PII Fiera alla valutazione di impatto paesistico. In sede di valutazione abbiamo chiesto dii respingerlo in quanto superiore alla soglia di tolleranza.
La lettera fa seguito ad un verbale della seduta dell'Osservatorio Edilizio Comunale del 12 febbraio in cui si ipotizzava di non sottoporre i Piani Integrati di Intervento ad una valutazione estetica da parte della Commissione Edilizia.
Il ruolo di Ligresti nei progetti Fiera e Garibaldi Repubblica, Libeskind paragona su Time la sua torre curva alla Pietà Rondanini (26/5/05)
L'Espresso del 26 maggio ha pubblicato l'articolo New Ligresti City sul ruolo di Ligresti nei progetti Fiera e Garibaldi-Repubblica.
Sullo stesso numero dell'Espresso in una intervista all'arch. Renzo Piano il giornalista dice: "Ho letto una dichiarazione di Daniel Libeskind a "Time" in cui paragona il suo progetto di un grattacielo curvo per Milano alla Pietà Rondanini". Piano scuote la testa: "Mai i giornalisti si bevono tutto ?".
Si può essere sorpresi
(nessuno li aveva mai interpellati) ma la gran maggioranza dei
residenti del quartiere fiera sembra non condividere affatto
l'entusiasmo per il progetto Citylife, tanto lodato da Formigoni
ed Albertini. D'altronde, già le impressioni annotate dai
visitatori della Triennale, quando il plastico del nuovo progetto
fu lì esposto, erano state largamente negative.
Un'occasione per sentire l'umore e le critiche dei
residenti è stato il Convegno promosso per il 16 aprile
dall'Associazione vivi e progetta un'altra Milano, presso il
liceo artistico Boccioni, che ha richiamato circa 500 residenti.
Relatori architetti ed urbanisti di chiara fama, come Giuseppe
Boatti, Guido Canella, Marco Romano, Federico Acuto, Sergio
Brenna o imprenditori come Luca Beltrami Gadola ed
altri.
Il peccato originale del progetto, a parere di tutti, è
l'enorme ed abnorme volumetria concessa alla Fondazione, che ha
costretto gli architetti di Citylife a progettare, oltre ai tre
grattacieli, palazzoni di 15 sino a 28 piani, in stridente
contrasto con l'armonia del quartiere, dove le case di piani ne
hanno al massimo 8. Il verde è troppo poco, e sparso tra gli
edifici: è un verde "condominiale", utile per vendere gli
appartamenti. Nulla che assomigli al "Central Park" di cui parlava
Albertini. Gli effetti sul traffico e la congestione del quartiere
si prospettano disastrosi.
Marco Romano, che è stato anche consulente della
Fondazione per gli aspetti urbanistici, ha illustrato i motivi per
cui, tra quelli in gara, il progetto di Renzo Piano appariva
preferibile: verde accorpato, rispetto degli assi urbani e
struttura "europea" della città, con un solo grattacielo simbolo
invece di tre torri esoteriche, come si costruirebbero a Shangai.
Ma la Fondazione ha scelto il progetto della cordata CityLife
perchè offriva più soldi.
Al di là dei vari motivi di critica al progetto (traffico e verde, volumetria e mancato rispetto di norme urbanistiche etc.) un altro tema di fondo del convegno è stata la denuncia dell'arroganza dei "poteri forti", inclusa la loro influenza sulla stampa. Beltrami Gadola ha parlato di "falso ideologico strisciante". E' un falso ideologico presentare la Fondazione come un ente di diritto privato, che avrebbe pertanto il diritto di massimizzare il proprio profitto come un qualunque immobiliarista, dimenticando che quel terreno le fu originariamente donato dal Comune, che è anche intervenuto nel tempo più volte per risanarne le finanze. E' un falso ideologico rappresentare la scelta del progetto CityLife come risultato di una gara "pubblica": la gara è stata indetta e la scelta effettuata solo dalla Fondazione, un soggetto privato appunto, che ha scelto il progetto che offriva più soldi, non certo quello migliore per la città.
La Fondazione aveva poi bisogno di tanti soldi (523 milioni offerti da CityLife) per finanziare il nuovo polo di Rho? Secondo l'economista Giorgio Ragazzi sarebbero stati sufficienti meno della metà. Ci si chiede allora che senso abbia arricchire tanto una Fondazione di diritto privato, che non persegue scopi precisi di utilità sociale, gestita da consiglieri di nomina politica, che non debbono rispondere ad azionisti.
Il progetto deve ancora essere ufficialmente presentato al vaglio del Comune, che potrebbe sollevare molte riserve. E' questa l'unica sede di possibile verifica dell'interesse pubblico, ma anche questa possibilità è stata largamente pregiudicata dalla partecipazione del sindaco Albertini alla cerimonia di assegnazione del progetto a CityLife, che ha indotto l'opinione pubblica a pensare che tutto sia già stato approvato. Anche questa è una forma di falso ideologico.
Hanno brillato per la loro assenza, anche se invitati, sia Verga, assessore per l'urbanistica, sia il presidente del Consiglio di Zona. Di fronte alla totale chiusura dei "poteri forti" i residenti, che hanno già raccolto 1500 firme per una petizione al Sindaco, si chiedono ora se l'unico modo per farsi sentire, in questo paese, siano gli scioperi della fame o il blocco del traffico.
Ulteriori notizie sul convegno nella notizia
del 16/4/05.
Libeskind su Time: le torri sono divenute banali, perchè hanno perso il loro senso della sorpresa (29/4/05)
La rivista TIME (25 aprile) ha dedicato un servizio al progetto CityLife (per il vecchio quartiere Fiera) ed ai grattacieli nel mondo. Libeskind, interrogato a proposito del virtuosismo tecnico col quale è riuscito a creare un grattacielo tutto storto ("Come la Pietà, dice lui, ma quale Pietà?), dichiara: "le torri sono divenute banali, perchè hanno perso il loro senso di sorpresa"".
Capisco che Libeskind, per evitare di annoiarsi con banalità, abbia pensato di "stupirci" col grattacielo storto. A noi sarebbe bastato stupirci una volta sola, guardando la foto del grattacielo, e poi voltare pagina. Non potremmo continuare a stupirci tutti i giorni, col grattacielo sopra la testa.
Fu il Metastasio, in un'epoca di decadenza e servilismo verso i potenti, a dire "dell'arte il fin è la meraviglia, chi non sa far stupir vada alla striglia". Non credo che il mestiere degli architetti sia quello di inventare le cose più strane ed assurde per stupirci, ma piuttosto quello di creare spazi gentili ed armoniosi, dove si possa piacevolmente svolgere la nostra vita quotidiana, fatta di incontri, acquisti, passeggiate. Le nostre città, le città europee, hanno una lunga tradizione in questo senso. Portano una cultura che può essere arricchita e sposata col moderno senza perdere il suo spirito.
E' una ferita ed un'offesa volerci imporre mostri alienanti come i grattacieli che sorgono come funghi l'uno accanto all'altro, belli o brutti che siano, in Cina o altri paesi, come affermazioni di prestigio e di recente ricchezza. Noi non ne abbiamo bisogno. Non vogliamo imbarbarirci. Quelle costruzioni possono benissimo venir su in qualunque spazio vuoto del mondo, ma noi non viviamo in uno spazio vuoto; siamo circondati da bellezze e storie che hanno radici profonde, che ci hanno plasmato ed a cui non intendiamo rinunciare per consentire ad architetti in cerca di fama di "stupirci".
Giorgio Ragazzi
Grande successo del convegno sul Progetto Fiera (16/4/05)
Circa 500 persone hanno assistito al Convegno del 16 aprile sul progetto Fiera all'Istituto Artistico Boccioni. L'arch. Gregotti non ha potuto partecipare perchè indisposto. Tutti gli interventi sono stati vivamente applauditi dal pubblico.
Marco Romano, uno degli esperti che ha valutato i progetti del concorso, ha illustrato i vari progetti e ha sostenuto che solo il progetto di Renzo Piano soddisfaceva i requisiti del concorso in termini di verde urbano accessibile al pubblico in quanto confinante con le strade del perimetro. Inoltre rispettava l'orientamento degli assi stradali esterni alla Fiera. Ha spiegato come un grattacielo singolo sia l'unica soluzione accettabile per Milano.
Sergio Brenna ha illustrato le conseguenze dell'eccessivo indice territoriale concesso a Fiera (1,15 mq/mq) in termini di numero e altezza degli edifici.
Michele Sacerdoti ha spiegato come il mantenimento di numerosi padiglioni dell'attuale Fiera consentirà di ospitare nel polo urbano 40 manifestazioni all'anno e quindi le nuove residenze ed uffici si sommeranno come impatto a quello delle manifestazioni e del Centro Congressi.
Luca Beltrami ha spiegato come il terreno, ex-Piazza d'Armi, fu venduto dal Demanio alla Fiera nel 1922 a 20 lire/mq rispetto ad un valore stimato di 60 lire/mq. Nel 1934 il Comune intervenne per salvare la Fiera dalla bancarotta e nel 1946 il Ministero del Tesoro diede 120 milioni di lire per ricostruirla.
A fronte di questi in investimenti pubblici la privatizzazione della Fiera non ha portato una lira a Comune, Regione e Stato.
Per l'Unione Europea un ente è pubblico se gli amministratori sono di nomina pubblica, e questo è il caso della Fiera. La Fondazione Fiera si considera privata e questa è un'ipocrisia e costituisce un falso ideologico strisciante. Dobbiamo dire basta all'espropriazione dei beni pubblici.
Tra l'altro la Fiera non compete con nessuno, per la concorrenza ci vorrebbero due operatori.
Giuseppe Boatti ha negato che ci sia una razionalità nella presenza di due poli fieristici a Milano, in realtà il polo urbano non costituisce una fiera leggera. Si dovrebbe puntare ad una consistente riduzione delle manifestazioni in città. Ad Arese nascerà un grande interporto sul terreno della Alfa Romeo alla distanza di 2 km dalla nuova Fiera e ci saranno problemi con la mobilità.
Milano ed il primo e secondo interland vanno verso una densità edilizia molto elevata. La Fiera avrà un mix di funzioni incontrollato che porterà molti problemi di traffico, aggravati dal fatto che no c'è una fermata del metrò nella piazza centrale. Se il mix non è controllato, la densità dovrebbe diminuire. In Europa la competizione sta nel fatto che in città si deve sia lavorare che vivere, ci battiamo per poter competere con le altre città europee sul piano della qualità della vita.
Federico Acuto ha illustrato il possibile impatto sul traffico del Polo Urbano Fiera con 15.000 abitanti/utenti, insieme ai nuovi progetti del Portello Nord, Portello Sud, World Jewellery Center. Ha illustrato come il terziario genera tre volte il traffico della residenza. Attualmente il Comune stima che la Fiera genera attualmente nell'ora di punta serale 3.307 veicoli, la Fiera "ridotta" genererà 1.846 veicoli ma con il nuovo quartiere ci saranno 5.365 veicoli con un aumento del 65%. Se si aggiungono i veicoli generali dal progetto Portello e dal WJC si arriva a più di 9.000 veicoli, con un aumento del 180%.
Giorgio Ragazzi ha spiegato perchè Fiera non ha alcun bisogno di tanti soldi per finanziare il polo esterno, bastano i reddito ricavati dalla normale attivitè espositiva per ripagare con un mutuo il costo del polo esterno.
Al termine delle relazioni sono intervenuti in sostegno della posizione dell'Associazione l'Assessore alla Cultura della Provincia di Milano Daniela Benelli e il consigliere comunale Gianni Occhi. Numerosi abitanti della Fiera hanno preso la parola durante il dibattito finale per approvare le iniziative dell'Associazione contro il progetto Citylife.
Repubblica ha pubblicato un articolo sul convegno ed una intervista all'arch. Hadid, una dei progettisti di Citylife. Il Giorno ha dedicato un ampio articolo dal titolo: "Ed ecco la Fiera delle proteste: poco verde e niente parcheggi": parte in salita il futuribile progetto che riconvertirà l'ex-area cittadina dell'Expo, la paura: impossibile non temere l'impatto di 15 mila nuovi arrivati, l'ambiente: e le piante le godranno i proprietari ma non certo i milanesi. Nell'articolo sono intervistati Rolando Mastrodonato e Sergio Brenna.
Appello ai candidati a Presidente della Regione Lombardia (31/3/05)
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano ha inviato un appello a Formigoni e Sarfatti affinchè si impegnino, se eletti, a modificare l'accordo di programma firmato tra Fondazione Fiera, Comune di Milano e Regione Lombardia dimezzando l'indice di fabbricabilità dell'area e a indurre la Fondazione Fiera a modificare drasticamente il progetto di Citylife in modo che il verde sia compatto e veramente fruibile da parte del quartiere e le nuove torri siano allontanate dagli edifici esistenti.
Il Progetto Fiera dovrebbe andare in Consiglio Comunale con alcune modifiche, si preannuncia un ricorso delle cordate che hanno perso il concorso, da un articolo del Corriere della Sera (30/3/05)
Il Corriere ha pubblicato il 30 marzo un articolo di Pierluigi Panza in cui si parla dei vari Piani Integrati di Intervento, tra cui quello della Fiera.
"Citylife ha presentato all'assessorato il Piano Integrato di Intervento: ora il progetto va presentato in Consiglio Comunale per l'approvazione. Pare che sia stata ampliata l'area destinata a verde pubblico. "Se modificano sostanzialmente il progetto", fa sapere uno degli architetti finalisti ma non vincitore, "faremo ricorso!."
Sappiamo che è stato presentato all'assessorato il progetto inziale ed è stato approvato dal nucleo di valutazione, composto da tre consulenti del Comune (prof. Mazza del Politecnico, Prof. Senn della Bocconi, avv. Torrani).
Non è stato ancora presentato il progetto definitivo che dovrà essere esaminato dalla Commissione Edilizia nè la valutazione di impatto ambientale, che dovrà essere esaminata dalla Regione, con il parere della Provincia, e a cui l'Associazione si riserva di presentare osservazioni.
Il P.I.I. dovrà essere esaminato dal Consiglio Comunale perchè è in attuazione dell'attuale piano regolatore; la nuova legge Regionale di Governo del Territorio prevede che siano approvati dalla Giunta i P.I.I. che non sono in variante del Piano Regolatore, ma ciò si riferisce ai P.I.I. che verranno presentati dopo che il Comune avrà approvato un nuovo piano regolatore secondo le normative urbanistiche regionali appena approvate. I consiglieri comunali avranno quindi la possibilità di bloccare i progetto di Ciytlife o chiederne modifiche.
16 aprile 2005, ore 9.30
Abbiamo invitato alcuni tra i
più qualificati architetti ed urbanisti per illustrare ai
residenti del nostro quartiere il progetto di sviluppo
edilizio nel perimetro storico della Fiera. Nel dibattito,
aperto a tutti, verranno raccolte
anche critiche e proposte: partecipate per far sentire la voce
della cittadinanza, sinora ignorata.
Programma
9.30: apertura lavori, presiede il Dott. Rolando Mastrodonato
Prof. Marco Romano, "Critica urbanistica dei progetti"
Università di Genova, membro della Commissione
edilizia comuna
Prof. Sergio Brenna, "Le ragioni del dissenso"
Facoltà di Architettura civile del Politecnico di
Milano
Avv. Francesco Bellocchio, "i motivi del ricorso al
TAR"
Dott. Michele Sacerdoti, "L'accordo di programma"
Prof. Vittorio Gregotti,
"La sfida della densità e dell'altezza e le
ragioni del contesto"
critico e progettista di architettura
Prof. Guido Canella,
"La bellezza di Milano"
decano della Facoltà di Architettura civile del Politecnico di
Milano
Arch. Luca Beltrami Gadola, "La Fiera
e l'interesse collettivo"
imprenditore
Prof.
Giuseppe Boatti, "Progetto Fiera: dove va Milano?"
Facoltà di Architettura
civi
Prof. Federico Acuto,
"15.000
abitanti/utenti:
riflessi su traffico e accessibilità?"
Facoltà di Architettura
civile del
Politecnico di Milano
11.30: Dibattito aperto al
pubblico (è prevista
anche la partecipazione di rappresentanti dei Partiti e
del
12.30: Repliche dei relatori
13.00: Intervento conclusivo del Prof. Giorgio Ragazzi
Il convegno è organizzato dall'Associazione "Vivi e
progetta un'altra Milano", via
De Predis 9, 20155 Milano. Per informazioni e comunicazioni
consultate il sito:
www.quartierefiera.org
Si può scaricare la locandina in formato pdf per diffonderla. E' stato emesso un comunicato stampa.
Fiera Milano amplia il Polo Congressi al Portello (23/3/05)
Il traffico generato da queste manifestazioni si sommerà a quello dei nuovi uffici e residenze costruiti da Citylife.
L'elevato indice fondiario del PII Fiera è stato voluto dal Comune per incassare più oneri (17/2/05)
Alla presentazione di un suo libro in Triennale giovedì 17 febbraio il prof. Mazza del Politecnico di Milano, componente del nucleo di valutazione dei P.I.I., ha detto che l'elevato indice di fabbricazione (1,15 mq/mq) è stato richiesto dal Comune di Milano e non dalla Fiera al solo scopo di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione. Fiera si sarebbe accontentata di un indice più basso.
Albertini vende il territorio per salvare il bilancio e non pensa agli abitanti del quartiere !
Il P.I.I. è ormai pronto e proseguirà il suo iter con la valutazione di impatto ambientale da parte della Regione e quella sull'impatto paesistico da parte della Commissione Edilizia integrata con gli esperti ambientali Prof. Belgiojoso e P.I. Fontana.
Non ci dovrebbe essere invece l'adozione e l'approvazione dal parte del Consiglio Comunale perchè, con la nuova legge sul governo del territorio, queste funzioni spettando alla giunta comunale. Evviva la democrazia !
Nella stessa presentazione il Prof. Perulli della Facoltà di Architettura di Mendrisio ha illustrato alcune esperienze di discussione e approvazione dei piani da parte dei cittadini a Monaco di Baviera e Londra. In Italia siamo lontani anni-luce da questa impostazione.
Incontri con i consiglieri comunali (12/2/05)
Dopo l'incontro con il consiglieri di centro-sinistra avvenuto in dicembre, si è tenuto un incontro con il capogruppo della Lega Matteo Salvini che ha assicurato che, quando il progetto sarà esaminato dal Consiglio Comunale, potranno essere richieste sostanziali modifiche.
C'è comunque incertezza sul fatto che il PII sarà esaminato dal Consiglio Comunale, perchè la nuova Legge per il Governo del Territorio all'esame del Consiglio Regionale il 14, 15, 16 febbraio prevede che i PII che non costituiscono variante del Piano Regolatore saranno adottati ed approvati dalla Giunta e non dal Consiglio. L'opposizione di centro-sinistra in Regione ha presentato un emendamento che mantiene la situazione attuale.
Resoconto della riunione organizzativa della Associazione lunedì 7 febbraio alle 21 presso le Suore Angeliche in via Buonarroti 49 (10/2/05)
Si è svolta una riunione di tutti gli abitanti del quartiere interessati al progetto Fiera lunedì 7 febbraio alle 21 presso le Suore Angeliche in via Buonarroti 49. Si è discussa la possibilità di organizzare un convegno col mondo della cultura (architetti, urbanisti,etc.). Nella riunione è emersa poi un'attitudine molto combattiva: i più si sono espressi in favore di manifestazioni "dure", incluso blocco del traffico su strade adiacenti alla fiera, quando sarà il momento.
Le firme raccolte per la "lettera al sindaco" sono ora 920! Tante, se si pensa che operiamo da poco più di due mesi e che sono state raccolte in un'area molto ristretta, attorno al recinto fiera. Soprattutto, indicano che i residenti del quartiere sono quasi tutti contrari al progetto: di gente favorevole, che non ha voluto firmare la lettera al sindaco, ne abbiamo incontrati pochissimi, e la loro motivazione è la speranza che il progetto faccia salire ancor di più i prezzi degli immobili nell'area: illusione pia, evidentemente non conoscono le leggi della domanda e offerta.
Libeskind presenta alla Triennale la sua autobiografia, illustrata la posizione dell'Associazione (1/2/05)
L'arch. Daniel Libeskind, uno dei progettisti delle torri del progetto Fiera, ha presentato alla Triennale il 1 febbraio alle 18.30 la sua autobiografia. Breaking Ground, un'avventura tra architettura e vita, Sperling & Kupfer Editori.
La Repubblica ha pubblicato lo stesso giorno un'intervista all'architetto fatta da Armando Besio.
Al termine della presentazione, in cui Libeskind ha risposto alle domande di una intervistatrice sulla sua vita, progetti di architettura e rapporto con Milano, è stata data la possibilità al pubblico di porre tre domande.
Nell'intervista Libeskind ha sostenuto che ama lavorare in una situazione di democrazia, in cui c'è dibattito sui suoi progetti e che nel progetto di Groud Zero ha avuto contrasti sia con il proprietario dell'area che con le autorità pubbliche: il primo lo accusa di essere troppo rigido, gli altri di essere troppo cedevole.
E' intervenuto Michele Sacerdoti che ha consegnato a Libeskind una copia della lettera al Sindaco pubblicata su questo sito e gli ha chiesto se sia disponibile a modificare il suo progetto in seguito alle proteste che il progetto Citylife ha provocato nel quartiere intorno alla Fiera, ai giudizi negativi della stampa e del mondo dell'architettura, ai pareri raccolti sul libro dei visitatori della mostra dei progetti alla Triennale, al fatto che il progetto non è piaciuto neanche al Sindaco Albertini che si aspettava più verde, alla diffusa opinione che il progetto dell'arch. Piano fosse il migliore per la maggiore compattezza del verde e per il rispetto per gli edifici circostanti, al ricorso al TAR per le eccessive volumetrie concesse a Fiera dal Comune di Milano.
La risposta di Libeskind è stata che anche a Parigi gli abitanti volevano inizialmente demolire la Tour Eiffel e ora la amano moltissimo e a New York il Rockefeller Center è stato inizialmente molto criticato ma ora è molto frequentato.
Successivamente è intervenuta Laura Vincenzi che si è lamentata del fatto che le torri del progetto soffocano gli edifici storici della Fiera che vengono conservati.
Alla fine della presentazione sono state distribuite delle copie della lettera al sindaco tra il folto pubblico intervenuto e raccolte firme di adesione.
Raccolte più di 1000 firme sotto la lettera al Sindaco contro il progetto Fiera (19/12/2004)
Sabato 27 novembre e in successive occasioni sono state raccolte ai banchetti organizzati dall'Associazione più di 1000 adesioni alla lettera aperta al Sindaco. Chi vuole aderire può visualizzare la lettera e la pagina per la raccolta di firme con Acrobat Reader, stamparle, firmarle e raccogliere ulteriori firme, spedendole poi all'Associazione al seguente indirizzo:
Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano, via De Predis 9, 20155 Milano
Manifestazione di protesta davanti al nuovo centro commerciale "Il Portello" (4/12/04)
Il 4 dicembre si è tenuta una manifestazione di protesta per il traffico provocato dal'apertura del nuovo centro commerciale "Il Portello".
In seguito alla manifestazione è stato diffuso un volantino per invitare gli abitanti a partecipare alla riunione del Consiglio di Zona 8 del 17 dicembre.
Il Consigliere di Zona Massimo Righetti ha presentato il 23 dicembre una mozione urgente, firmata da tutti i consiglieri di centro-sinistra, in cui si chiede una serie di interventi per diminuire il traffico e l'inquinamento nell'area di Piazzale Accursio. Questa sarà discussa nel consiglio di zona del 20 gennaio 2005.
Nuova Fiera: i residenti contestano la presentazione del progetto di Citylife (23/11/04)
Si è svolto il 23/11 presso l'Hotel Executive in corso Sempione l'incontro "La nuova Fiera lascerà un segno a Milano: dal progetto alla nuova città" organizzato dalla Presidenza del Consiglio di Zona 8 per informare i cittadini sul progetto Citylife.
L'illustrazione del progetto è consistita nella visione di un filmato con il rendering del progetto e di alcune diapositive presentate dall'arch. Maggiora di Torino, uno dei progettisti insieme a Hadid, Isozaki e Libeskind.
Dalla piantina presentate (in verde la parte a parco) è risultato evidente come il parco sia tutto interno al nuovo quartiere in quanto gli edifici residenziali sono stati pensati come un proseguimento del quartiere intorno all'ex-recinto fieristico. Maggiora ha sostenuto che l'altezza degli edifici è uguale a quella degli edifici del vecchio quartiere, dichiarazione chiaramente smentita dal plastico esposto nell'albergo fino al 30 novembre (foto plastico da piazza Giulio Cesare, da largo Domodossola, da viale Eginardo).
La quota degli edifici residenziali parte da un livello notevolmente più alto degli edifici circostanti per aumentare verso i grattacieli centrali.
E' stato precisato che il numero dei posti auto previsti è di circa 15.000 e non 3.000 come indicato sulla documentazione fornita ai partecipanti. Non è stato però chiarito dove siano e se gli alberi, rappresentati come più alti di 5 piani, siano piantati nel terreno o in 2 metri di terra sopra i parcheggi, senza possibilità di crescere molto in altezza.
E' stato spiegato che ora partirà la stesura del Piano Integrato di Intervento che necessiterà dai 12 ai 18 mesi per completare l'iter, con l'approvazione della valutazione di impatto ambientale, l'adozione da parte della giunta, la raccolta del parere da parte del Consiglio di Zona e delle osservazioni dei cittadini, l'approvazione da parte del Consiglio Comunale.
Successivamente i progetti esecutivi dovranno essere approvati dalla Commissione Edilizia Integrata per gli aspetti paesistici e dagli uffici tecnici comunali, dalla ASL e dai Vigili del Fuoco.
Alla fine degli interventi ufficiali è stato concesso solo un quarto d'ora per gli interventi del pubblico. Ha preso la parola l'arch. Brenna che ha illustrato i motivi del ricorso al TAR firmato da alcuni residenti, legati alla violazione di numerose norme urbanistiche che hanno concesso alla Fiera delle volumetrie eccessive.
Alcuni residenti sono intervenuti per criticare il progetto ed in particolare il poco verde ed i problemi di circolazione che potrebbe creare, dato che comunque la fiera continuerà a organizzare esposizioni nella parte che rimane del quartiere fieristico.
E' stato distribuito a tutti i presenti (circa 100 persone) il volantino dell'Associazione che sarà diffuso nei prossimi giorni in tutto il quartiere.
Il progetto è uscito alquanto malconcio dal dibattito, al punto che l'arch. Maggiora ha dovuto ammettere che lo vogliono rivedere per dare sbocco al parco verso Piazza Giulio Cesare spostando alcuni edifici.
Le critiche al progetto sono state ripresentate alle 18.30 alla presentazione del libro la Fiera di Milano, memoria e immaginazione presso l'Urban Center in Galleria, a cui ha partecipato l'assessore Verga che non era potuto venire la mattina. Un residente ha preso la parola per contestare la definizione di Central Park per il giardino condominiale previsto dal progetto. L'assessore Verga ha risposto sostenendo che l'insieme delle aree verdi dei PII approvati finora è pari alla dimensione di 3,5 milioni di mq di Central Park, con un verde più distribuito e più fruibile. Dichiarazione contestabile, vista la scarsa qualità del verde previsto nei vari PII, che è spesso collocato in aree residuali vicino a strade di grande traffico e tangenziali dove non si possono costruire nuovi edifici e che comprende aree di scarso valore sopra parcheggi e all'ombra dei grattacieli.
E' un verde che serve a vendere i nuovi appartamenti residenziali ma che non aumenta la dotazione di verde degli abitanti che abitano intorn
Progetto Fiera: comunicato dell'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano, lettera al Sindaco e intervento su ChiamaMilano di Giovanna Franco Repellini (28/10/04)
Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano
Resoconto della riunione aperta ai cittadini, Giovedì 21 ottobre, sul tema: "Progetto Fiera: meraviglia o disastro per il quartiere"?
Hanno partecipato circa 180 persone, nella sala concessa dalle suore Angeliche (v. Buonarroti 49).
L'arch. Sergio Brenna ha illustrato le caratteristiche del nuovo
quartiere che dovrebbe sorgere sull'area dimessa dalla Fiera,
secondo il progetto assegnato a Citylife. Brenna ha anche spiegato
i motivi del ricorso presentato al TAR, che possono essere
sintetizzati come segue. La legge prevede che nuovi edifici
debbano normalmente conformarsi alle caratteristiche del
quartiere, che, nel caso della Fiera, comporterebbe ad esempio
altezze massime attorno ad otto piani. Questa norma non si applica
nel caso di progetti integrati di ampie dimensioni, per i quali è
ammessa una tipologia "autonoma" dal quartiere circostante;
tuttavia, in tal caso, è prescritto un rapporto tra volume e area
che è all'incirca la metà di quello che è stato concesso a Fiera.
Nel dibattito sono emersi tra gli altri i seguenti punti:
- Traffico. La Fiera costituisce un ostacolo ai flussi nord-sud ed est-ovest; è questo un problema già ben noto e discusso da tempo. Gli "utenti" che graviteranno sul nuovo quartiere sono 15.000. Il progetto Fiera non affronta il problema della viabilità. Poichè non sono previste strade di attraversamento del nuovo quartiere, è stata espressa da molti la preoccupazione che tutto il traffico addizionale si riverserà sulle strade che attorniano la Fiera, già oggi insufficienti ed intasate. Alcuni hanno anche rilevato che la linea uno della Metropolitana, già oggi satura e che dovrà in più servire il nuovo polo fieristico di Rho-Pero, non potrà reggere il carico addizionale del nuovo quartiere.
- Parcheggi: situazione destinata a peggiorare drasticamente, anche solo per gli "utenti" occasionali.
- Verde. Sono state stigmatizzate le espressioni del Sindaco Albertini, che parla di "Central Park" o di "nuovo polmone verde per Milano": in realtà, di verde "vero" ce n'è molto poco, e quasi tutto di natura "condominiale": sperso tra gli edifici, per renderli più vivibili e vendibili. Nessuno spazio godibile per il quartiere. Sotto questo aspetto, appare preferibile il progetto di Renzo Piano, che compatta il verde disponibile in un'area omogenea.
- Estetica. Sottolineato il contrasto con il resto del quartiere, in particolare per l'altezza non solo dei grattacieli ma anche dei palazzi, con 18-28 piani, incombenti su tutti gli edifici attorno.
- Procedura. Critiche al Comune per aver lasciato la scelta del progetto interamente alla Fondazione Fiera. Critiche a Formigoni ed Albertini, che invece di tutelare gli interessi della Città si sono associati alla campagna di stampa a favore del progetto, prima ancora che questo venisse ufficializzato.
- Qualcuno ha anche suggerito che si studino modi alternativi per finanziare la Fondazione Fiera senza deturpare la città.
Al termine della riunione sono state raccolte le firme per una lettera aperta al Sindaco Albertini, ed è stato deciso di continuare l'opposizione al progetto in varie forme, sia per ottenere una riduzione della volumetria, sia perchè il progetto venga modificato in risposta a quanto sopraL'arch. Giovanna Franco Repellini ha pubblicato su ChiamaMilano del 27/10 un articolo "Paesaggi Urbani/Paesaggi Umani" con interessanti critiche al progetto.
Progetto Fiera: 150 abitanti alla riunione indetta dall'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano contro il progetto vincitore; si è conclusa la mostra dei progetti alla Triennale, i visitatori bocciano il progetto vincitore (22/10/04)
Si è tenuta il 21 ottobre la riunione aperta sul tema "Il Progetto Fiera: Meraviglia o disastro per il quartiere ?" indetta dall'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano. Erano presenti circa 150 abitanti del quartiere intorno alla fiera.
L'arch. Brenna del Politecnico di Milano ha illustrato il progetto ed il ricorso al TAR che l'Associazione sta preparando, basato sulla violazione del decreto 1944/68 che prescrive distanze minime e altezze massime degli edifici in assenza degli standard minimi per i nuovi abitanti. Gli interventi hanno criticato il progetto per i seguenti aspetti:
L'associazione preparerà un sito internet e farà in modo di informare tutti gli abitanti delle sue iniziative.
Si è conclusa nello stesso giorno la mostra dei 5 progetti presentati al concorso; ho potuto leggere il secondo libri delle firme con i commenti dei visitatori tra l'8 ed il 21 ottobre ma non il primo tra il 23 novembre e il 7 ottobre.
I visitatori che hanno espresso un parere sui progetti si sono così espressi:
Secondo una hostess della fiera presente all'ingresso i visitatori hanno quasi tutti bocciato il progetto vincitore, dando al preferenza a Renzo Piano.
L'Associazione creerà un sito internet ed indirà nuove riunioni. Michele Sacerdoti è intervenuto parlando del PII Garibaldi-Repubblica e di come in generale la Giunta Albertini usa il verde come fumo negli occhi per la costruzione di volumetrie eccessive. E inoltre questo verde viene destinato ai nuovi abitanti e non a quelli che ci sono già intorno.
Il Progetto Fiera: Meraviglia o disastro per il quartiere - giovedì 21 alle 21 in via Buonarroti 49 discussione del progetto (16/10/04)
Nel recinto della "vecchia Fiera" progettano di costruire tre altissimi grattacieli, uffici per 5.000 impiegati, palazzoni per altrettanti residenti: una nuova città nella città! Mentre lo spazio verde sarà pochissimo, quali saranno gli effetti sul traffico e sui parcheggi ? Il Comune deve ancora approvare il progetto scelto dalla Fondazione Fiera: è possibile migliorarlo?
L'Associazione Vivi e Progetta un'altra Milano invita tutti i residenti a far sentire la loro opinione, in una riunione aperta dove verrà anche illustrato il progetto, giovedì 21 ottobre alle ore 21, in via Buonarroti 49 in una sala gentilmente concessa dalle Suore Angeliche.
I riferimenti sono Giorgio Ragazzi giorgio.ragazzi@unibg.it e Rolando Mastrodonato mastrodonato.rolando@generali.it
Ulteriori opinioni sul progetto uscite sulla stampa sono riportate nelle notizie del 14/8/04 e del 23/9/04.
Nuove critiche ai nuovi grattacieli per la Fiera di Milano da parte del Giornale dell'Architettura , Marco Romano e Claudio de Albertis (23/9/04)
Il vicedirettore del Giornale dell'Architettura Pierre-Alain Croset ritiene il progetto vincitore il peggiore dei tre finalisti (pagina 1 e pagina 2), Marco Romano chiede modifiche al progetto soprattutto per quanto riguarda il verde, Claudio de Albertis critica la posizione di Romano. Ecco la vignetta pubblicata dalla rivista inglese "Architects' Journal".
Trasformazione della Fiera di Milano: una lettera del Presidente Roth ai residenti scatena la protesta dei residenti (14/8/04)
Il progetto della cordata Citylife per la trasformazione dell'attuale recinto della Fiera di Milano in quartiere residenziale e per uffici è sottoposto a forti critiche da parte di esperti ed abitanti.
In particolare Viviana Vestrucci, residente nel quartiere in via Montebianco, ha risposto alla lettera inviata ai 35.000 abitanti della zona dal Presidente della Fiera Luigi Roth, chiedendo un intervento degli ambientalisti contro il progetto. La risposta è stata in parte pubblicata su Repubblica del 14 agosto con grande evidenza.
Gli ambientalisti non sono d'accordo sull'operazione e sull'elevato indice di utilizzazione territoriale del PII Fiera di Milano (1,15mq/mq), molto più alto di quello utilizzato negli altri PII (0,65mq/mq). Già prima del concorso ci si domandava quale sarebbe stato l'impatto di tutti i metri cubi autorizzati, anche se il sindaco Albertini voleva creare un parco centrale, simile a Central Park a New York, proponendo di costruire dei grattacieli.
Ma comunque i grattacieli saranno utilizzati da dipendenti (5.000) e frequentatori esterni (5.000) che arriveranno in parte in automobile, creando traffico nel quartiere. Il quartiere è servito dalla fermata Amendola del metrò ma non è stato fatto alcuno studio serio sui trasporti.
I residenti saranno 5.000 e anch'essi si muoveranno.
Il verde previsto (in totale 180.000 mq) non sembra quello che si aspettava Albertini, perchè gran parte del verde è tra le case . Il vero parco è grande circa un terzo dei giardini pubblici di Porta Venezia (grandi 170.000 mq), relegato nell'angolo sud-est dell'attuale recinto. Il verde andrà bene per vendere meglio le abitazioni ma non è certo il polmone verde per il quartiere che ci si aspettava.
E' un'altra occasione persa per aumentare la dotazione di verde di Milano, dopo il ridicolo giardino di Porta Nuova, dove il parco continua a restringersi per il mancato abbattimento degli edifici all'interno e il progetto del Gruppo Hines appena presentato, che pone l'università ed il museo della moda nella superficie prevista per il giardino. Per non parlare del nuovo grattacielo della Regione che elimina 5.000 mq di verde rappresentato dall'ex vivaio Fumagalli e del parco del PRU Rubattino, collocato lungo la rumorosissima tangenziale est e in parte sotto di essa.
La ex Piazza d'Armi di Milano, trasformata in Fiera nel secolo scorso, non segue il felice destino del Parco Sempione, anch'essa ex piazza d'armi, che la speculazione edilizia di fine ottocento voleva edificare completamente ma che la crisi edilizia dell'epoca salvò.
Ora l'edilizia è in pieno boom, i prezzi continuano a salire, e dopo aver espulso gli abitanti di Milano dal centro a causa di prezzi esorbitanti, si vorrebbe ora farli rientrare, a prezzi ancora maggiori. E si vogliono costruire nuovi uffici in tre grandi grattacieli la cui redditività è dubbia, tanto è vero che rimarranno di proprietà di tre compagnie di assicurazione che li costruiranno con i premi degli assicurati.
I grattacieli non sono piùmolto di moda in occidente a causa degli elevati costi di costruzione e gestione e dei problemi di sicurezza dopo gli attentati dell'11 settembre. Eppure a Milano, grazie al nostro sindaco a fine mandato, ci stiamo riempiendo di grattacieli che non abbiamo mai avuto, con un grande impatto per l'immagine della città. In nome della modernità, della qualità dell'architettura, dei grandi studi di architettura internazionali, per lasciare ai posteri il segno di Albertini e di Formigoni. A Berlusconi il ponte sullo stretto di Messina, ai suoi emuli lombardi i grattacieli della Regione, del Comune, della Fiera di Milano, della Città della Moda.
E si fa credere che c'è piena compatibilità ambientale tra le nuove costruzioni ed il verde che aumenta; ma è un verde che serve solo a mitigare l'impatto delle nuove costruzioni, non diminuisce la quantità di cemento e di asfalto che aumenta la temperatura della città rendendola invivibile, nè la quantità di automobili che vengono nascoste pudicamente nel sottosuolo ma che continuano ad inquinare.
Bisognava avere il coraggio di abbassare gli indici di utilizzazione territoriale dei nuovi PII per ridurre la cementificazione del territorio, scontrandosi contro gli interessi della proprietà fondiaria. E invece il Comune svende il territorio, appianando il bilancio con gli oneri di urbanizzazione e i diritti volumetrici: l'assegno da 78 milioni di Euro versato da Formigoni al Comune è esposto in bella vista nella mostra dell'Urban Center sul progetto di Garibaldi-Repubblica.
La Fiera di Milano fa cassa per costruire i nuovi padiglioni vendendo a 523 milioni di euro il recinto in città: ma quel terreno, l'ex Piazza d'Armi, era stato donato alla Fiera a suo tempo quando questa era pubblica. Ora che è privata incassa la plusvalenza ottenuta grazie alla possibilità di fabbricare con un indice elevato.
A settembre, quando il PII della Fiera arriverà in Consiglio Comunale, l'opposizione di centro-sinistra, darà battaglia. Perchè i nuovi padiglioni della Fiera non li paga la Fiera stessa, indebitandosi a fronte dei suoi futuri utili ?
Si dovrà anche chiedere che, nel processo di valutazione di impatto paesistico, sia convocata un'assemblea con la partecipazione delle associazioni ambientaliste e del consiglio di zona 8, come previsto dalla legge regionale. Il PII dovrà inoltre essere approvato dal Consiglio di Zona 8.
Ecco una rassegna stampa sul progetto di Citylife:
e alcuni interventi critici tratti dal Forum sul sito del Comune di Milano sul progetto Fiera.
Guglielo Mozzoni ha scritto su Repubblica l'articolo "Il pidoccchio e il grattacielo, l'ossessione del grattacielo è il male di una città infantile".